2024-03-22
Così Speranza e il Cts hanno giocato sulla pelle dei ragazzi
Dalle riunioni degli «esperti» emerge la faciloneria con cui furono autorizzate vaccinazioni a tappeto malgrado la consapevolezza che per i giovani i rischi superavano i benefici. L’allora ministro: «Regioni un po’ “sportive”». Lo speciale contiene due articoli. Camilla Canepa è una studentessa di 18 anni di Sestri Levante. Muore il 10 giugno 2021 nell’ospedale San Martino di Genova. A stroncarla, dirà poi la perizia alla base dell’inchiesta giudiziaria che sta terremotando le buie stanze dove politici e tecnici hanno deciso in solitudine il destino di 60 milioni di italiani durante la pandemia, è la rarissima e fatale Vitt, una sorta di trombosi cerebrale con piastrine basse scatenata, dice sempre la perizia, dai vaccini adenovirali soprattutto nelle giovani donne. Camilla si è vaccinata con Astrazeneca durante uno dei tanti Open day decisi dalla Regione Liguria (e non solo, a quell’epoca tutt’Italia è presa dall’urgenza di smaltire le scorte di fiale...). E Astrazeneca, così come il Johnson&Johnson, fa parte proprio di quella categoria di vaccini.Il giorno prima della morte della giovane, si scopre dalle carte dell’indagine del capoluogo ligure, e cioè il 9 giugno 2021, si tiene una drammatica riunione del Cts, il massimo organo consultivo del governo, che affronta proprio il tema degli Open day e dell’estensione ai giovani e ai giovanissimi della campagna vaccinale. Una riunione a cui partecipa anche l’allora ministro della Salute, Roberto Speranza. Dai verbali del Cts, acquisiti dai pm liguri che hanno iscritto nel registro degli indagati cinque medici dell’ospedale di Lavagna per la morte di Camilla per omicidio colposo e per aver omesso il riferimento alla vaccinazione con Astrazeneca nel referto in occasione del ricovero, apprendiamo la versione di Speranza. Ecco che cosa afferma: «Sostanzialmente abbiamo dato un mezzo via libera anche a operazioni sotto i 60 anni: questa è la sostanza di quello che abbiamo fatto. Poi, un esempio, alcune regioni semmai sono rimaste più ferme nell’impianto, per esempio a me risulta che il Veneto... abbia deciso di non usarlo sotto i 60 anni e ci sono regioni che invece hanno deciso di andare un po’ in maniera più sportiva tra virgolette a rischiarlo anche a generazioni molto molto più deboli... molto più giovani».Attenzione alle date: a quell’epoca (il 9 giugno), Camilla lotta già tra la vita e la morte in un letto d’ospedale. È ricoverata dal 5 giugno al San Martino dopo che il 25 maggio ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione per riacquistare quella libertà «sotto ricatto» che le era stata negata per mesi, e che avrebbe potuto raggiungere solo sottoponendosi alla punturina. Le sue condizioni di salute non sono segrete tant’è che qualcuno, nel Cts, ne ha letto sui giornali e, nel corso di un’altra riunione, ne ha parlato chiaramente, come vedremo tra un po’.Ma torniamo alla riunione del 9 giugno 2021. Speranza usa il termine «sportiva» tra virgolette come se la vita di milioni di cittadini fosse un argomento di cui discutere in maniera disinteressata (questo è il significato del termine nel vocabolario Treccani). Il ministro poi aggiunge un verbo che difficilmente dovrebbe essere accostato alle politiche sanitarie a tutela della salute pubblica: «rischiare». In pratica, Speranza ammette di essere a conoscenza che alcune regioni stanno sfidando la sorte mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini aprendo indiscriminatamente agli Open day anche a chi avrebbe avuto poco da temere dall’eventuale infezione da coronavirus.Nelle carte dell’indagine, rese note ieri dall’edizione genovese del quotidiano La Repubblica, c’è pure un altro passaggio che secondo gli inquirenti è particolarmente importante. È sempre un estratto dai verbali del Cts. È Franco Locatelli, il capo del Comitato tecnico scientifico, a prendere la parola. «Ci siamo scambiati un paio di messaggi con il ministro (Speranza, ndr) al quale ho scritto letteralmente che trovavo inconcepibile aver proposto a una ragazza il vaccino di Astrazeneca quando la stessa aveva 22, 23 anni quelli che aveva». Dunque, al Cts non solo sapevano ma erano preoccupati.Ma qui arriva un misterioso cortocircuito: