2024-07-28
Sceneggiata in Puglia sul Tfr ai sindaci. Il veto pd in Regione non vale per Decaro
Antonio Decaro e Michele Emiliano (Ansa)
Michele Emiliano si dichiara contrario all’assegno di fine mandato. Ma il Comune di Bari pagherà 36.000 euro all’ex primo cittadino.Il Pd è davvero un partito democratico: nel senso che ognuno fa un po’ quel che gli pare. Soprattutto in Puglia dove è stato applicato alla lettera l’evangelico precetto: «Non sappia la mano sinistra che cosa fa la mano destra». I dem della Regione sostengono infatti l’esatto contrario di quel che pensano i compagni del Comune di Bari, e nessuno si parla o si confronta con l’altro.È tutto un ribollire di idee contrapposte che si scontrano come atomi impazziti in una fissione nucleare.Martedì prossimo si voterà il bilancio di previsione del consiglio comunale del capoluogo e, tra le pieghe contabili di entrate e uscite, attivo e passivo, è stata annotata una spesa di circa 36.000 euro destinata all’ex sindaco (e attuale eurodeputato) Antonio Decaro. Si tratta di una sorta di «liquidazione» per gli anni trascorsi alla guida dell’Amministrazione. Una buonuscita che il politico aveva già incassato alla fine del precedente mandato e che, in tempi più remoti, era stata corrisposta pure al suo predecessore, l’attuale governatore Michele Emiliano. Al quale erano andati, per i 10 anni vissuti a Palazzo di città, circa 100.000 euro. Mica male.L’indennità, va chiarito, è prevista dalle normative nazionali ma non è un obbligo accettarla. Il beneficiario di turno potrebbe sempre rinunciarvi lasciando che gli uffici della ragioneria comunale devolvano i denari ad altri servizi più utili alla collettività. Nel caso di Bari sarebbe un gesto in linea con la battaglia che il Nazareno giura di perseguire da anni (con alterne o addirittura nulle fortune) contro i costi della politica, soprattutto adesso che l’Ente municipale è sotto l’occhio vigile della commissione d’accesso del ministero dell’Interno, arrivata a fine febbraio per indagare sui sospetti di infiltrazione mafiosa. Gli esperti del Viminale sono ancora al lavoro e, con tutta probabilità, consegneranno il dossier conclusivo a fine settembre. In concomitanza, cioè, con l'avvio del collegato processo sul presunto scambio politico-mafioso emerso nell'inchiesta della Dda locale che, nei mesi scorsi, ha portato a 130 indagati tra cui l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, la moglie Maria Carmen Lorusso, eletta con il centrodestra e poi passata con la sinistra, e il padre di lei, l’oncologo Vito Lorusso. Un filone scaturito a sua volta dalle verifiche sulla municipalizzata «rossa» del trasporto urbano, la Amtab, diventata negli anni il ricettacolo di affiliati alle cosche baresi in cerca di benefit e di uno stipendio fisso senza particolari incombenze.Ecco: in questo contesto, il piddino Decaro, nominato pochi giorni fa presidente della commissione Ambiente a Bruxelles, si prepara a incassare il premio del suo congedo da fascia tricolore, incurante della battaglia che, proprio sul Tfm (Trattamento di fine mandato), i suoi compagni di partito stanno conducendo in questi giorni in consiglio regionale. Dove la dissociazione politica del Pd ha assunto il profilo dello psicodramma o della commedia, dipende dai punti di vista. Dopo aver avallato con una propria proposta di legge la reintroduzione del Tfm per i consiglieri regionali, lo stesso Pd pugliese ha deciso di fare marcia indietro e di bocciare in aula il provvedimento. I maligni giurano che questo sia accaduto solo dopo l’arrivo di una vera e propria minaccia di ritorsione del Nazareno che non avrebbe ricandidato alle prossime elezioni i ribelli. Un cortocircuito in piena regola che non ha impedito al Pd di cantare comunque vittoria al termine di una faticosa battaglia con... sé stesso. Come riportato dall’edizione barese del Corriere del Mezzogiorno, il segretario regionale dem, Domenico De Santis, ha parlato di una «bella giornata per la Puglia» dopo il voto negativo. E lo stesso Emiliano, pur omettendo il particolare che era stata la sua parrocchia a imbastire il caso, ha colto l’occasione per farsi un po’ di pubblicità. «La Regione Puglia ancora una volta dimostra di essere rispettosa del mandato ricevuto dai cittadini e di lavorare nel loro esclusivo interesse», ha detto l’ex pm «La proposta di ripristinare il Tfm non è mai stata nel nostro programma di governo, non arrivava dalla giunta, ma da alcuni consiglieri», ha aggiunto con una punta di veleno. Spiegando che «in aula ho chiesto al Consiglio di revocare la richiesta di voto segreto sul Tfm e di evitare che la seduta andasse a vuoto». «Ho lavorato tutta la vita per la dignità della Puglia e la dignità del Mezzogiorno, ed è stato importantissimo difendere la Regione da scelte come il Tfm», ha concluso il presidente della Regione, «che non sarebbero state condivise né comprese dai cittadini». A meno che non si chiamino Antonio Decaro e abbiano fatto il sindaco a Bari per cinque anni in quota Pd. In quel caso, tutto sarebbe stato più chiaro. Con buona pace della logica e della coerenza, però.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.