
Dopo l'intesa fra i due colossi, Mediapro congela l'asta sui diritti tv del calcio: teme corse al ribasso e invoca controlli dell'Antitrust. Il bando da oltre 1 miliardo per ora resta fermo e le società calcistiche tremano. Servono fondi per finanziare la prossima stagione.La partita più importante del calcio italiano, quella sui diritti televisivi, non si giocherà. O almeno non si giocherà adesso, Mediapro ha infatti congelato il bando già pronto, che doveva essere pubblicato oggi o al massimo domani. Il colosso spagnolo, che ha acquistato i diritti dalla Lega Serie A come intermediario per 1.050 milioni annui e ora deve rivenderli agli operatori, ha deciso di prendere tempo per riflettere. I giochi sono cambiati. Il blocco della vendita arriva, anche se ufficialmente non si parla di nessun collegamento, qualche giorno dopo l'accordo tra Sky e Mediaset che potrebbe preludere all'acquisto da parte di Rupert Murdoch della piattaforma tecnologica di Premium. Gli spagnoli temono infatti che la nuova alleanza porti Mediaset a sedersi al tavolo delle trattative per la Serie A per fare soltanto un'offerta di facciata. Lasciando campo libero all'ex nemico Sky, che così se li aggiudicherebbe al ribasso. In sostanza il bando era stato pensato prima che si stringesse questo inatteso patto e si basava sull'idea che due editori di pay tv si sarebbero sfidati a colpi di rilanci per assicurarsi i pacchetti migliori.In realtà l'intesa Sky e Mediaset non riguarda il calcio, tanto che i due operatori hanno precisato che assumeranno comportamenti autonomi e distinti nelle trattative sui diritti dello sport più popolare d'Italia. Ma Mediapro, evidentemente, ritiene che il panorama sia drasticamente cambiato e che quelli che prima erano acerrimi concorrenti oggi siano alleati. E alleati lo sono, in altri ambiti - non calcistici - per il momento. In particolare, gli abbonati Sky Cinema avranno a disposizione da maggio 9 canali in più della pay di Mediaset (5 di cinema e 4 di serie tv), che programmano ogni anno più 1.400 film e serie televisive. Mentre quelli che hanno sottoscritto il pacchetto Family potranno invece vedere i canali Premium Action, Premium Crime, Premium Joi e Premium Stories, quest'ultimo di comedy e sitcom.Invece il telecomando di Premium si arricchirà di due canali con una selezione di contenuti, ancora in via di definizione, dell'offerta Sky. Comunque dovrebbe essere compreso Sky Uno, dove vengono trasmessi talent show di grande successo come X Factor, Masterchef e Italia's got talent. Ma c'è di più: da giugno Sky offrirà, sulle frequenze del digitale terrestre messe a disposizione da Mediaset, una proposta a pagamento che comprenderà i 9 canali Premium, più una selezione di canali Sky e Fox. E ci sarà anche l'offerta aggiuntiva di alcuni dei contenuti sportivi sui quali Murdoch ha i diritti.Ma in questa rivoluzione, come dicevamo, non si fa cenno al calcio. Il fine dell'operazione, secondo i rumor, sarebbe di creare le premesse perché la piattaforma Premium passi a Sky nei prossimi mesi, con Mediaset che ne rimarrebbe solo editore, risolvendo così i problemi dei costi legati alla gestione. Da parte sua invece Sky entra nel digitale terrestre e ottiene contenuti sul cinema italiano, dove Mediaset è avvantaggiata perché controlla la casa di produzione Medusa. Insomma la prospettiva, per quanto gli interessati neghino, sarebbe quella che porta verso il monopolio di un'unica pay tv.Resta da giocare la partita sui diritti tv della Serie A, nella confusione più completa quando mancano appena quattro mesi al calcio d'inizio della nuova stagione. il gruppo Mediapro, che ha bloccato il bando per i diritti dei prossimi tre anni, ritiene opportuno fare un nuovo giro di incontri con gli operatori e si aspetta anche un pronunciamento dell'Antitrust che, tuttavia, non è richiesto in questa fase di semplici scambi commerciali. Probabilmente, in via amichevole, l'Antitrust chiederà alle due aziende di visionare l'intesa che hanno firmato. Potrebbe intervenire se Sky e Mediaset dovessero rinunciare a competere sul fronte dei diritti della Serie A. La legge vieta infatti «intese restrittive della concorrenza che prendano la forma della pratica concordata».Ma anche Mediapro ha pronta una contromossa contro questa nuova alleanza. Potrebbe prendere a pretesto le mutate condizioni di mercato per rispolverare l'idea, mai abbandonata, di realizzare il canale tematico del calcio italiano, con tutte le partite di A e B. Ma questo canale, per raggiungere le case degli sportivi italiani, dovrebbe noleggiare le piattaforme trasmissive di Sky Italia e Mediaset Premium. Uno scenario comunque complicato, con ricadute legali inevitabili, anche perché il gruppo spagnolo ha già versato l'acconto di 50 milioni più Iva e deve produrre entro il 26 aprile la fideiussione da un miliardo più Iva, indispensabile per molti club che aspettano gli incassi dei proventi tv in vista della prossima stagione. Tra i club l'allarme è altissimo e il mercato fermo. Rischiano di allungarsi a data da destinarsi i tempi dei pagamenti e, soprattutto, potrebbe essere rimesso in discussione l'introito di 1 miliardo e 50 milioni. Insomma la mossa di Murdoch e Berlusconi ha completamente sparigliato le carte e i piani di Mediapro, il cui schema di vendita non è più attuale. A questo punto non solo non si sa chi trasmetterà le partite, ma neppure se le squadre riusciranno a ottenere i fondi per poter affrontare il nuovo campionato.
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L’area tra Varese, Como e Canton Ticino punta a diventare un laboratorio europeo di eccellenza per innovazione, finanza, sviluppo sostenibile e legalità. Il progetto, promosso dall’associazione Concretamente con Fabio Lunghi e Roberto Andreoli, prevede un bond trans-frontaliero per finanziare infrastrutture e sostenere un ecosistema imprenditoriale innovativo. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe giocare un ruolo chiave, rendendo l’iniziativa un modello replicabile in altre regioni d’Europa.