La gentrificazione - cioè l’esproprio degli spazi identitari, relazionali e storici - quelli che Marc Augé ci consegna come i luoghi in opposizione ai non luoghi ha fatto sì che i ristoranti assumano sempre di più desolatamente le sembianze dello spaccio di calorie non obbedendo più a quella cucina urbana che è stata grandissima anche nelle case borghesi dall’Artusi in avanti.
La gentrificazione - cioè l’esproprio degli spazi identitari, relazionali e storici - quelli che Marc Augé ci consegna come i luoghi in opposizione ai non luoghi ha fatto sì che i ristoranti assumano sempre di più desolatamente le sembianze dello spaccio di calorie non obbedendo più a quella cucina urbana che è stata grandissima anche nelle case borghesi dall’Artusi in avanti. Così sono sparite ricette che hanno fatto la storia della cucina italiana: gli sformati, i polpettoni, i sufflé, animelle e rognoni tutto dimenticato e tra i fantasmi gastronomici c’è lo spezzatino. Era un modo appetitosissimo per rifarsi a tagli di carne di minor caratura, ma di solido sapore come il muscolo, la polpa, il petto. Ebbene le nostre nonne traevano dal manzo delizie assolute declinando lo spezzatino secondo stagione: con le patate e rosso, con le olive e le erbe aromatiche, con le cipolle, ma uno degli spezzatini autunnali più fragranti è senza dubbio quello con i funghi. Potete scegliere: galletti, finferli, pioppini, porcini, ma anche come abbiamo fatto noi gli champignon sono sufficienti a stimolare l’appetito. Una raccomandazione: abbiate del pane buono perché con lo spezzatino la scarpetta è obbligatoria!Ingredienti – 600 gr di polpa o muscolo di manzo tagliati a cubetti di circa un centimetro, 300 gr di funghi puliti, 4 o 5 foglie di salvia, due carote, due coste di sedano, due cipolle medie, un bicchiere di vino bianco, 100 gr di farina 00, sei cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.Procedimento – Con metà delle verdure preparate un brodo vegetale mettendole a lessare in abbondante acqua. Con le altre che avrete opportunamente mondato preparate una base da soffritto tritando sedano, carota e cipolla finemente. In una padella (meglio ancora in un tegame dai bordi un po’ alti) versate l’olio extravergine (se volete potete aggiungere anche un po’ di burro) con le foglie di salvia. Fate prendere calore poi aggiungete il trito di verdure e fate stufare a fuoco moderato. Nel frattempo infarinate bene i pezzi di carne, metteteli in padella alzando la fiamma e fateli rosolare in modo che la carne cauterizzi. Sfumate sempre a fuoco brillante con il vino e quando la parte alcolica sarà evaporata aggiungete un po’ di brodo. Cuocete per circa quaranta minuti coperto aggiungendo di quando in quando il brodo. Ora aggiungete i funghi e fate andare ancora per dieci minuti, un quarto d’ora: aggiustate di sale e di pepe e servite. Il piatto deve risultare non del tutto asciutto, vedrete che la farina avrà fatto fare una cremina.Come far divertire i bambini – Fate infarinare a loro i pezzi di carne e se sono più grandicelli date loro il compito di sorvegliare la cottura aggiungendo di quando in quando il brodo.Abbinamento – Noi abbiamo scelto un Valpolicella ripasso vino perfettamente autunnale, potete accostare un grande Merlot, volendo un Syrah, per una nota più mediterranea un Bolgheri superiore o per un vino più immediato una Lacrima di Morro d’Alba.
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.
Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.
Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».
Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.
«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.
Emanuele Orsini (Ansa)
Dopo aver proposto di ridurre le sovvenzioni da 6,3 a 2,5 miliardi per Transizione 5.0., Viale dell’Astronomia lamenta la fine dei finanziamenti. Assolombarda: «Segnale deludente la comunicazione improvvisa».
Confindustria piange sui fondi che aveva chiesto lei di tagliare? La domanda sorge spontanea dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte sul piano Transizione 5.0, la misura con dote iniziale da 6,3 miliardi di euro pensata per accompagnare le imprese nella doppia rivoluzione digitale ed energetica. Dopo mesi di lamentele sulla difficoltà di accesso allo strumento e sul rischio di scarse adesioni, lo strumento è riuscito nel più classico dei colpi di scena: i fondi sono finiti. E subito gli industriali, che fino a ieri lo giudicavano un fallimento, oggi denunciano «forte preoccupazione» e chiedono di «tutelare chi è rimasto in lista d’attesa».
Emmanuel Macron (Ansa)
L’intesa risponderebbe al bisogno europeo di terre rare sottraendoci dal giogo cinese.
Il tema è come rendere l’Ue un moltiplicatore di vantaggi per le nazioni partecipanti. Mettendo a lato la priorità della sicurezza, la seconda urgenza è spingere l’Ue a siglare accordi commerciali nel mondo come leva per l’export delle sue nazioni, in particolare per quelle che non riescono a ridurre la dipendenza dall’export stesso aumentando i consumi interni e con il problema di ridurre i costi di importazione di minerali critici, in particolare Italia e Germania. Tra i tanti negoziati in corso tra Ue e diverse nazioni del globo, quello con il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay ed Uruguay) è tra i più maturi (dopo 20 anni circa di trattative) e ha raggiunto una bozza abbastanza strutturata.







