2024-02-21
Stellantis si allea con Berlino e Parigi per l’auto a basso costo anti Pechino
L'ad di Renault, Luca De Meo (Ansa)
L’ad Carlos Tavares lavora con Volkswagen e Renault per fare sinergie e ridurre le spese di produzione delle vetture elettriche. Il manager Luca De Meo parla di Airbus a quattro ruote. L’idea è giusta, ma chi rappresenta l’Italia?Se Bruxelles è latitante ci pensano le singole aziende a metterci una pezza. Una regola aurea che ha caratterizzato la politica economica europea degli ultimi anni: a partire dalla siderurgia, basti pensare alla confusione sui dazi e sul sistema dei certificati per chi emette CO2, per arrivare alle tlc, è estenuante il tira e molla sui limiti alle fusioni in un settore che necessita come il pane di aggregazioni, e adesso all’automotive. È questo il senso della notizia riportata ieri da Bloomberg secondo la quale «Volkswagen, Renault e Stellantis stanno pensando all’impensabile»: individuare le strade migliori da percorrere per lavorare insieme alla produzione di veicoli elettrici più economici. «Le facilitazioni» di sistema che sarebbero dovute arrivare dal sistema Europa ora se le fanno in casa i singoli gruppi. E pazienza se si tratta di aziende che fino a ieri si guardavano in cagnesco. Si chiude un occhio e anche l’altro. Anche perché creare sinergie ed economie di scala in un produzione che necessita di massicci investimenti è l’unico modo per riuscire a competere sul fattore prezzo con i rivali cinesi e Tesla. Del resto che ci fosse allo studio un’ipotesi del genere emergeva in modo chiaro anche dalle ultime dichiarazioni dei manager che guidano le multinazionali dell’auto. A partire dall’ad di Stellantis Carlos Tavares per arrivare fino al numero uno di Renault, Luca De Meo. Il primo aveva lanciato l’allarme: «In futuro le aziende che non sapranno adattarsi alla necessità di affrontare la concorrenza cinese si metteranno nei guai e rischieranno un bagno di sangue». Mentre il secondo è stato molto più esplicito e ha fatto riferimento a un’alleanza simile a quella che ha creato Airbus, il produttore di aerei europeo per competere con Boeing unendo le risorse in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Ipotesi in campo? Si parte della condivisione delle risorse di sviluppo e si arriva fino alla creazione di partnership oltre i confini europei per competere più efficacemente. Vedremo. Fatto sta che chi resta fermo ha una sola certezza, perdere la sfida della nuova transizione che in futuro si combatterà su tre versanti: tecnologie all’avanguardia, infrastrutture (colonnine in primis) in numero sufficiente e abbattimento dei prezzi. Motivo? Innanzitutto i tempi. Fino ad ora abbiamo scherzato, ma a breve (nel 2025) le norme europee sulle emissioni si faranno più pressanti e quindi (pena sostanziose sanzioni) i grandi gruppi dell’automotive dovranno aumentare le vendite delle elettriche. Un problema. Anche perché ci troviamo in un contesto di mercato poco favorevole e in una «contingenza» politica che punta alla riduzione degli incentivi governativi. Basti pensare al voto in Europa e negli Stati Uniti. A Bruxelles un po’ tutti si sono resi conto che l’ideologia di Timmermans ha provocato sfaceli sia economici sia in termini di consensi e quindi anche i più incalliti sostenitori green stanno facendo mea culpa, mentre negli Stati Uniti con la possibile vittoria di Donald Trump non tira proprio un’aria favorevole alle agevolazioni per l’elettrico.Insomma, senza incentivi (i primi dati 2024 dell’elettrico parlano di un mercato tedesco in leggera ripresa e di vendite asfittiche in Italia) la competizione si sposterà ancor di più sul prezzo. Il terreno di battaglia di Pechino. Bloomberg fa l’esempio del Dolphin di Byd, il produttore che nell’ultimo trimestre del 2023 ha superato Tesla nelle vendite. Un modello che è quotato circa 7.000 euro in meno rispetto alla Volkswagen ID.3, venduta dalla casa automobilistica tedesca come il Maggiolino dell’elettrico.Differenze che probabilmente balzeranno ancor di più all’occhio al salone dell’auto di Ginevra della prossima settimana dove i cinesi presenteranno un Suv di lusso pronto a fare a gara con la Mercedes-Benz Classe G. Ovviamente a prezzi decisamente inferiori. Dinamiche che stanno pian piano prendendo piede anche negli Stati Uniti dove Ford, per esempio, ha tagliato il prezzo della sua Mustang Mach-E elettrica di 8.100 dollari dopo che le vendite sono crollate del 50% a causa della fine degli incentivi.Ora, se questo è lo stato dell’arte e se Bruxelles non fa nulla per mettere degli argini alla competizione sleale cinese, è normale che i colossi dell’auto europea provino ad allearsi e a creare nuove economie di scale che riducano i costi. In questo nuovo Airbus dell’auto sono ben rappresentati gli interessi tedeschi con Volkswagen, c’è ampio spazio per le rivendicazioni francesi con Renault, mentre quello che manca è un attore che faccia anche il gioco dell’Italia, visto che al di là delle recenti polemiche, aspettarsi oggi aiuti da Carlos Tavares e da Stellantis appare ai limiti dell’utopia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.