2021-02-07
Seguendo le tracce dell’Ornitorinco si arriva all’amore per l’ambiente
Nei volumi della grande collana edita da Rizzoli si snodava uno sfavillante racconto di flora, fauna e del loro rapporto con l'uomo. Come nella storia di Gavin Maxwell, che comprò casa vicino all'acqua per curare le lontre.Ogni tanto si incontra un banchetto con vecchi libri. A Torino esiste una lunga tradizione di bancarelle sotto i portici, i celebri bouquiniste che ci si immagina magari lungo la Senna. Quando bazzicavo le aule universitarie ci passavo davanti ogni giorno, in Piazza Carlo Felice, lungo via Roma o in Via Po, nel tragitto fra la stazione dei treni e la sede dei miei distratti e occasionali studi. Oppure c'era la celebre Bancarella del Gorilla, di fronte al casolare della ex stazione di Porta Susa. Tutte le volte che prendevo il treno o scendevo a PS, prima che fosse sostituita dall'attuale e moderno bunker, ci facevo un salto e ne ho comprati di libri usati, ricordo alcuni titoli della Bianca Einaudi, come L'uomo qui presente di Piera Oppezzo, poetessa torinese, o Unico nord di Lucia Sollazzo, giornalista e poetessa pisana, e probabilmente anche Gli ospiti nascosti di Gian Piero Bona, sulle cui pagine, quel ragazzo che sono stato, scrisse poesie proprie, tentativi, a matita. Non oso rileggerle. Comunque, è su bancarelle come queste che mi sono imbattuto nei primi tomi ingialliti della collana L'Ornitorinco, curata dal naturalista milanese Ippolito Pizzetti (1926-2007) per l'editore Rizzoli. Pizzetti era un umanista in prestito al mondo dei giardini, di cui fu architetto e appassionato per tutta la vita, professava la nascita di quelli che oggi chiameremmo necessariamente architetti del paesaggio che non ignorano i capolavori della letteratura, i russi, i francesi, i nostrani, non soltanto eleganti razionalizzatori di spazi e proporzioni, o distratti collezionisti di piante dai nomi esotici e materiali insoliti ma umanisti nel senso pieno del termine. Il suo capolavoro editoriale probabilmente è stata la collana L'Ornitorinco. Quarantatre titoli pubblicati fra il 1975 e il 1986, ovvero fra Del Giardino di Vita Sackville West, Il giardino ben temperato di Christopher Lloyd o Caccie e costumi degli uccelli silvani di Alberto Bacchi Della Lega, e La salamandra di Duccio Canestrini, Le piante rampicanti di Guglielmo Betto e I tropici in casa di Eva Hulsmann. Mi viene la pelle d'oca soltanto a ripensare ai titoli! Uno dei punti di forza era rappresentato dall'aspetto, il primo titolo ospita un'illustrazione dell'americano John Alcorn (1935-1992), in seguito sostituito da Enzo Aimini, e dal 1981 da Renzo Giust che ne hanno rinnovato lo stile. I volumi, tranne due - Del Giardino appena citato e il collettivo Erboristeria sul balcone - riportano il logo della collana, un simpatico ornitorinco col sottotitolo «Collana di libri sulla natura». Rizzoli era un editore attento ai temi naturalistici, come dimostrava la pubblicazione dei volumi del veterinario James Herriot (1916-1995), oggi dimenticato ma al tempo molto seguito e amato: Creature grandi e piccole - La tenera e umana storia di un medico degli animali era uscito nel 1974, quasi un modello per l'incipiente collana di Pizzetti, e venne seguito da Beato fra le bestie (1977), Cose sagge e meravigliose (1978), E il Signore le creò (1982), confluiti alfine ne Il meglio di James Herriot (1984), una specie di The best of creaturale. Nella miniera che è stata l'Ornitorinco ci sono volumi tutt'ora godibilissimi quali Le rose antiche da giardino e Le rose rampicanti di Graham Stuart Thomas, Le orchidee di Rebecca Tyson Northen, Storie Naturali di Jules Renard, La vita delle api di Maurice Maeterlinck, Colline d'estate di J. A. Baker, Farfalle d'Italia e d'Europa di Lionel G. Higgins e Norman D. Riley, nonché Lo zoo aperto e Etologia da