2025-11-24
Meloni unisce Ue e Usa sulla pace in Ucraina
Il tavolo del vertice di Ginevra (Ansa)
Elaborati 24 nuovi punti per far finire la guerra. Tra questi pure, secondo il «Telegraph», il reintegro della Russia nel G8. Rubio: «È stata una delle giornate più produttive da quando siamo stati coinvolti». E Zelensky adesso ringrazia The Donald.Per il segretario di Stato, Marco Rubio, le riunioni di Ginevra di ieri «sono state le più produttive e significative da quando siamo stati coinvolti» tanto che al termine del vertice i team americani si sono messi al lavoro per accogliere «alcuni dei suggerimenti che ci sono stati offerti». Si parla della possibilità di offrire il ritorno della Russia all’interno del G8, ipotesi lanciata dal Telegraph e per ora non confermata. Tra le ipotesi evocate dalla delegazione Usa per rafforzare le garanzie di sicurezza a Kiev ci sarebbero missili a lungo raggio Tomahawk, la rimozione o la modifica dei limiti all’esercito e la costruzione di un muro di sicurezza sulla linea del cessate il fuoco. Per quello che si sa dalle prime indiscrezioni nel nuovo elenco formato da 24 punti, ci sarebbe proprio l’abolizione o la rimodulazione del tetto al numero di soldati a disposizione dell’Ucraina al termine del conflitto. Elemento proposto anche dall’Unione europea. Inoltre, anche se sembra difficile che Mosca possa accettare, il piano europeo non impedisce all’Ucraina di aderire alla Nato e la decisione finale è soggetta al «consenso all’interno dell’alleanza». Ad ogni modo Steve Witkoff, anche lui nella delegazione Usa, potrebbe visitare la Russia in caso di successo dei negoziati di Ginevra. Come era stato già annunciato da Donald Trump quindi, i colloqui di Ginevra e il piano Trump, non rappresentavano un ordine diretto a Kiev e si sono infatti tradotti in una negoziazione.«Stiamo procedendo verso una pace giusta e duratura», ha commentato Andriy Yermak, a capo della delegazione ucraina, ringraziando anche i «nostri grandi amici» gli Stati Uniti e Trump, rispondendo di fatto al presidente americano che poche ore prima si era lamentato di non aver percepito gratitudine da parte di Kiev. Gratitudine «personalmente» ribadita anche dal presidente Volodymyr Zelensky.Ma è sul ruolo dell’Europa e sulle sue mosse che si concentra l’attenzione. Bruxelles e alcuni Paesi in ordine sparso, fin qui hanno posto più ostacoli che soluzioni. «Il ruolo centrale della Ue deve essere pienamente riconosciuto», ha avvertito ancora una volta il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e prima del vertice il cancelliere Friedrich Merz si era detto «scettico» circa sulla possibilità di raggiungere un accordo sul piano di pace entro giovedì, la scadenza indicata da Trump alla fine della scorsa settimana. Diverse le controproposte europee. L’idea è che ci siano negoziati territoriali che partano dall’attuale linea del fronte. L’Ucraina verrà ricostruita «anche attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà i danni». Tra le proposte a garanzia di Kiev c’è l’ipotesi di introdurre un monitoraggio internazionale sul cessate il fuoco, guidato dagli Stati Uniti, da parte dei partner dell’Ucraina. Infine anche il meccanismo simile a quello dell’articolo 5 della Nato proposto per la prima volta dal governo italiano.Giorgia Meloni, intanto, a margine del G20 di Johannesburg invitava l’Europa a compiere «una prova di maturità per mostrare che può fare la differenza con proposte capaci di far fare passi avanti». Poco prima di parlare alla stampa il premier, dopo un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, si è impegnata in una telefonata con Trump, che già aveva sentito il premier britannico Keir Starmer, che ha coinvolto anche il presidente della Finlandia, Alexander Stubb. Interessante soprattutto considerato che più tardi, nel pomeriggio, la Farnesina ha annunciato una riunione online dei ministri degli Esteri di Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Ucraina e proprio Finlandia. Assente la Francia.Nelle stesse ore Zelensky ha ricevuto una telefonata dal presidente francese Emmanuel Macron, lo ha annunciato il leader ucraino ringraziando il capo dell’Eliseo per la telefonata e spiegando: «Le nostre equipe a Ginevra stanno lavorando con i nostri partner ed è essenziale ottenere risultati concreti che avvicinino l’Ucraina e l’Europa a una pace e a una sicurezza durature».È chiaro da mosse e dichiarazioni che Meloni stia lavorando come pontiere tra le parti, schivando provocazioni e disinnescando motivi di scontro. A Johannesburg ai cronisti ha spiegato che è necessario lavorare sulla proposta statunitense, che offre già molti elementi condivisibili e garanzie di sicurezza rilevanti. Un percorso che, secondo la premier, vede la disponibilità di tutti gli attori coinvolti tranne la Russia, mentre Europa, Stati Uniti e Ucraina cercano di muoversi compatti verso una soluzione credibile al conflitto. «Per ragioni di tempo ed efficacia, è opportuno focalizzarsi sul testo esistente e sulle questioni davvero dirimenti».«Il punto è, il punto vero, non è quanta pressione si fa su chi. Il punto vero è che ad oggi la pressione ha portato massima disponibilità da parte dell’Ucraina, massima disponibilità da parte dell’Europa, zero disponibilità da parte della Russia». Sul programma Purl Meloni ha chiarito di non dare priorità a una eventuale adesione, anche perché «non abbiamo una deadline». E a chi la incalza parlando di spaccatura all’interno della maggioranza sulla linea da tenere ribadisce sintonia. «Se l’Europa avesse detto che il piano di pace è irricevibile, io avrei pensato esattamente quello che ha detto Salvini e avrei detto quello che ha detto Salvini». Meloni segnala anche che questo «ringraziando Dio» non è successo ricordando che l’Italia viene percepita come una nazione seria e credibile perché la maggioranza ha sempre votato in modo compatto.
Nel riquadro, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham (Ansa)