
Un uomo ha travolto pedoni e ciclisti gridando «Allahu Akbar» sull’isola d’Oléron, nella Francia occidentale. Dieci feriti, tre gravi. Arrestato dopo aver tentato di incendiare l’auto con bombole di gas. Indagine per tentato omicidio, esclusa per ora la pista terroristica.«Allahu Akbar». Sarebbe questo il grido con cui, alle 8.45 di questa mattina, un uomo ha scagliato la sua auto contro pedoni e ciclisti sull’isola d’Oléron, costa occidentale della Francia. Dieci le persone investite lungo la strada che collega Dolus-d’Oléron a Saint-Pierre: tre sono in condizioni gravissime, due hanno riportato ferite lievi. Una scena di violenza improvvisa, in un tratto abitato e frequentato, che ha subito fatto temere il peggio.Il presidente Emmanuel Macron, in volo verso il Brasile, è stato informato direttamente dal ministro dell’Interno, Laurent Nuñez, e sta monitorando la situazione. Il ministro, che in un messaggio su X ha annunciato che si recherà personalmente sul posto, ha confermato l’apertura di un’indagine per tentato omicidio. Per ora, però, la procura antiterrorismo non è stata coinvolta: una precisazione che dice molto sulla prudenza con cui Parigi vuole gestire il caso, almeno nelle prime ore.La dinamica, ricostruita dalla gendarmeria, lascia poco spazio ai dubbi sulla volontarietà del gesto. L’uomo ha centrato i passanti, poi ha proseguito la corsa prima di fermarsi a qualche centinaio di metri, dove ha tentato di appiccare il fuoco al veicolo. Dentro l’auto sono state trovate bombole di gas, che, riferisce Le Parisien, si sono incendiate solo parzialmente. Gli agenti lo hanno arrestato poco dopo davanti alla stazione di polizia di Saint-Pierre-d’Oléron.L’autore è un cittadino francese sulla trentina, residente a La Cotinière. Non un volto sconosciuto. «È noto per le sue numerose trasgressioni, in particolare l’uso abituale di droghe e alcol», ha spiegato il sindaco di Saint-Pierre, Christophe Sueur. Nessun profilo radicalizzato, almeno per ora, e nessun passato che lo ricolleghi a circuiti estremisti. Ma il grido pronunciato prima dell’attacco e la presenza di materiale infiammabile a bordo dell’auto rendono l’indagine molto più complessa.Il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha definito l’episodio «una violenza cieca e deliberata», chiedendo una «condanna esemplare» e inviando un messaggio di vicinanza ai feriti. Parole che fotografano bene il clima in queste ore: sconcerto, timore, e l’inevitabile riaprirsi della discussione sulla sicurezza e sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo ad agire in quel modo.Per il momento, gli inquirenti lavorano su un doppio binario: da un lato il gesto isolato di una persona con un passato problematico; dall’altro la possibilità che il richiamo religioso, vero o strumentale, possa avere un peso nella qualificazione del reato. Nuñez vuole vederci chiaro, Macron segue passo passo, e l’isola d’Oléron, tranquilla meta atlantica, si ritrova improvvisamente al centro di un caso nazionale.L’uomo è ora in custodia, i feriti sono ricoverati negli ospedali della regione. Le prossime ore diranno se questa mattina la Francia ha assistito all’ennesimo atto di follia individuale o a qualcosa di più.
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