2024-08-23
        Scholz bagna le polveri dell’Ucraina: «A Kursk operazione molto limitata»
    
 
        I militari della 24° Brigata meccanizzata sparano verso i russi a Chasiv Yar nella regione di Donetsk (Ansa)
    
Il leader indiano Modi, che oggi sarà a Kiev, invita alla diplomazia: «Solo il dialogo può portare la pace». Putin torna a evocare lo spettro dell’incidente nucleare: «Il nemico ha cercato di colpire la centrale».Vladimir Putin torna a evocare lo spettro dell’incidente nucleare svelando che Kiev avrebbe tentato, per la seconda volta in pochi giorni, di bombardare il reattore di Kursk, nonostante l’annunciata visita che il direttore generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) terrà la prossima settimana nel sito. «Il nemico ha cercato di colpire la centrale nucleare nella notte tra mercoledì e giovedì», ha aggiunto lo zar senza però portare prove a sostegno di quest’accusa.L’Ucraina sembra comunque aver ripreso a martellare la regione occupata di Kursk, da dove è in corso un esodo di oltre 120.000 civili, con azioni congiunte dal cielo (droni) e da terra (brigate meccanizzate). Una morsa a tenaglia che ha costretto Mosca ad avviare l’installazione di rifugi antiaerei modulari direttamente in strada per offrire un rifugio ai cittadini non in grado di proteggersi da soli. In una sola notte, Kiev ha lanciato sul territorio russo un’offensiva con 28 droni che segue quella di due giorni fa con una squadriglia composta da una settantina di velivoli-kamikaze che volevano addirittura arrivare fino alla Piazza Rossa. Incursioni vincenti da parte di Kiev si sono registrate, inoltre, presso l’aeroporto militare di Marynivka, nella regione di Volgograd, dove sono stati rasi al suolo i magazzini di armi e carburante, e nel porto di Kavkaz dove gli ordigni sganciati da Kiev hanno affondato un traghetto ferroviario.«Le nostre operazioni di difesa nella regione di Donetsk, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina meridionale, la nostra liberazione dalla flotta russa del Mar Nero, la nostra operazione nella regione di Kursk rappresentano il nostro modo sistemico di difendere l’Ucraina, il modo per porre fine a questa guerra alle condizioni di un’Ucraina indipendente», ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Portando la guerra dove la Russia l’ha portata nella nostra terra, la stiamo rimandando a casa. Questo è assolutamente giusto. Oltre alla giustizia, è anche molto efficace», ha aggiunto il capo di Stato. «Dobbiamo tutti capire che per espellere l’occupante dalla nostra terra, dobbiamo creare quanti più problemi possibili allo Stato russo sul suo territorio. Questo è il lavoro eroico dei nostri soldati. E questo lavoro eroico tanto più è accurato e a lungo raggio e più efficace», ha specificato. Un evidente riferimento alle autorizzazioni, ancora negate da parte dei leader occidentali, per l’utilizzo di armi offensive nel territorio ex sovietico che, nella dottrina bellica del presidente ucraino, dovrebbero rappresentare l’arma finale per costringere Putin alla resa. Una strategia rischiosa considerato che non tutti i Paesi sono convinti che aggredire Mosca rappresenti la strada più veloce per far cessare il conflitto. Come pure ha ricordato il primo ministro dell’India, Narendra Modi, che proprio oggi incontrerà Zelensky. Da New Delhi hanno più volte ribadito, infatti, che solo «la diplomazia e il dialogo possono risolvere questo conflitto e portare a una pace duratura». Difficile però riprendere i negoziati ora che Kiev è passata al contrattacco invadendo Kursk. Un raid peraltro avvenuto senza, pare, alcuna autorizzazione degli alleati. Certamente non della Germania, come ha spiegato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. «L’Ucraina ha preparato l’operazione militare nella regione di Kursk in modo molto segreto e senza dare feedback, il che è sicuramente dovuto alla situazione», ha sottolineato. «Si tratta di un’operazione molto limitata in termini di spazio e probabilmente anche in termini di tempo», ha assicurato il politico di Berlino assestando, quindi, un micidiale colpo in termini politici e d’immagine al piano elaborato da Kiev.Particolarmente duro è l’esito delle operazioni di Mosca nel Donetsk dove i soldati hanno conquistato il villaggio di Mezhevoje, nei pressi di Pokrovsk. In Crimea, invece, le forze di sicurezza hanno arrestato tre 007 ucraini che, secondo il Cremlino, stavano pianificando degli attentati e raccogliendo informazioni sulle Forze armate russe. Si tratterebbe della quarta spia che i Servizi ex sovietici assicurano alla giustizia dopo l’identificazione e la cattura, nei giorni scorsi, di un docente universitario che avrebbe effettuato attacchi informatici contro infrastrutture strategiche russe. E non solo: l’intelligence americana e quella cinese si attendono, peraltro, una intensificazione dei bombardamenti sull’Ucraina in concomitanza con la festività dell’Indipendenza del Paese che ricorre proprio domani. Ma se Zelensky può contare su una articolata rete di alleanze internazionali, che garantiscono soldi, armi e munizioni, allo stesso modo Putin sta muovendo sullo scacchiere geopolitico della regione le sue pedine. Prima tra tutte la fedele Bielorussia che firmerà con la Cina un accordo per la creazione di una zona di libero scambio per i servizi e gli investimenti. Ad annunciarlo è stato proprio il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, durante un ricevimento a Minsk per il premier cinese Li Qiang. Si tratta di un «accordo sulla creazione di una zona di libero scambio per i servizi e gli investimenti», ha dichiarato Lukashenko, che consentirà alla Bielorussia di incrementare le esportazioni di servizi in Cina tra il 12 e il 15% e di attrarre maggiori investimenti cinesi in Bielorussia per almeno il 30%.In conclusione una nota sull’altro conflitto (quello della propaganda) che si sta infiammando dopo l’invasione di Kursk: il servizio segreto russo ha aperto una inchiesta contro un giornalista della Cnn e due corrispondenti ucraini accusati di aver oltrepassato «illegalmente» il confine nella regione russa invasa il 6 agosto scorso. In guerra si spara a vista alla verità.