In Russia non c'è solo Vladimir Putin. La guida e i luoghi da non perdere
- Il rapporto tra il presidente russo e il mondo occidentale non è mai risultato troppo cordiale. Eppure non è sempre stato improntato ad aperta ostilità. Un'analisi dei rapporti tra Vladimir Putin e gli Stati Uniti negli anni.
- Mosca, città di cultura e religione. I cinque luoghi da non perdere, dalla famosa Piazza Rossa al teatro Bolshoi.
- Il Lotte Hotel Moscow e il Barvikha Hotel & Spa: The Leading Hotels of the World presenta le due strutture nella capitale russa.
- Alla scoperta di San Pietroburgo, un luogo dove d'estate la città si tinge dei colori del crepuscolo e balla tutta la notte.
- L'Ermitage, il Palazzo di inverno, la Chiesa sul Sangue Versato: cosa visitare e dove dormire nella «finestra sull'Occidente».
Lo speciale contiene cinque articoli e consigli utili di viaggio.
La strategia geopolitica portata avanti da Vladimir Putin negli ultimissimi anni sembra avere come obiettivo un'oscillazione costante tra Oriente e Occidente. Si tratta, del resto, di una linea che presenta radici lontane.
Il rapporto tra il presidente russo e il mondo occidentale non è mai risultato troppo cordiale. Eppure non è sempre stato improntato ad aperta ostilità. Nei primi anni di potere, Putin mostrò anzi un avvicinamento non indifferente nei confronti di Washington. Soprattutto all'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001, lo Zar diede il suo appoggio alla lotta al terrore, guadagnandosi per questo la simpatia dell'allora presidente statunitense, George W. Bush. Addirittura, nel 2002, si registrò una vera e propria distensione tra Stati Uniti e Russia in occasione del vertice di Pratica di Mare, fortemente caldeggiato da Silvio Berlusconi. Ciononostante l'idillio non durò troppo. Non solo perché l'espansione della Nato a Est ha progressivamente irritato il Cremlino ma anche perché Putin non mostrò accondiscendenza verso l'invasione irachena del 2003: elementi, questi, che contribuirono a creare non pochi attriti con Washington. Nonostante una simpatia personale non indifferente tra i due, Bush e Putin iniziarono da allora un rapporto complicato e altalenante. Un rapporto parzialmente incrinato, oltre che dai singoli dossier, anche da una divergenza di fondo. Nel 2007, il presidente russo affermò in una intervista di prediligere un mondo multipolare e un rafforzamento del diritto internazionale: una chiara critica diretta all'unilateralismo dell'amministrazione Bush. Si trattò del resto di una tensione che riesplose, pochi mesi dopo, in occasione della crisi dell'Ossezia del Sud.
Con l'elezione di Barack Obama nel novembre del 2008 la situazione sembrò rasserenarsi. Uno dei principali punti programmatici presentati dal nuovo presidente americano era la distensione con alcuni dei vecchi nemici degli Stati Uniti. In questo senso, la Casa Bianca avviò la cosiddetta politica del reset con la Russia. Un approccio decisamente distensivo che Obama portò avanti fino al 2014: fino, cioè all'annessione della Crimea da parte di Putin. Quell'evento ha costituito un autentico spartiacque. Se, fino ad allora, la Russia – pur con non pochi attriti – si era mostrata particolarmente vicina all'area geopolitica occidentale, quell'atto scatenò alcune reazioni che produssero una serie di effetti significativi. Unione Europea e Stati Uniti comminarono pesanti sanzioni economiche a Mosca. Un fattore da cui scaturirono due principali conseguenze: una economica e una geopolitica. Sul versante economico, la Russia è incorsa, dal 2014, in un periodo particolarmente turbolento. La forte crescita avvenuta negli anni precedenti ha subìto una battuta d'arresto, mentre il rublo ha registrato un netto crollo. In termini geopolitici, questa situazione ha progressivamente spinto il Cremlino a volgere il proprio sguardo verso la Cina. Non a caso, nello stesso 2014, Mosca e Pechino siglarono trentotto accordi dal valore complessivo di 25 miliardi di dollari in settori come energia, finanza e commercio. Senza poi dimenticare come, l'anno successivo, le due potenze abbiano firmato un'ulteriore intesa da 400 miliardi di dollari per la fornitura di gas naturale.
