Friedrich Merz (Ansa)
- I nodi dell’austerità vengono al pettine: dopo aver distrutto i mercati dei vicini, Berlino non ha «scudi» contro Usa e Cina.
- A luglio i fallimenti sono aumentati del 13% su base annua. Colpiti anche alcuni «templi» dell’immobiliare.
- La produzione manifatturiera è arretrata ai valori del 2020. Il governo interviene con sussidi per le bollette, ma è solo un pannicello caldo. Auto, ingegneria meccanica e metallurgia sono i comparti più in sofferenza.