2021-06-30
Michetti: «Sono uomo macchina, non da salotto. E se mi dite tribuno non mi offendo»
Parla il candidato sindaco di Roma del centrodestra: «Vengo dalla pubblica amministrazione, non ho avuto tempo per le passerelle. Ho affiancato centinaia di primi cittadini e già gestito un Giubileo, sono pronto»Chiamo Enrico Michetti, candidato a sindaco di Roma per il centrodestra, credendo di parlare con un signore maliziosamente definito come tribuno. «Il tribuno della plebe è il vero rappresentante del popolo. Chi usa il termine come un insulto rivela disprezzo e ignoranza sulla storia di Roma».Ed invece lei è un moderno azzeccagarbugli…«Mi occupo da sempre di innovazione amministrativa. Conosco le tecnicalità della pubblica amministrazione e la giungla normativa. Oltre 160.000 provvedimenti, atti, leggi, regolamenti. Insegno diritto pubblico all’università. Ma soprattutto lo pratico. Come consulente di centinaia di sindaci, di ogni colore politico».Cosa fa un consulente del sindaco?«Un obiettivo da raggiungere. Un processo da governare. Evitare traumi senza perdere pezzi per strada».Ecco a cosa si riferiva Giorgia Meloni parlando di Mister Wolf (il personaggio di Pulp Fiction che con freddezza risolve problemi).«Ho speso la mia vita professionale creando e sviluppando la gazzettamministrativa.it. Uno strumento di conoscenza ed assistenza per aiutare a governare gli enti locali. Esistono pronunciamenti dei giudici su una certa materia? Come interpretarli ed applicarli? Pianificazione urbanistica? La gestione degli espropri quali problematicità presenta? Come si scrive un contratto di fornitura? Come si applica la legge Tognoli? Come si redige un piano conservativo?».Fermo, fermo, ho capito, lei è un uomo macchina. Veniamo alla parte più noiosa. Gli insulti che le hanno riservato. Si comincia dal primo. Fascista.«Una sola tessera in tasca. Quella della Democrazia cristiana. Il mio faro è la Costituzione. L’articolo uno. L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. E la sovranità appartiene al popolo. Non ad un monarca. È l’essenza del principio democratico, serve altro?».Negazionista.«Il negazionista è colui che nega l’esistenza dei campi di sterminio o le foibe. Crimini contro l’umanità. Usiamo i termini a proposito e non a sproposito. Mai negata l’esistenza della pandemia. Ma ho criticato la sua gestione, soprattutto nella prima fase. Lo Stato doveva e poteva fare di più. Si vuole negare la libera espressione del pensiero».Antivaccinista.«Ma quando mai? Mi sono già vaccinato. Ben due dosi inoculate. Di nuovo si gioca con gli equivoci. Contrario ad ogni forma di obbligo vaccinale. Non è difficile da capire».Poco famoso.«Il mio mestiere fino ad oggi è stato affiancare altri sindaci come consulente in operazioni complesse. Non ho avuto tempo di affiancare i salotti televisivi…».In compenso è una voce nota di Radio Radio.«Grazie al quale mi sono occupato di divulgazione di temi non semplicissimi come la pubblica amministrazione. Facendo ascolti…».I romani la conoscono bene eccome.«Se mi vedono non tanto. Appena ascoltano la mia voce capiscono subito».Romanista o laziale?«Laziale io e la mia collega Matone vicesindaco romanista. Ci giocheremo il derby in ogni riunione di giunta».Sullo stadio come la mettiamo?«Servono due stadi ed ascolteremo le proposte delle due società. La Roma e la Lazio devono avere un proprio impianto. Come sindaco mi interessa il loro valore aggiunto. Luoghi da vivere e che facciano respirare la città. Non solo con gli eventi sportivi. E lo stesso dicasi per il basket. La legge 147 in materia offre interessanti opportunità».Che conti si aspetta di trovare nel bilancio?«Ecco le dico subito cosa. Per serietà ora non mi espongo. Faccio la mia campagna elettorale. E quando salirò al Campidoglio apriremo i libri. E faccio subito la mia promessa. Spero e mi auguro di trovare conti sostenibili. In caso contrario nessuna furbizia. Nessun aggiramento della normativa. Farò tutto ciò che la legge impone con assoluta trasparenza».Potrebbe governare il Giubileo del 2025. Si sente all’altezza?«Già con 25 anni di meno mi sono dedicato ed impegnato alla gestione del Giubileo del 2000. Le aree esterne alla capitale, a partire da Castelgandolfo. Ho già vissuto e sofferto tutto in prima persona. Un bagaglio di esperienze che mi tornerà utile».Parliamo di quattro cose concrete. Viabilità cosa intende fare da sindaco?«Per battere traffico e inquinamento ci vuole una rete di metropolitane anche di superficie molto più estesa. Si deve incentivare l’uso dei mezzi pubblici e dei taxi. Bene le ciclabili dove sono effettivamente fruibili e funzionali. Vanno poi ampliati i servizi in modalità sharing».Rifiuti. Roma è sommersa dalla spazzatura.«Ci vuole raccolta differenziata e vanno fatti gli impianti. Si devono recuperare anni di immobilismo. La città è a un passo dall’emergenza e corre dei seri rischi anche dal punto di vista sanitario per via delle specie infestanti che proliferano nella sporcizia».Sicurezza.«Ci vogliono prevenzione e controllo del territorio. Basta zone franche e permissivismo. Si deve intervenire aumentando la presenza delle forze dell’ordine, dotandole degli strumenti idonei. Ci vuole un piano straordinario per la sicurezza, da attuare cominciando dalle stazioni ferroviarie, le porte di ingresso della città, che devono tornare luoghi vivibili e decorosi. Non ci si deve concentrare solo sul centro ma verificare la situazione garantendo un adeguato e omogeneo presidio».Roma caput mundi ha sofferto della mancanza di turismo per due anni. Che fare per rilanciarla?«Roma deve tornare una città ordinata e pulita, la sua immagine deve essere attrattiva a livello internazionale, soprattutto per il target di alta qualità. L’organizzazione di grandi eventi, le misure ad hoc nei confronti della filiera del turismo stremata dal covid, l’ampliamento dell’offerta sono tutte azioni necessarie per far crescere il settore».La squadra di Michetti al Campidoglio? Fuori i nomi.«Al momento solo due grandi nomi. Due fuoriclasse assoluti che già conoscete. Il magistrato Matone quale massima esperta in particolare di servizi sociali e Vittorio Sgarbi alla cultura. Ma sto profilando decine e decine di curricula per ciascun incarico. Tutte figure di primissimo piano. Ci vuole tempo. Ed è ciò che sto facendo ora. Mi farò piccolo piccolo di fronte ai nomi che sarò in grado di presentare».Intanto però le elezioni andrebbero vinte ed i sondaggi dicono che lei vincerebbe al primo turno ma perderebbe il ballottaggio.«Sono esperto di enti locali e non di elezioni. Faccio la mia campagna elettorale con leggerezza e col sorriso sulla faccia. Il risultato dipende dalla partecipazione al voto degli elettori. Se questa sarà alta vuol dire che avremo mobilitato risorse ed energie. Ed allora vinceremo».