L'ascesa al potere di Donald Trump nel 2016 sembra aver inaugurato una nuova fase. Il magnate newyorchese non ha mai fatto mistero di auspicare un disgelo con Mosca. Un invito, cui lo stesso presidente russo ha sempre risposto positivamente. Il problema risiede tuttavia nei rispettivi establishment. Se nel Cremlino c'è chi non vede di buon occhio un'apertura verso lo Zio Sam, anche tra le alte sfere di Washington c'è chi si oppone a questo disgelo. Non a caso, Putin è stato accusato di aver interferito nel processo elettorale delle presidenziali del 2016 e la stessa inchiesta Russiagate è stata usata dagli avversari di Trump per ostacolare la distensione. Il risultato sono stati due anni di tira e molla, di avvicinamenti e allontanamenti: un'altalena costante che, a fronte di rapporti personali ottimi, ha man mano trovato sul tavolo dossier divisivi (dal Venezuela all'Iran, fino alla stessa Ucraina).
Adesso, dopo la conclusione fondamentalmente felice dell'inchiesta Russiagate, Trump sembra pronto a riprendere l'iniziativa diplomatica con Mosca. E questo è chiaro da una serie di fattori. Innanzitutto il presidente americano ha tirato il freno a mano su alcune crisi divisive: sia in Venezuela che in Iran, per esempio, Trump ha (almeno per ora) evitato interventi militari diretti. In secondo luogo, i due presidenti hanno annunciato un incontro in occasione dell'imminente G20 di Osaka. Infine, non bisogna trascurare le recenti evoluzioni politiche avvenute in Ucraina. La netta sconfitta del presidente antirusso, Petro Poroshenko, alle elezioni dello scorso aprile potrebbe rappresentare un elemento facilitatore nella distensione tra Washington e Mosca.
Putin, come dicevamo, sembrerebbe favorevole a un disgelo. Ciononostante il presidente russo teme nuovi sgambetti da parte dell'establishment statunitense. Per questa ragione, pur mantenendo in piedi il dialogo con Trump, lo Zar sta continuando a stringere i propri rapporti con la Cina. A inizio giugno, il presidente cinese Xi Jinping si è recato in Russia, definendo significativamente Putin "il suo migliore amico". I due hanno siglato una serie di nuovi accordi commerciali e – soprattutto – hanno stabilito che sarà Huawei a realizzare la tecnologia 5G in Russia: uno schiaffo, neppure troppo velato, al bando recentemente emesso dalla Casa Bianca contro il colosso cinese. Se Pechino – dal canto suo – sta cercando di creare un asse che possa fornirle una sponda nelle trattative commerciali con gli Stati Uniti, Mosca sta tentando di mettere sotto pressione Washington, mostrando agli americani la propria autonomia geopolitica e commerciale. Un comportamento scaltro che tradisce tuttavia da parte del Cremlino una sorta di paradossale timore nei confronti del gigante cinese. Nonostante gli ottimi rapporti, Putin non ha interesse a schiacciarsi eccessivamente sulle posizioni della Repubblica Popolare: lo Zar teme infatti di restare inglobato dalla superpotenza cinese e – in questo senso – il canale aperto con Washington gli consente di giostrarsi tra i due colossi. Lo stesso riavvicinamento tra Mosca e Pyongyang – sancito dalla visita di Kim Jong-un a Vladivostok lo scorso aprile – può avere questa duplice spiegazione. Da una parte, il Cremlino sta partecipando a un fronte di alleanze potenzialmente ostile all'America. Dall'altra, è pur vero che Putin stia cercando di proporsi come mediatore tra Kim e Trump sulla questione della denuclearizzazione della penisola coreana. Un ruolo cui sta puntando, del resto, lo stesso Xi Jinping. E non è detto che questa ambizione non possa essere rivelativa di una competizione sotterranea tra il presidente russo e il suo omologo cinese.
