2022-09-12
Siamo smarriti, orientiamoci con i greci
Nella società liquida in cui siamo immersi ci impongono di non fare differenze tra uomo o donna, di considerare l’aborto una forma di bene, mentre da quello prende il sopravvento il male. Leggere l’Edipo re riporta alla giusta distinzione tra corretto e sbagliato.Una volta che si è arrivati al vietato vietare, alla sessualità come ammasso di sensazioni, è evidente che si arriva alla pedofilia e alla sessualità imposta ai minori mediante un ricatto affettivo, oppure mediante costrizione, come avviene anche per le vittime della prostituzione minorile e per le vittime della pedopornografia. Vincere tutti i tabù, quindi anche quello dell’età. Basta chiamarlo amore transgenerazionale.Tra le donne che ne sono state paladine le due maggiori campionesse del femminismo Simone de Beauvoir, entusiasta firmataria del manifesto dei pedofili su Liberation nel ’74, e Shulamith Firestone, che nel suo testo sacro La dialettica dei sessi spiega come sia necessario, fondamentale, quindi obbligatorio, iniziare al più presto i bambini alla sessualità perché altrimenti si corre il rischio che abbiano dei tabù, i terribili tabù del patriarcato. Durante il governo Zapatero, fiore all’occhiello del liberalesimo fucsia, si distribuivano agli undicenni manualetti che insegnavano la masturbazione e l’invito a fare sesso omo e etero con persone di qualsiasi età. Ben 700 tra attori, registi e purtroppo intellettuali insorgono a difesa del regista Polansky, tutti liberal. Anche la zoofilia rientra nelle devianze che un liberale fucsia non può disdegnare. Si sono tenuti corsi per adolescenti su cosa avviene «quando la coppia è atipica ed entrano in gioco gli animali». Ne parlano con entusiasmo gli autori queer. I due maggiori intellettuali queer, secondo la definizione di Liberation, sono Mario Mieli e la/il filosofa/o ex Beatrice Preciado, attualmente Paul Preciado, e per spiegare il termine queer ricorro a Preciado, che, sempre su Liberation, quando si chiamava ancora Beatrice per spiegarne il significato ha scritto il 17 gennaio 2014: «Da questa modesta tribuna, io invito tutti i corpi allo sciopero dell’utero. Affermiamoci come cittadine intere e non come uteri riproduttivi. Attraverso l’astinenza, attraverso la omosessualità, ma anche attraverso la masturbazione, la sodomia, il feticismo, la coprofagia, la zoofilia. Non lasciamo penetrare nelle nostre vagine una sola goccia di sperma nazionale cattolico». Un gruppo di cittadini tedeschi ha fatto richiesta perché il rapporto erotico non sia più considerato un abuso sull’animale. Una devianza assoluta è l’incesto, calorosamente raccomandato sia da Mieli che dalla Firestone perché non solo la società patriarcale, ma anche il capitalismo crollino. L’Edipo re parla dell’incesto. Edipo è anche un’interessante esempio di profezie che si auto avverano. Nulla sarebbe successo se nessuna profezia fosse mai stata proferita. Edipo, re di Tebe si chiede perché a Tebe ci sia la peste. È un contagio che ha un qualcosa di immondo, uccide i corpi e ogni gioia di stare al mondo. Un oracolo spiega che la città è contaminata a causa della morte, rimasta impunita, del suo vecchio re Laio; si deve trovare il colpevole. Giocasta, la sposa di Edipo, invita il marito a non dare ascolto a nessun oracolo e a nessun profeta; anche a Laio – sostiene – il dio aveva detto che sarebbe stato ucciso da suo figlio, e invece l’unico figlio di Laio morì appena nato. Lo stesso Edipo aveva avuto un oracolo che gli aveva predetto come un giorno egli avrebbe ucciso suo padre, Polibo, e si sarebbe unito alla madre; sembra che siano tutte sciocchezze, ma un vecchio servo della casa di Laio solleva infine, tra dolorose reticenze, ogni velo: Edipo è figlio di Laio, che lo espose neonato sulle balze del monte Citerone affinché morisse, così da rendere impossibile la profezia. È quello che noi chiameremo aborto postnatale. Il piccino fu raccolto da Polibo, che lo adottò come suo. Edipo, udendo il racconto e rendendosi conto di quel che è accaduto, si trafigge gli occhi con