2024-01-25
Sberla a Fernández dal cardinale Zen. «Eretico, si dimetta»
Joseph Zen (Getty images=
Il vescovo emerito di Hong Kong stronca la Dichiarazione dell’ex Sant’Uffizio. E invita Francesco a rimuovere l’autore.Il porporato ha definito «La pasión mística» un errore di gioventù. Ma pure i successivi volumi trattano di orgasmi, con un capitolo intitolato. «Quando la sensualità mi offusca».Lo speciale contiene due articoliSarà la franchezza tipica dei vegliardi, visto che ha appena compiuto 92 anni. Fatto sta che il cardinale Joseph Zen ha vibrato una sonora randellata al porporato Víctor Manuel Tucho Fernández. «Se il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede», ha scritto sul suo sito, «definisce “bene” un peccato grave, non commette un’eresia? Il prefetto non dovrebbe dimettersi o essere rimosso?».Il vescovo emerito di Hong Kong è entrato a gamba tesa nella disputa sulle benedizioni alle coppie irregolari, incluse quelle gay. E ha espresso disappunto perché l’autore di Fiducia Supplicans sostiene che anche nelle relazioni omosessuali è possibile ravvisare una qualche bontà: esse possono «progredire» e «crescere». «Un assoluto errore soggettivo», l’ha chiamato l’Eminenza, ricordando che «quel comportamento integra un peccato grave e non può mai essere buono». Non stanno in piedi le distinzioni da leguleio alle quali s’è aggrappato Tucho. In particolare, l’idea che concedendo la benedizione alle coppie «illecite» non si stia legittimando il loro status. L’aveva già rilevato il teologo americano Thomas Gerard Weinandy, che Martina Pastorelli intervista nella pagina accanto: «Benedire coppie in matrimoni irregolari o omosessuali senza dare l’impressione che la Chiesa non stia validando la loro attività sessuale», aveva affermato, «è una farsa».Monsignor Zen, però, ha chiamato in causa direttamente il Papa. Ha notato, infatti, che l’interpretazione del cardinale Fernández è affine a quella fornita da Francesco nella sua risposta ai dubia, a lui sottoposti, la scorsa estate, da cinque porporati (lo stesso prelato di Shanghai, Raymond Leo Burke, Walter Brandmüller, Robert Sarah e Juan Sandoval Íñiguez). Non lo afferma in modo esplicito, ma l’ex vescovo di Hong Kong sospetta che persino il Pontefice sia inciampato nell’«errore» del prefetto. Ovvero, in un’eresia. Di certo, Zen ritiene che il Vaticano non stia facendo nulla per evitare che Fiducia Supplicans venga cavalcata dai sostenitori dell’agenda arcobaleno: «I media secolari, ovviamente, alimentano deliberatamente il caos, ma perché la Santa Sede non dissuade i pastori pro Lgbtq, tipo padre James Martin o la sorella Jeannine Gramick, dal creare deliberatamente confusione?». Le obiezioni di Zen fanno affiorare le contraddizioni di Fiducia Supplicans. E dimostrano che le cautele e le rassicurazioni di Tucho sono, nel migliore dei casi, vane - e nel peggiore, un consapevole tentativo di occultare il rovesciamento della dottrina. Il cardinale asiatico, ad esempio, rileva che, ai sensi alla Dichiarazione, un sacerdote non avrebbe l’obbligo di verificare che la coppia abbia intenzione di conformarsi alla volontà di Dio. Il che poi, se veramente il magistero non è stato alterato, svuoterebbe di senso il proposito di benedirla: da quell’unione, i coniugi, se vogliono seguire la Parola di Dio, dovrebbero soltanto uscire. Il porporato, pertanto, si domanda: «Se il sacerdote non è sicuro che essi abbiano questa intenzione, o ho motivo di sospettare che non l’abbiano affatto, come può dare una benedizione?». Non starebbe facendo proprio ciò che il prefetto della Fede nega? Non starebbe, insomma, benedicendo una condizione pervicace di peccato? L’autentico «amore pastorale» presupporrebbe, semmai, che un prete inviti alla