Fedele alla sua prospettiva di un ordine internazionale multipolare, Putin sta quindi attualmente cercando di destreggiarsi tra Cina e Stati Uniti. Da una parte, le sanzioni occidentali hanno sempre più spinto lo Zar nelle braccia di Pechino. Dall'altra, è chiaro che – al di là della compattezza di facciata – dalle parti del Cremlino si consideri la Repubblica Popolare come un alleato ingombrante e un po' inquietante. Su questo elemento farà leva probabilmente Trump per tentare la distensione con Mosca. Anche perché, a ben vedere, il presidente americano avrebbe tutto l'interesse a combinare il conflitto tariffario cinese con un disgelo verso la Russia. Questa mossa gli consentirebbe infatti esercitare una pressione più efficace sulla Repubblica Popolare, potendo così concretamente sperare in una vittoria nella difficile guerra dei dazi.
Stefano Graziosi
Mosca: città d'arte e fede
Mosca è una città dalle mille sfaccettature. Uno dei centri culturali più importanti della Russia è patria di grandi letterati come Chechov e Dostoevskij, musicisti e registi di fama internazionale. Famosa per i balletti e per le tante opere d'arte conservate nei due musei principali della città, Mosca è da sempre stata contesa da principi e imperatori. La capitale russa è anche stata scelta dalla chiesa ortodossa come il più importante centro religioso del paese, tanto da essere definita «la terza Roma». Il passato e il futuro di Mosca convivo ogni giorno nella piazza Rossa dove i colori della cattedrale di San Basilio risplendono sia con il sole, sia quando scende la neve. Con le sue basse temperature che in inverno raggiungono i -25°, zuppe e minestre sono alla base dell'offerta gastronomica di Mosca. Ma è la vodka a rappresentare il miglior rimedio contro il free, da accompagnare con i «blini», pancake salati accompagnati da salmone affumicato o caviale.
Come arrivare
Se avete intenzione di visitare la Russia è necessario procurarsi un visto. I tempi per ottenerlo sono piuttosto lunghi, quindi programmare un viaggio last minute a Mosca risulta pressoché impossibile. La città è però servita da cinque aeroporti internazionali e nove stazioni ferroviarie. Aeroflot (compagnia di bandiera russa) collega Mosca con le principali città italiane - Milano, Roma e Venezia - mentre Alitalia ha voli diretti a partire da Roma e in alcuni mesi dell'anno da Catania e Palermo. Meridiana collega invece Milano e Olbia, ma sono tante le compagnie low-cost che offrono voli più economici con uno scalo intermedio in una capitale europea. Se l'aereo non fa per voi e siete pronti ad affrontare un viaggio più lungo, potete percorrere i 3.000 chilometri che vi separano dalla vostra meta via treno.
Una volta arrivati a Mosca affidatevi alla metropolitana. Molte stazioni sono vere e proprie opere d'arte, affrescate e con facciate in marmo. Difficilmente aspetterete un treno per più di qualche minuto e le 150 stazioni sparse per la città vi faranno arrivare davvero ovunque.
Cosa vedere
Piazza Rossa
Forse il luogo più simbolico di Mosca, cuore della città da cui partono tutte le strade principali. La piazza rossa è una delle più estese al mondo e al suo interno ospita la Cattedrale di San Basilio con le sue cupole colorate e il GUM, paradiso dello shopping di lusso. Ma non solo, all'interno di questa grande piazza potete trovare anche la cattedrale di Kazan e il museo statale di storia russa. Alla destra del museo potrete visitare il luogo di sepoltura dei leader del partito comunista: Stalin e Lenin.
Museo Puškin delle Belle Arti
Inaugurato nel 1912 il museo vanta una vasta collezione di opere d'arte dell'antico Egitto e dell'antica Grecia, oltre a 700.000 opere d'arte europea e americana. Il Puškin ospita inoltre una delle più famose collezioni di pittori impressionisti e post-impressionisti, tra cui le Ninfee bianche di Monet.
Il Cremlino
La cittadella fortificata più famosa della Russia nasce nel 1156 ad opera di architetti italiani. Il museo del Cremlino è stato dichiarato, nel 1990, patrimonio Unesco ed è facile capire perché. Tra chiese ed edifici storici, il Cremlino offre qualcosa per tutti i gusti.
Il teatro Bolshoi
Con la sua facciata esterna in stile neoclassico, questo teatro vi conquisterà sin dal primo istante. In questo luogo si sono formati ballerini di fama mondiale, e guardare un balletto sul palco principale costruito nel 1856 è un'esperienza davvero unica nel suo genere.