due fibbie, e diventa cieco, mentre Giocasta si strangola con un laccio. Cosa possiamo imparare dalla tragedia di Edipo, cosa ci può servire nel quotidiano, perché il nostro cuore batte a sentire questa storia? La catastrofe succede perché è stata profetizzata e tutti cercano di evitarla. Se tutti stessero fermi non succederebbe niente. Da un lato si agitano moltissimo, dall’altro mancano della più elementare prudenza. Se ti è stato profetizzato che sposerai tua madre, non sposare mai una donna più anziana, se ti è stato profetizzato che ti sposerai tuo figlio, per nessun motivo sposa un uomo più giovane, se ti è stato profetizzato che ammazzerai tuo padre, non ammazzare nessuno. L’Edipo Re è la storia di un bambino condannato a morte e di un uomo che sposa la madre. L’incesto è quello che viene fuori dopo, e viene fuori proprio come esempio del peggio del peggio, ma quale è il primo atto di questa catastrofe, dove tutto crolla, tutto marcisce, tutto diventa peste? Il primo punto è Laio che ordina di assassinare il suo bambino. La peste ha colpito Tebe, una peste che uccideva i corpi, come non era mai successo prima, ma soprattutto uccideva le anime. La nausea di vivere prendeva alla gola, vivere era talmente difficile, talmente ingiustamente doloroso che ci si aiutava con sostanze ricavate da piante o ottenute chimicamente per annegare il cervello, sostanze di cui sedicenti sapienti negavano la pericolosità tragica. Tebe aveva altissimi due indici: il suicidio e il divertimento, non il divertimento pieno di tenerezza delle feste di paese, del Natale insieme ai cugini a fare i presepe, ma il divertimento becero e nauseante del rave, della discoteca aperta a ore folli, con l’inversione del ritmo sonno veglia data per normale. Comportamenti strani come il farsi tagli sull’avambraccio (cutting) con relativo selfie di documentazione , l’ingestione a canna di forti quantità di alcool fino al coma etilico di primo grado (binge drinking) la sessualità desacralizzata, profanata e ridotta a 50 sfumature di sadomaso, una disperazione profonda e stagnante, che ha attanagliato l’anima, un’ossessione per la statura, il peso, i capelli, il tatuaggio, il nulla che offusca tutto hanno portato la spettacolare civiltà di Tebe alla morte. Non sappiamo nemmeno se tra 50 anni Tebe esisterà ancora. Eppure Laio e Giocasta non hanno violato la legge, decidendo di sopprimere il loro bambino. Era legale. Se qualcuno avesse loro contestato questo loro diritto di scelta, se avesse voluto imporre il giogo di un figlio sarebbero insorti e Tebe con loro. Laio antepone la propria vita a quella del figlio. La stessa legge afferma che l’assassinio del figlio è un diritto. Un diritto che non è imposto a nessuno, se uno non lo vuole non lo usa, ma non si sogna di andare a dire agli altri cosa devono fare. Ma Tebe sta morendo. Tutta Tebe sta morendo. Laio e Giocasta hanno deciso la morte del bambino, e Tebe non lo ha difeso. E la conseguenza è stato il peggiore degli insulti agli dei, l’incesto. Dove i bambini possono essere uccisi, prima o poi si arriva all’incesto e alla peste. In ambiente cristiano la storia non avrebbe potuto avvenire. Il cristianesimo non tollera la morte del bambino, fu vietata anche a quelli che lo volevano fare, la loro libertà di scelta fu violata. E il risultato fu che i bambini non morirono, furono salvati, e Tebe divenne la più incredibile e straordinaria civiltà mai esistita dall’inizio dei tempi. La poi la tolleranza è tornata, tollerare di uccidere il bambino, purché all’interno delle legge. Tolleranza per la sessualità con i bambini, per la zoofilia, per l’incesto. Tebe sta morendo. C’è una sola strada per salvare Tebe. Edipo si assume la responsabilità. Non piagnucola che non è stata colpa sua. Edipo riscopre il dolore e il coraggio. È dalla vergogna che passa la via per la vera gloria. L’incesto è sbagliato, deve essere espiato nel dolore, o Tebe morirà. L’etica deve rinascere, la distinzione tra bene e male, tra giusto e vietato, e Tebe allora risorgerà.
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