2019-12-13
Salvini indagato per i voli di servizio
La Procura di Roma lo accusa di abuso d'ufficio. Nel mirino i 35 trasferimenti effettuati con aerei della polizia. Che la Corte dei conti aveva assolto non rilevando danno erariale.Un'altra indagine su Matteo Salvini dopo quelle sul blocco dei porti per le navi con i migranti. Questa volta non si tratta di mare ma di cielo: voli di Stato quand'era il numero 1 del Viminale. Il reato contestato dalla Procura della Repubblica di Roma è abuso d'ufficio. Una precedente inchiesta era stata aperta dalla Corte dei conti, che però aveva archiviato: non c'era stato spreco di denaro pubblico. Finita nel nulla l'indagine contabile, è ora partita quella penale: l'importante è che l'ex ministro resti sempre ben inquadrato nel mirino.La storia comincia con un'inchiesta di Repubblica, che la primavera scorsa ha rilevato alcune coincidenze tra gli appuntamenti istituzionali di Salvini e manifestazioni di partito ai quali l'allora ministro si era recato con velivoli della polizia e dei vigili del fuoco. Un vertice per la sicurezza e un comizio, una cerimonia antimafia e l'apertura di una sede leghista. A Salvini sono stati contestati perfino gli spostamenti per il 25 Aprile, quando l'ex titolare del Viminale volò prima a Palermo e poi a Corleone dove inaugurò il nuovo commissariato e festeggiò la Liberazione. Il contenzioso riguarda 35 voli di cui alcuni su un aereo di lusso, un bimotore Piaggio P-180 delle forze dell'ordine noto come la «Ferrari dei cieli» per i lussuosi allestimenti interni.Letta Repubblica, la Corte dei conti apre un fascicolo con l'ipotesi di danno erariale. Salvini rese pubblico l'intero elenco dei 43 spostamenti aerei effettuati in quegli 11 mesi da ministro: «Nessun abuso, nessuna irregolarità: nessun volo per fare comizi ma sempre per impegni istituzionali», commentò. E aggiunse: «Penso di essere uno dei ministri che costa meno nella storia dell'Interno». L'esito delle indagini contabili gli ha dato ragione. Non c'è stato danno erariale, anzi: se Salvini avesse preso voli di linea, le spese sarebbero state uguali se non addirittura superiori. «I costi sostenuti», si legge nel decreto di archiviazione della Corte dei conti, «non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l'amministrazione dell'Interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea». La Corte riconosce che lo Stato avrebbe dovuto accollarsi le spese per i viaggi del ministro. Cade quindi l'ipotesi strillata da Repubblica secondo cui l'allora ministro avrebbe utilizzato voli di Stato per scopi privati.La Corte tuttavia rileva un altro cavillo in base al quale essa considera «illegittimo» l'uso di quegli apparecchi. I mezzi della polizia e dei vigili del fuoco presi da Salvini sarebbero riservati «a compiti istituzionali o di addestramento, non ai cosiddetti “voli di Stato"»: così dice la Corte. I voli di Stato sono soggetti a normative diverse e il loro utilizzo è riservato alle autorità istituzionali con il primo livello di protezione: capo dello Stato, presidenti delle Camere, presidente del Consiglio, presidente della Consulta. Tutto ciò «salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate». È l'assenza di queste autorizzazioni che viene rilevata dalla Corte. Il Dipartimento della pubblica sicurezza era già intervenuto precisando che il medesimo livello di sicurezza era stato attribuito anche al ministro.Accertata l'insussistenza di un reato contabile, il fascicolo è stato comunque trasferito alla Procura per valutare se regge l'ipotesi di un reato penale. L'iscrizione di Salvini sul registro degli indagati è dunque un atto dovuto. La Procura ha ricevuto gli atti e ha «avvisato» l'ex ministro che le carte sarebbero state trasferite al Tribunale dei ministri che ora valuterà il caso. «Leggo che sono inquisito», ha detto ieri Salvini, «ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi istituzionali, inauguravo delle caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri». «I voli li ho usati soltanto per andare a iniziative della polizia, dei Vigili del fuoco o di quello che il ministro dell'Interno deve fare. Se il ministro dell'Interno, che coordina la polizia, usa l'aereo della polizia, mi sembra banale»