conversione. Da Fiducia Supplicans, al contrario, discende che gli amanti «sono giunti [dal sacerdote, ndr] in quanto coppia e sono andati via in quanto coppia dopo la benedizione; e questo non significa che possono […] continuare a vivere nella maniera “sbagliata”, peccaminosa?».Di qui, la dura intimazione di Zen: se, come sembra, ha avallato una tesi eretica, Fernández dovrebbe abbandonare il Dicastero o essere allontanato dal Papa.Francesco può difendere a oltranza il proprio pupillo argentino? L’Africa ha disconosciuto il documento dell’ex Sant’Uffizio, con il placet vaticano, la qual cosa già rappresenta un’anomalia; stranezza che si somma alla natura del testo del Dicastero, che anziché chiarire, accresce le perplessità. In Europa, le Conferenze episcopali di Polonia, Ucraina, Ungheria e Olanda si sono dissociate dalle benedizioni gay. E severe reprimende sono arrivate da Sudamerica e Stati Uniti. Intanto - lo racconta Davide Perego qui sotto - è saltata pure la scusa di Tucho per giustificare il libro sugli orgasmi: alla faccia dell’errore di gioventù, sono spuntati diversi altri volumi oltremodo osé. È lui l’uomo giusto per custodire la dottrina e garantire - così prevede il suo ultimo incarico - l’unità dei cristiani?<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/sberla-a-fernandez-dal-cardinale-zen-eretico-si-dimetta-2667080092.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="spuntano-altri-tre-libri-hot-di-tucho" data-post-id="2667080092" data-published-at="1706132869" data-use-pagination="False"> Spuntano altri tre libri hot di Tucho Dopo il libro porno e quello dedicato all’arte di baciare, dal passato di scrittore di Víctor Manuel «Tucho» Fernández, di professione cardinale e prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, spuntano altri libri che raccontano, sempre con un certo (alto) grado di morbosità, il rapporto tra uomo e donna visti con gli occhi di un giovane teologo argentino. Un po’ in barba al sesto Comandamento («Non commettere adulterio») e pericolosamente a rischio di infrazione del nono («Non desiderare la donna d’altri»), gli scritti giovanili del «Tucho» scovati dal sito La Nuova bussola quotidiana sono destinati a rinfocolare le polemiche sul porporato scaturite dalla diffusione dei contenuti «hot» dei due volumi più importanti della sua comunque ricca attività di scrittore, Sáname con tu boca. El arte de besar (Guariscimi con la tua bocca. L’arte di baciare) e La pasión mística. Espiritualidad y sensualidad (La passione mistica. Spiritualità e sensualità). Libri dall’alto tasso di erotismo, rintracciabili in rete soltanto su siti sudamericani, che hanno portato a coniare, per Fernández, una nuova specializzazione: la pornoteologia. La Bussola ha fatto riemergere dalle pieghe del tempo tre volumi scritti dall’attuale prefetto dell’ex Sant’Uffizio ma, per così dire, dimenticati. Il primo è del 2004 e si intitola Para Liberarte de la Ansiedad y de la Impaciencia, edito dalla casa editrice San Paolo. Scriveva Tucho: «Quando tutto il nostro essere è unificato in un’unica direzione, allora si arriva al vero incontro, alla fusione, all’unione perfetta, anche se per pochi minuti. Non è necessariamente una questione di quiete fisica, perché questa esperienza può avvenire anche nel mezzo dell’entusiasmo di un’attività molto intensa. Ciò accade, ad esempio, nell’orgasmo tra due persone che si amano». Nello stesso anno, il 2004, e con la stessa casa editrice, il futuro cardinal Fernández dà alle stampe un altro volume sempre vertente sul concetto dell’orgasmo «mistico»: si intitola Teología espiritual encarnada: profundidad espiritual en acción. La Bussola riporta che, parlando a proposito della vita di coppia in un contesto