2024-06-22
«La sinistra importa dei disperati che distruggono i diritti di tutti»
Il sindaco di Monfalcone e neo eurodeputato Anna Maria Cisint: «Le porte aperte causano tragedie. Il Consiglio di Stato che blocca gli aiuti alla Tunisia? È come dire “viva i trafficanti”. La nuova Commissione rivedrà le regole».Il suo impegno nel contrastare l’illegalità l’ha portata a vivere sotto scorta della polizia. Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone ed eletta europarlamentare in quota Lega alle Europee, da anni denuncia abusi e storture del mercato del lavoro che utilizza irregolari.La fine disumana di Satnam Singh, il bracciante indiano lasciato morire dopo aver perso un braccio dal proprietario dell’azienda in cui lavorava in nero, mostra la piaga dello sfruttamento del lavoro ma non è anche l’ennesima, tragica conseguenza di arrivi illegali? «Innanzitutto chiamiamolo per quello che è stato, un assassinio. Non si possono penalizzare tanti bravi piccoli imprenditori che lavorano in un sistema di concorrenza sleale voluto dall’Europa. Certo, il sistema deleterio delle porte aperte a tutti, del multiculturalismo, dell’accoglienza incondizionata che non è accoglienza ma che la sinistra vorrebbe ancora imporre agli italiani, porta tragedie come queste. La sinistra ha importato persone che saranno povere per sempre. Dei disperati».Maria Grazia Gabrielli, segretario generale della Filcams Cgil nazionale, ha scritto in una nota che quanto è successo è «frutto del sistema del caporalato e dell’irregolarità in cui releghiamo migliaia di migranti che arrivano nel nostro Paese in cerca di speranza».«Alla sinistra, che sfrutta occasioni di questo tipo per attaccare il governo sul respingimento dei clandestini, vorrei chiedere dov’era quando negli anni passati sono state fatte le regole d’ingaggio di immigrati anche irregolari, come arma di distruzione dei diritti dei lavoratori e dei piccoli imprenditori».Non crede che sia difficile provare a fermare i migranti, se il Consiglio di Stato, accogliendo l’istanza cautelare presentata da una serie di Ong, ha bloccato l’invio di sei motovedette alla Tunisia? Proprio nei giorni in cui è stata formalizza la creazione di una zona di ricerca e soccorso (Sar) tunisina.«Talvolta qualche decreto ha un odore ideologico e politico. È stato un provvedimento in via d’urgenza, assunto senza sentire le parti e mi pare abbastanza pericoloso quanto si è affermato, dal momento che abbiamo bisogno di bloccare alla partenza chi vuole venire in Europa. Non è un bel messaggio. La finalità deve essere il contrasto del traffico di esseri umani e il tentativo di neutralizzare gli scafisti, quindi è incredibile che dei giudici si contrappongano a scelte del governo». È una manovra contro il piano Mattei?«Se si blocca l’operazione di fornire al Paese di provenienza le attrezzature adeguate per arginare il fenomeno dell’immigrazione, è come dire: “Appoggio un flusso inarrestabile di irregolari, preferisco che ci siano i trafficanti”. Per fortuna, tra meno di un mese tutto verrà ridiscusso con un’altra Commissione e un altro presidente. Diciamo un’altra verità, oggi paghiamo anni e anni di nomine fatte dalla sinistra ai vertici istituzionali».Il suo impegno è di contrastare l’illegalità e gli atteggiamenti di sottomissione e connivenza, che hanno portato in tutta Italia all’espansione e alla diffusione di strutture islamiche spesso fuori controllo.«Non dobbiamo più prendere la migrazione come una fatalità, alla quale ci dobbiamo arrendere. Quello che accade è molto grave, è in atto un’islamizzazione e tra rispettare la legge italiana e quella coranica, se quella nostra è in contraddizione con la loro, essi scelgono la seconda. La sharia è arrivata in Italia, come ho segnalato alla trasmissione Fuori dal Coro e ha riferito anche La Verità. A Monfalcone il 75% delle donne musulmane porta il velo integrale, anche le bambine vanno a scuola così coperte. L’elenco è lungo. Occorre creare regole perché non sia facile arrivare e non ci si senta solo portatori di diritti. Va imposto, di adeguarsi al sistema di doveri e valori del Paese in cui un migrante decide di venire. Lo ripeto da sette anni e vengo ascoltata solo dagli ultimi due». Lei denuncia l’esasperazione di cittadini.«Sono sempre di più quelli che dichiarano di non sopportare questa invasione di irregolari. A Udine, Trieste, Mestre Marghera si sono costituiti comitati perché gli extracomunitari compiono reati di ogni tipo. La violazione dei diritti umani la stiamo subendo noi. Se penso ai nostri nonni che hanno perso la vita per il nostro Paese, e vedo come è stato ridotto, sono sempre più convinta che la mia deve essere una missione».Da quanto è sotto scorta?«Tre mesi. Da quando applicando la legge ho chiuso due moschee, perché questo erano, non dei centri culturali. Le minacce dal mondo islamico che ho ricevuto sono state davvero molto gravi, con anche video in cui mostravano come dovevo morire, con quali sofferenze e dopo essere diventata islamica».Battaglierà a Strasburgo, ovviamente, per arginare la migrazione irregolare.«Certo. E perché l’Europa ha dimenticato che siamo l’Occidente. La regola del divieto di respingimento va modificata, così pure l’onere della prova di essere sfuggito da una situazione che metteva in pericolo la tua vita. Non può bastare la semplice autocertificazione di essere perseguitato politico a spalancarti le porte d’ingresso e avere la residenza. Il problema non è ripartire i disperati tra i vari Stati, ma non farli arrivare».
Laura Boldrini e Nancy Pelosi (Ansa)