2025-03-10
Sala prometteva case a 650 euro trasformate in palazzi di lusso
Beppe Sala fotografato in occasione del Pride
Ai tempi delle tendine, il sindaco ha incontrato studenti e associazioni garantendo edilizia convenzionata. Il tecnico indagato ha ammesso il cambio (contro legge) di un progetto in periferia con 113 maxi appartamenti.«Aiuteremo gli studenti!». «Realizzeremo 10.000 case a prezzi calmierati, a meno di 650 euro al mese!». Sono solo alcuni degli slogan che la giunta guidata da Beppe Sala ha utilizzato in questi anni per rispondere alle proteste dei cittadini di Milano. Dagli studenti in tenda (strumentalizzati dalla sinistra) contro il caro affitti fino a chi faceva notare al primo cittadino che il capoluogo lombardo è ormai diventata una città per ricchi, dove il ceto medio fa fatica oppure preferisce andarsene, in questi anni le critiche alle politiche di Sala non sono mancate. «Dobbiamo fare ancora di più» rispondeva il sindaco dalle calze arcobaleno, scrivendo accorate lettere alle università. Del resto, sarebbe bastato adottare politiche urbanistiche in linea con quanto promesso, rispettando la legge, invece di costruire grattacieli di più di 80 metri poi finiti sotto inchiesta della procura di Milano per lottizzazione abusiva, abuso edilizio e abuso d'ufficio.Nei faldoni delle numerose inchieste sui progetti immobiliari a Milano (da ultima quella che ha portato ai domiciliari per corruzione l’ex presidente della commissione paesaggio Giovanni Oggioni), emerge una vicenda che spiega bene come in questi anni si è mossa la giunta di Beppe Sala per «aiutare» studenti e ceto medio. È quella che riguarda la Park Tower di Bluestone in via Crescenzago 105, la prima inchiesta della procura per abusi edilizi che nel 2023 ha dato il via alla valanga di fascicoli sui cantieri della città. Tra le contestazioni mosse dalla procura regionale della Corte dei Conti, infatti, si viene a scoprire che tra il 2018 e il 2021 in quest’area sarebbero dovute sorgere tre palazzine, con un’altezza massima di 20 metri destinate ai ceti meno abbienti, in edilizia convenzionata. Peccato che dopo un passaggio in commissione del paesaggio (quella di Oggioni e del presidente Giuseppe Marinoni) su quest’area sia stato deciso di costruire due torri da 81 e 59 metri per 113 appartamenti, che equivalgono a 339 nuovi abitanti con l’aggiunta di 50 box per una densità edilizia raggiunta pari a 3,15 mc /mq (ovvero il triplo rispetto all'indice delle norme del Pgt). Per questo intervento la magistratura contabile contesta un danno erariale da 321.000 euro a tre funzionari dello sportello unico edilizia, quello diretto in passato proprio da Oggioni. In una delle tante intercettazioni raccolte dagli inquirenti, del 23 ottobre scorso, l’ex dirigente comunale ai domiciliari, parlando del caso Crescenzago, darà ragione ai magistrati contabili, ammettendo che la legge è stata violata «perché si attengono alle leggi e soprattutto alla giurisprudenza, anche se non lo ammetterei mai». E allo stesso tempo insisterà per il Salva Milano, «una legge di interpretazione autentica, il solo rimedio che li potrà salvare». D’altra parte, la storia di via Crescenzago è molto semplice. Come ha ricostruito anche LaPresse a gennaio, l'11 maggio 2018 l'allora proprietaria dell'area industriale abbandonata, la società Visatransit Srl (poi in liquidazione) aveva presentato istanza per un «cambio di destinazione d'uso» con «parziale demolizione» degli immobili esistenti (due capannoni) proponendo una nuova edificazione di tre palazzine in Edilizia sociale residenziale (Ers). L’obiettivo è in sostanza venire incontro alle richieste di quella parte di popolazione milanese in difficoltà. I dati parlano chiaro. Secondo il primo rapporto dell’Osservatorio casa abbordabile (Oca) nel periodo 2015-2021 i prezzi medi di vendita sono cresciuti del 41%, i canoni di locazione del 22% mentre i redditi e le retribuzioni solo del 13% ma, tali retribuzioni medie sono cresciute solo del 3% per la categoria statistica degli «operai» e del 7% per quella degli «impiegati». A questo si aggiunge che nel 2022 il 57% dei contribuenti milanesi dichiarava un reddito lordo inferiore a 26.000 l’anno e il 34% un reddito inferiore a 15.000 l’anno. Numeri che dimostrano quanto sia necessario reintrodurre principi di regolazione del mercato abitativo. Il primo progetto su Crescenzago prevedeva quindi una palazzina di 7 piani e due di 4 piani con altezze tra i 12 e i 21 metri. Ma in piena pandemia subentra Bluestone e così vengono presentate 5 istanze differenti, di cui 3 con Scia (la semplice segnalazione di inizio attività) che portano a realizzare tre edifici fino a 23 piani grazie a bonus volumetrici e diritti edificatori acquistati. Il Municipio 3 scrive il 25 giugno del 2020 a Palazzo Marino. Parla di un progetto «totalmente fuori contesto» rispetto al «Parco Lambro» per «impatto volumetrico e paesaggistico». I consiglieri del municipio chiedono di rivalutare l’aspetto paesaggistico e le volumetrie, soprattutto chiedono a Sala di valutare l’impatto delle torri. Non li ascolta nessuno. D’altra parte, anche questo progetto avrebbe avuto un ruolo determinante la commissione del Paesaggio, luogo di «connivenza con il potere economico legato al settore immobiliare». Qui Marinoni (secondo i pm in conflitto di interesse palese per non aver dichiarato di lavorare per Acpv Architects) era presidente. E Sala lo ha confermato nella nuova commissione, nonostante le indagini. Probabilmente per venire incontro ai ceti meno abbienti.
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