La Cmsi: «L’Agenzia del farmaco sottovaluta enormemente i casi, persino rispetto alle aziende». Nei giovani ci sono cifre tali da mettere in dubbio i benefici della puntura.
La Cmsi: «L’Agenzia del farmaco sottovaluta enormemente i casi, persino rispetto alle aziende». Nei giovani ci sono cifre tali da mettere in dubbio i benefici della puntura.Le reazioni avverse ai vaccini, anche gravi, sono sottostimate di migliaia di volte, soprattutto nei più piccoli. Basta confrontare i dati riportati negli stessi studi di registrazione fatti da Moderna e Pfizer con quelli del report n. 12 dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sulla sorveglianza dei vaccini anti Covid-19, pubblicato a fine luglio. Secondo Aifa (al 26 giugno 2022) ci sono 100 segnalazioni di sospette reazioni avverse (Adr, Adverse drug reaction) ogni 100.000 inoculazioni, indipendentemente dal vaccino e dalla dose, anzi, più nella prima rispetto alla seconda. Già questi due elementi fanno sollevare più di qualche dubbio sull’attendibilità dei dati Aifa rispetto a quanto raccolto dalle stesse aziende e dai sistemi americani di farmacovigilanza attiva (V-safe) e di vigilanza spontanea Vaers (Vaccine adverse event reporting system). Rispetto al complesso sistema di Aifa, V-safe funziona via smartphone e ha anche un follow up telefonico sulle segnalazioni fatte direttamente dai 16 anni in su. È curioso che il rapporto Aifa, pur nominando dieci volte V-safe e Vaers, non dia conto dell’enorme differenza nel numero di Adr segnalate dai due sistemi rispetto all’italiano. A mettere i numeri in fila è il documento appena pubblicato dalla Commissione medico scientifica indipendente (Cmsi) costituita da Alberto Donzelli, specialista in Igiene e medicina preventiva, già membro del Consiglio superiore di sanità e da un team di esperti disponibili da mesi ad aprire un dialogo con il Cts del governo su «decisioni ad altissimo impatto sanitario e sociale», prese «in sostanziale assenza di un reale e aperto dibattito sui loro fondamenti scientifici». Basta confrontare i dati ufficiali (non riportati da Aifa) di V-safe ancora a ottobre 2021. Contro le 100 Adr ogni 100.000 di Aifa, per i due vaccini a mRna, V-safe ne registrava circa 70.000 locali e sistemiche dopo la seconda dose. È «lampante che Aifa abbia dati più di 1.000 volte inferiori a V-safe», scrive la Cmsi. Considerando però le reazioni severe «con impatto sulla salute», la sottovalutazione diventa «enorme». Se V-safe segnala dopo booster una media di 21.000 Adr su 100.000 dosi, Aifa si ferma a 18,1: circa 1.160 volte in meno. Parlando in termini di popolazione, sono 8-10 milioni gli italiani con potenziale grave compromissione della qualità della vita. «Purtroppo», si legge nel report Cmsi, «le entità degli effetti avversi severi come quelli riscontrati in V-safe si sono rilevate anche negli studi di registrazione» (Rct) dei vaccini, nelle appendici pubblicate, ma non considerate. Moderna registra che il 19,6% delle Adr entro sette giorni dalla seconda dose erano gravi. Il valore diventa 17,7% se si sottrae «l’1,9% di reazioni severe sistemiche registrate nel gruppo placebo». Nel report 12 di Aifa le Adr gravi sono 3,8 su 100.000 dosi, cioè lo 0,0038%: praticamente 4.650 volte in meno. Negli adolescenti i dati degli studi di Moderna sono tali da mettere in discussione il rapporto rischio beneficio. Rispetto agli otto casi sintomatici di Covid registrati considerando un gruppo placebo di circa 2.000 soggetti, nei 2.400 vaccinati con due dosi, le Adr sistemiche sono state 3.835 (386 gravi) e 3 hanno richiesto il ricovero. Certo, anche il Covid-19 può comportare ricoveri, ma «bisogna ammettere che i ricoveri dopo vaccinazione siano di più», dice la Cmsi. Nei bambini la sottostima diventa «drammatica». Dai dati di Moderna si ricava che «se degli oltre 3 milioni di bambini italiani di 6-11 anni un milione si vaccinasse con Moderna, 148.000 avrebbero reazioni severe». Per Pfizer le Adr, nella fascia 5-11, sono risultate decisamente minori, ma «l’inefficacia è imbarazzante», con un crollo della protezione dopo pochi mesi dalla seconda dose: i vaccinati si infettano il 34% in più dei non vaccinati, come si evince dai dati dell’Iss.
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





