2019-03-28
Spese contenute e buoni rendimenti: il mercato guarda sempre più agli Etf
La moda americana ha contagiato gli asset europei, cresciuti dai 140 miliardi di euro del 2008 agli 800 dello scorso anno. Tra i settori più interessanti: nuove tecnologie, ecommerce e innovazione farmaceutica.La passione per gli Etf è una moda che arriva tutta dagli Stati Uniti. I fondi passivi sono infatti prima di tutto molto meno costosi rispetto ai fondi comuni e questo già gli conferisce una marcia in più: quando si tratta di investire, infatti, la prima regola è «spendere meno per guadagnare di più». Il problema è, però, che gli intermediari finanziari (banche e consulenti) storcono il naso quando si parla di Etf. Il motivo è semplice: i costi di gestione sono infinitamente più bassi e altrettanto lo sono le commissioni. «Tutte le analisi dimostrano che fra acquistare un fondo e un Etf, in oltre il 90% dei casi questi ultimi sono migliori per il risparmiatore», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf. «I risparmiatori dovrebbero quindi preferirli quasi sempre ai fondi ma nella realtà banche e reti propongono ancora massicciamente i fondi d'investimento perché su questi ottengono cospicue retrocessioni (mediamente il 75% del costo di gestione di un fondo va al collocatore) mentre sugli Etf no», dice Gaziano. «Gli asset degli Etf europei sono cresciuti da 140 miliardi di euro nel 2008 a 800 miliardi nel 2018», ricorda Hector McNeil, cofondatore di Hanetf. «Gli Etf forniscono una trasparenza giornaliera dei titoli in cui investono, a differenza di molti fondi comuni che tendono a rivelare soltanto le prime 10 posizioni, spesso su base mensile», ricorda l'esperto.«La gestione passiva, o indicizzata, rappresenta oggi circa il 20% del totale delle masse gestite a livello mondiale ed è previsto che questa quota aumenti di circa il 60% entro il 2022, a dimostrazione dell'interesse crescente da parte degli investitori», dice Vincenzo Sagone, responsabile divisione Etf, di Amundi Sgr. «Le spese correnti medie degli Etf europei si aggirano introno allo 0,27%, un livello molto contenuto se comparato a quello di altri prodotti di investimento».«Il portafoglio degli investitori deve includere per una parte importante prodotti passivi a basso costo e con elevato potenziale di diversificazione sulle principali categoria di investimento (azionario e obbligazionario)», ricorda Simone Rosti, responsabile per l'Italia di Vanguard, il colosso degli Etf che da poco è sbarcato nel nostro Paese.«Sempre più spesso, infatti, gli Etf si trovano all'interno di gestioni patrimoniali e polizze unit linked allo scopo di ridurre il costo di accesso di investimenti come commodities e mercati di frontiera, difficilmente raggiungibili dagli investitori finali con soluzioni tradizionali», spiega Sergio Trezzi, direttore generale e capo della distribuzione per l'area Emea e Latino America di Invesco.«Tra i settori più interessanti su cui puntare attraverso Etf ci sono gli investimenti tematici legati alle nuove tecnologie. Ad esempio, la sicurezza informatica, la robotica, l'e-commerce e le innovazioni farmaceutiche», dice Giancarlo Sandrin, responsabile Italia di Legal & General Im. Quali sono dunque i migliori prodotti su cui puntare? Uno sguardo ai rendimenti dell'anno scorso può dare l'idea di come ai bassi costi si uniscano spesso valori incoraggianti. È il caso, spiegano da SoldiExpert, dell'iShares Dev.Mkts Property Y Ucits Etf (IE00B1FZS350) che in un anno è cresciuto dell'22,4%. Lo stesso vale per l'iShares Edge Msci World Min. Vol. Ucits Etf (IE00B8FHGS14, +21,24% in un anno) e per il Lyxor Msci World Ucits Etf (FR0010315770) che in 12 mesi è salito del 12%.
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