perché è proprio il Cts a dare il via libera agli Open day attraverso un verbale a cui, solo in un secondo momento, viene aggiunta l’autorizzazione per l’apertura alla vaccinazione di massa. Il disco verde all’Astra day non trova, infatti, corrispondenza nella bozza della riunione del Cts dedicata ad altro argomento. L’ok è inserito in un secondo momento, quando la bozza viene inoltrata da Locatelli a tutti gli altri membri del Cts, tra cui Silvio Brusaferro, Giorgio Palù e Giovanni Rezza. Un piccolo «giallo» di cui il pm Stefano Puppo chiede conto proprio a Locatelli ricevendone una secca risposta: «Io non ho memoria che ci fosse alcun motivo per aver inserito quella frase se non l’ipotizzare che i vaccini erano stati autorizzati da Aifa ed Ema come somministrabili ai maggiori dei 18 anni».Nelle riunioni in cui viene data l’autorizzazione agli Open Days c’è altro infatti all’ordine del giorno. C’è, ad esempio, l’ok all’uso di Astrazeneca nella campagna vaccinale «ordinaria» a chi si trova nella fascia tra i 50 e i 59 anni pur essendo, fino a quel momento, il vaccino indicato solo per chi aveva più di 60 anni (e nonostante l’Aifa e l’Ema avessero autorizzato la punturina inglese a tutti gli over 18 e nonostante, a quel tempo, fosse già morta a Genova proprio per la Vitt la docente Francesca Tuscano, deceduta il 4 aprile 2021). Eppure a leggere i verbali del Cts c’era ben più di un dubbio sull’estensione agli infracinquantenni della fiala di Oxford. «Per un motivo di cautela io sarei per non fare, fra i 50 e i 59enni, vaccini a base di adenovirus», dice ad esempio Sergio Abrignani. Incontrando condivisione da Giorgio Palù e Giuseppe Ippolito. Lo stesso Locatelli afferma: «Sotto i 50 non se ne parla neanche». Altri però sono di giudizio opposto. Alla fine, vince la linea contraria alla vaccinazione con Astrazeneca ai 50enni e, al contempo, si dà il via libera agli Astra day su base volontaria.Tutto cambia il 5 giugno. Camilla finisce al San Martino in condizioni disperate. Il giorno dopo il Cts cambia rotta. E si parla apertamente di un no agli Open day. Abrignani: «A me ha impressionato leggere sta ragazza di 18 anni operata di urgenza». Locatelli: «Gli Astrazeneca day ci sono e noi non abbiamo mai preso una posizione, forse è arrivato il momento di prenderla». Gianni Rezza: «Dobbiamo mettere dei paletti subito perché il fine settimana incombe, dopo quello che è successo a Genova non è che possiamo andare avanti permettendo di vaccinare le persone giovani».Poi, arriva Speranza che la butta sulla «sportività» delle regioni, come abbiamo visto. Intanto, il 10 giugno Camilla muore. L’11 giugno il Cts ferma Astrazeneca sotto i 60 anni, e il ministro Speranza, in conferenza stampa, mette da parte evidentemente il concetto di «sportività» e annuncia, tutto serioso: «Le indicazioni del Cts saranno tradotte dal governo in una forma perentoria, non come raccomandazione».Agli atti dell’inchiesta c’è anche la dichiarazione del generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile della campagna vaccinale post Domenico Arcuri. «Devo dire per amore di verità. Gli “Astra days” o “vaccini open” se li sono inventati le regioni con mia grande incazzatura, scusate il termine. Non è nato da una mia... perché questo... poi c’è una vulgata, io mi assumo tutte le responsabilità, ma quello che non faccio non posso assumerlo... è nata dal Lazio dopodiché c’è stata l’emulazione degli altri». Una corsa folle alla puntura.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/speranza-cts-hannogiocato-ragazzi-2667571355.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="chi-era-al-governo-ora-ci-deve-delle-risposte" data-post-id="2667571355" data-published-at="1711058523" data-use-pagination="False"> Chi era al governo ora ci deve delle risposte La giustizia farà (o non farà) il suo corso. Ma la pessima gestione della pandemia non è una questione che si possa risolvere nei tribunali. Non si esaurisce tra un’assoluzione e un’archiviazione. I protagonisti di quella fosca stagione, in primis Giuseppe Conte e Roberto Speranza, si aggrappano a quelle. E puntano a delegittimare la commissione parlamentare d’inchiesta: è «un plotone d’esecuzione», frignano. Ma inchiodarli ai loro errori è una faccenda