matrimoniale, sottolineava la presenza del divino nel momento in cui si compie un atto sessuale: «I momenti di vita e di gioia (anche sessuale) sono vissuti come una partecipazione alla vita piena della Resurrezione», scrive, «Il mistero dell’Incarnazione, che fa del matrimonio un sacramento, segno efficace della grazia che si consuma nell’unione genitale, mostra fino a che punto Dio, facendosi uomo, sia entrato anche Lui nella carne umana. Pertanto, quando l’unione dei corpi è stata una vera espressione d’amore, deve essere celebrata in preghiera». Nel capitolo intitolato «Fermarsi», Fernández elencava alcuni consigli per dedicare la massima attenzione alla persona che ci sta davanti: «Bisogna prestare attenzione un organo alla volta», scrive il cardinale, «Non si tratta di “pensare” a quell’organo, ma di “sentirlo”, percepirlo con sensibilità. Sperimentare le sensazioni di ciascun organo con calma, senza giudicare se quelle sensazioni siano buone o cattive, ma cercando di far rilassare e distendere quell’organo». Una «mappatura» del corpo che deve seguire, per Fernández, un ordine rigoroso: «Mascella, zigomi, gola, naso, occhi, fronte (e tutti i piccoli muscoli del viso), cuoio capelluto, nuca, spalle, proseguire con il braccio destro, il polso e la mano destra; braccio sinistro, polso e mano sinistra. Poi sulla schiena. Successivo: petto, stomaco, vita, fianchi, bacino, glutei, genitali. Fino ai piedi. In qualunque punto del corpo dovremmo captare qualche sensazione (di calore, di bruciore, di piacere). Infine, è importante cercare di catturare la totalità dell’organismo, prendendo coscienza dell’intero corpo e sentendolo a lungo». Infine, il libro più «hard» della nuova trilogia erotica di Fernández: si intitola Por qué no termino de sanarme? ed è stato pubblicato da San Paolo nel 2022. Tucho, nelle pagine del volume, affronta senza peli sulla lingua il tema della sensualità utilizzando parole e frasi che non avrebbero certo sfigurato in romanzi rosa della Harmony. Ventidue anni fa, l’uomo chiamato l’altro giorno da papa Francesco a occuparsi anche del dicastero per l’Unità dei cristiani, all’interno del paragrafo «Quando la sensualità mi offusca», scriveva: «Un corpo può lasciare il segno se indossa gli abiti giusti, abiti che risvegliano la sensualità accentuando forme interessanti. La sensualità delle spalle e delle braccia abbronzate viene accentuata indossando una maglietta. Il collo nudo risulta più sensuale mettendovi sopra una catenina». Continuava il teologo argentino, nella riproposizione dei testi effettuata dalla Bussola: «Se a questo aggiungiamo una certa dose di fantasia da parte di chi guarda, allora un corpo può apparire come qualcosa di impressionante, meraviglioso, indispensabile. In alcuni momenti della mia vita sono attratto da certi tipi di fascino, ma in un altro momento altri dettagli cominciano ad attrarmi: in uno la sensibilità del momento mi rende attratto dalle mani fini, bianche e delicate; altre volte sono più attratto dalle mani carnose e calde e quelle mani delicate non mi bastano più». Quindi, che fare arrivati a questo punto? Per il teologo non c’è che una soluzione da prendere: «L’unico modo per essere sempre soddisfatto sarebbe diventare depravato e usare sempre gli altri e lasciarli quando non mi servono più», salvo poi invitare i lettori a confidare nell’immaginazione che «può far apparire come qualcosa di divino ciò che è limitato, come tutte le creature di questa Terra».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 16 ottobre con Flaminia Camilletti
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il racconto di Andrea La Caita, l'uomo che segue il ristorante Cascina Romana di Claudio Amendola
Edoardo Agnelli con il padre Gianni (Ansa)