camera dei nostri etologi Danilo Mainardi e Giorgio Celli.I due titoli che però mi sono rimasti più in mente raccolgono quella che nel Regno Unito era stata una gloriosa trilogia, dedicata al caso particolare di Gavin Maxwell (1914-1969), un benestante ed eccentrico naturalista scozzese, di sangue nobile, fin da bambino innamorato degli animali. Quando ancora viveva in un piccolo appartamento di città, un'unica grande stanza con soppalco, diventa il tutore di una londra, appena rientrata dall'Iraq, Mijbil o Mij; con questo animale fa amicizia, la porta a spasso come un cagnolino, ci dorme insieme e addirittura ci fa il bagno: «Le lontre allevate dagli uomini hanno un profondo bisogno di compagnia umana, di costante affetto, e di continui giochi in comune; senza queste cose diventano ben presto infelici e spesso fastidiose, in ragione diretta del loro malcontento. La loro curiosità ed esuberanza di spirito le porta spesso a mettere a dura prova la pazienza altrui». Motivato dunque a trovare una soluzione più vivibile per se stesso e il nuovo compagno di vita, Maxwell, a metà degli anni Cinquanta, acquista una casa da lungo tempo disabitata, sulla costa scozzese, laddove le Highlands rotolano nel mare, fondendo rocce e scolpendo paesaggi arcaici. Siamo alla baia di Sandaig, a sud dell'abitato del comune di Glenelg, che il nostro rinomina Camusfeàrna, ovvero la «baia degli ontani», a causa della presenza di questo tipo di alberi lungo un torrente. Qui inizia una storia di dedizione e convivenza che lo rendono una star del tempo. Mijbil muore a causa di un incidente ma viene sostituito da altre lontre, prima di tutto Edal, quindi Teko, Mossy e Monday; saranno loro i protagonisti dei romanzi autobiografici Ring of Bright Water (1960), The Rocks Remain (1963) e Raven Seek Thy Brother, in Italia, L'anello delle acque lucenti e La baia degli ontani. Il titolo del primo atto nasce dai versi della poetessa scozzese Kathleen Raine (1908-2003) che ebbe una relazione con Maxwell, prima che la sua omosessualità diventasse palese: «Era sposato a me con un anello, un anello di acque lucenti, / le cui increspature viaggiano dal cuore del mare».La storia è entusiasmante e nasce da una constatazione elementare: «Sono convinto, infatti, che l'uomo ha molto sofferto della separazione dalla natura e dalle altre creature viventi che popolano la terra». La convivenza uomo-animale innesca situazioni e descrizioni sempre molto interessanti, come dimostrano diverse opere-testimonianza di etologi, studiosi, naturalisti e avventurosi viaggiatori. I giochi e i dispetti delle lontre, le improvvise tenerezze, le sciagure inattese, le interazioni con gli umani in visita, tutto concorre a creare un racconto che i lettori, da sempre, amano. Purtroppo la storia della «casa delle lontre» finisce molto male: da una parte Maxwell si impegna in altri progetti, viaggi e libri, e poi inizia a capire che questa è oramai una storia che si sta chiudendo e cerca una sistemazione per gli animali, impresa che si rivelerà più ardua del previsto. Ma la parola fine viene dettata dal fuoco: il 20 gennaio 1968 la casa va in fiamme, una delle lontre, Edal, muore, mentre la più giovane, Teko, sopravvive. Soltanto un anno più tardi Maxwell purtroppo cede all'avanzare di una malattia. Quando i suoi romanzi arrivano in Italia e vengono pubblicati nella collana di Pizzetti l'avventura umana dell'autore è già conclusa, eppure, è una storia che si impone nel cuore di tanti lettori e anch'io, che appartengo ad un mondo successivo, ne ho spesso sentito parlare, e ho almeno un paio di amici dai folti baffi e i capelli innevati che me ne parlerebbero per ore e ore. Per questo, ogni tanto, mi cucio qualche ora di pace e mi sistemo su un divano, in compagnia dei volumi dell'Ornitorinco.
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.