2025-10-21
La libertà manda in tilt i talebani del gender
Contro il consenso informato dei genitori sui corsi arcobaleno nelle scuole parte la crociata dei paladini dell’autodeterminazione assoluta. Che scompare magicamente quando si tratta di scegliere se far indottrinare i propri figli da sedicenti esperti di sessualità.Mentre l’autodeterminazione assoluta, priva di ogni limite, è diventata il nuovo dogma del «politicamente corretto» - nel nome del quale perfino il diritto alla vita viene annullato dall’assurdo del «diritto» di aborto e di suicidio assistito - tocca registrare un’inspiegabile alzata di scudi sul consenso informato a carico dei genitori di figli minorenni per programmi educativi sulla sessualità e affettività, proprio da parte dei paladini della libertà assoluta, che vivono all’ombra dello slogan «liberi di scegliere», sempre e tutto. Una schizofrenia di pensiero, oltre che una contraddizione di scelte, spiegabile solo ammettendo che la furia ideologica ottenebra anche il più normale buon senso. Purtroppo, sono anni e anni che i nostri figli e nipoti vengono indottrinati da sedicenti «esperti» in temi riguardanti affettività e sessualità, secondo teorie sballate di identità fluida di genere e orientamenti sessuali polimorfi, in contraddizione con il sesso biologico di appartenenza. Al colmo dell’ipocrisia, si è giunti a parlare di «sesso assegnato alla nascita» pur di non ammettere che il sesso - con tutto ciò che lo caratterizza - è un dato biologico inequivocabile, che viene determinato dalla natura e non «assegnato» da chicchessia. Certamente esistono le anomalie dello sviluppo sessuale - anomalie genetiche, cromosomiche, ormonali, gonadiche, fenotipiche - ma appunto «anomalie», che non hanno nulla a che fare con una sorta di genere fluido, cangiante, mutevole, a disposizione della «percezione di sé» che le teorie di genere esaltano e sostengono. Si tratta di un tassello, e nemmeno il più insignificante, di quella «cultura woke» che sta appestando questo inizio del secolo XXI e il cui dichiarato contrasto ha portato Donald Trump a vincere le elezioni americane e, drammaticamente, all’assassinio di Charlie Kirk, dipinto come un pericoloso terrorista dell’ultradestra, solo perché aveva il coraggio di difendere pubblicamente la propria fede. Ben strana aria stiamo respirando: chi va in giro a picchiare, sfondare vetrine, assaltare poliziotti, incendiare auto e cassonetti, è un militante in difesa della libertà; chi parla di «Dio, patria e famiglia» e cerca di difendere i propri figli dall’indottrinamento gender è un estremista, sovranista, con nostalgie fasciste! È la storia che si ripete: come il cervello dei giovani anni Venti e Trenta fu manipolato e traviato con l’indottrinamento delle «teorie della razza» e leggi razziali al seguito, altrettanto oggi si tenta di manipolare e confondere i nostri ragazzi con non meno sballate «teorie di fluidità di genere». Esagerazioni, menzogne, provocazioni? Purtroppo è la pura e semplice realtà. Sono parecchie decine i casi di progetti educativi introdotti nelle scuole di ogni ordine e grado, mascherati da percorsi di contrasto alla violenza di genere, bullismo, discriminazioni, che hanno veicolato le ideologie confondenti di cui sopra. Un caso recente, pescato fra i tanti: a Torino, agli studenti di un liceo è stato proposto uno spettacolo teatrale intitolato I monologhi della v*gina, in cui sono stati affrontati temi che spaziano dai rapporti sessuali ai tradimenti coniugali, da gemiti simulati sul palco a figure di prostitute dominatrici, fino a dialoghi fra bambine e i propri organi genitali. Educazione sessuale? Educazione all’affettività? Contrasto alla violenza di genere? Superfluo spendere altre parole: questa è solo indegna spazzatura ideologica, priva del minimo rispetto. E i genitori dei minorenni non dovrebbero essere informati e liberi di scegliere, perché è in pericolo l’autonomia scolastica o la pluralità delle istanze educative? Proprio alla luce di fatti come questo - uno dei tanti, troppi, accaduti e che stanno accadendo - ha fatto bene il ministro Giuseppe Valditara ad ascoltare gli appelli di migliaia di famiglie, sconcertate e preoccupate, e a intervenire con lo strumento del consenso informato, rimettendo al centro la responsabilità educativa dei genitori. Strumento che da una parte non toglie libertà a nessuno e dall’altra, anzi, esalta la libertà di scelta degli aventi diritto. Strumento dunque di democrazia concreta. Non piangano i paladini democratici, perché ci si sta muovendo proprio nella direzione da loro stessi voluta, di libertà e democrazia... almeno stando alle loro parole! Ma si sa, come diceva una canzone degli anni Settanta, democrazia è come una «parola scritta sulla sabbia»... passa un’onda e cancella tutto. Rimane la sabbia, quella dell’ideologia.
Nicolas Sarkozy e Carla Bruni (Getty Images)