politica, piuttosto che penale.Quasi non si crede ai propri occhi nel leggere le carte della Procura di Genova, che indaga sul decesso della diciottenne Camilla Canepa, stroncata da una trombosi in seguito alla somministrazione di una dose di Astrazenca. Perché i campioni, come Franco Locatelli, che ai pm dicevano di non ricordare come mai il Cts diede parere positivo agli Open day vaccinali, sono gli stessi che ci raccomandavano di fidarci delle istituzioni. Gli esperti che, tra di loro, mettevano in dubbio l’opportunità di vaccinare i giovani, sono gli stessi che poi li hanno di fatto costretti a vaccinarsi per andare a scuola e svolgere attività sportive. Quelli che pontificavano in nome della scienza sono gli stessi che prendevano decisioni senza basi scientifiche. Basta che un magistrato lo scagioni, per non pensare il peggio possibile di un ministro che, nei vertici con gli epidemiologi, sul caso delle punture allegre ai ragazzini sapeva dire solo che le Regioni erano andate avanti in maniera un po’ «sportiva»? Tradotto, a casaccio? Speranza non militava nello schieramento dei fustigatori dell’autonomia? La Costituzione - articolo 117, comma 2, lettera q - non gli offriva forse un appiglio per avocare a sé la gestione della «profilassi internazionale», rendendola meno «sportiva»? E allora come mai lasciò che i governatori procedessero ognuno per proprio conto sul vaccino, fino a «tra virgolette rischiarlo anche a generazioni molto più giovani»? Per queste ultime non valeva il principio di precauzione, in virtù del quale il piddino ci tenne rinchiusi per mesi e mesi? Camilla è morta tra virgolette? E Mario Draghi? Non è un mistero che, constatati gli insuccessi dell’avvocato del popolo, i pastrocchi e gli sprechi del supercommissario Domenico Arcuri, Sergio Mattarella lo chiamò a Palazzo Chigi esattamente per portare a compimento la campagna vaccinale. Mentre le Regioni entravano in modalità «sportiva» e facevano rischiare la pelle - ma tra virgolette, eh - agli adolescenti, il presidente del Consiglio era lui.Il «migliore», a parte l’ex capo di Invitalia, il carrozzone sanitario giallorosso del Conte bis lo tenne tutto in piedi. Speranza alla Salute; Locatelli al Cts; Silvio Brusaferro all’Iss; Nicola Magrini all’Aifa. Fu Mr Bce a inasprire i diktat pandemici. Fu lui, quello «competente», a giustificare il green pass con la bufala della «garanzia di trovarsi tra persone che non sono contagiose». E la tragedia della Canepa non fece desistere il suo governo dal proposito di bombardare i ragazzi con i farmaci a mRna. Tanto, il problema era Astrazeneca. Mica gli effetti avversi di Pfizer e Moderna, tipo le miocarditi e le pericarditi. Eppure, a luglio 2021, nei documenti interni all’Aifa qualcuno scriveva: «Per gli adolescenti non vogliamo spingere sulla loro vaccinazione». Non tutti avrebbero voluto rischiare - sempre tra virgolette.È per questi motivi che il Parlamento deve vederci chiaro. E senza virgolette.Non sapendo più come fare a ostacolare la commissione d’inchiesta, le opposizioni stanno rinviando la nomina dei suoi membri. È per sottrarsi al processo politico, spiegano. Solo che il senso di quell’organo sta proprio nel suo carattere politico. Nessuna esecuzione sommaria, ancorché simbolica. Ma almeno si mettano in fila le omissioni, le menzogne, gli sbagli, per evitare di ripeterli in futuro. Non sono quelli bravi a dirci che verrà una nuova pandemia e sarà peggio del Covid?Un ventenne che dopo il vaccino si ritrova una cicatrice sul cuore, o una diciottenne che ci rimette la vita, non sono gli zerovirgola di una statistica. È anche di loro che chi ci ha governato deve rendere conto. Oppure l’eccezionalità di una situazione si traduce in un condono tombale? Uno statista è responsabile solamente quanto dirige l’ordinaria amministrazione? Lorsignori sono sicuri di essere stati bravissimi, no? Bene: vadano a sostenere, dati alla mano, in un confronto pubblico, le ragioni dei lockdown, del green pass, degli Open day, degli insulti ai «sorci» e del «metodo Bava Beccaris» per chi protestava contro la tesserina vaccinale.Quella della pandemia, insiste Speranza, è «una storia da rivendicare». Questo sì, va detto tra molte molte virgolette.
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