Il parco di Tsaritsyno
Voluto dall'imperatrice Caterina II, questo parco nasce nel Settecento con un intento ben preciso: creare un bosco che risulti autentico, non frutto di intervento umano. Ecco allora che ancora oggi ci troviamo a passeggiare tra sentieri alberati, intervallati da ponti e laghi. Perfetto per passare un pomeriggio in totale relax, sorseggiando una bevanda calda presa al chiostro.
Dove dormire
A partire dal settembre 2010, il Lotte Hotel Moscow offre un punto di ritrovo nel cuore della capitale russa. Apprezzato da turisti di tutto il mondo, questa struttura - scelta da The Leading Hotel of the World - ospita la più grande suite della città, la Royale Suite, di 490 metri quadrati che si affaccia proprio sul centro di Mosca. L'albergo dispone di due ristoranti, il giapponese MEGUmi e l'italianissimo OVO di uno degli chef più amati del Bel Paese: Carlo Cracco. Con le sue 239 camere e un «Club Lounge» unico nel suo genere, Lotte è una location molto richiesta per matrimoni ed eventi, vincendo - lo scorso anno - il premio come «Best wedding hotel in Russia».
Dallo stile decisamente più moderno, ma altrettanto lussuoso è il Barvikha Hotel&Spa, situato in un villaggio di lusso dove si trova un'esclusiva zona per lo shopping. Il villaggio, progettato dall'italiano Antonio Citterio, comprende hotel, boutique, ristoranti e una sala da concerti (la migliore di Russia). Le suite sono caratterizzate dall'utilizzo di materiali sostenibili come pietra, marmo, rovere e cedro. Meta molto amata dagli appassionati di benessere, il Barvikha presenta i trattamenti del dott. Henri Cheto, fondatore della biontologia, ovvero «lo studio dell'essenza della vita e della sua evoluzione».
San Pietroburgo e le sue notti bianche
Seconda città della Russia, dopo la sua capitale, San Pietroburgo nasce sull'acqua nel 1703, per volontà di Pietro il Grande che desiderava avere «una finestra sull'Occidente». La città, per anni residenza degli zar, vanta però una lunga storia e un altrettanto ampio patrimonio architettonico e artistico. San Pietroburgo è un luogo dove il romanticismo si fonde col buon cibo. Capitale culinaria della russia, la città propone una serie di pietanze estremamente variegate e saporite, dalla «medovucha», bevanda alcolica a base di miele, alle «syrniki», focaccia di ricotta, zucchero, uova e farina servite con marmellata o miele, fino ad arrivare al «pelmeni», pasta fresca con ripieno di carne macinata service con salse diverse.
Il clima di San Pietroburgo è decisamente più mite di quello di Mosca, rendendo la città perfetta da visitare in ogni periodo dell'anno. Se durante l'inverno il cielo notturno brilla di una luce magica è anche vero che le «notti bianche di mezza estate» sono una delle attrazioni più famose della città. Lo scrittore Gončaròv descriveva così questo fenomeno unico che coinvolge la città nei mesi più caldi: «…che forse d'estate a Pietroburgo ci sono le notti? Questa non è la notte [..] bisognerebbe inventare qui un altro nome – per esempio, penombra». Le facciate dei palazzi risplendono così di una luce crepuscolare e i festeggiamenti vanno avanti per tutta la notte.
Come arrivare
Come per Mosca, anche chi vuole visitare San Pietroburgo deve ottenere un visto prima di partire. La città si trova a circa 20 chilometri di distanza dall'aeroporto e i collegamenti al centro sono garantiti da diversi mezzi pubblici. Chi vuole risparmiare può invece raggiungere San Pietroburgo facendo scalo in Finlandia, attraverso compagnie come Ryanair e prendendo un servizio di treno espresso che in due ore vi porterà alla vostra meta. Se l'aereo non fa per voi, San Pietroburgo ospita cinque stazioni ferroviarie che la collegano al resto d'Europa. Infine, anche la macchina può essere un'alternativa adatta ai viaggiatori che amano lo stile on the road. San Pietroburgo è infatti servita da una tangenziale completata nel 2011. Inoltre due ponti collegano il resto della città all'isola di Kotlin e alla zona portuale.
La metropolitana è una delle più efficienti al mondo e i biglietti, molto economici, possono essere acquistati presso i chioschi delle fermate principali in blocchi da 10. Anche se i ciclisti a San Pietroburgo sono sempre più numerosi, state attenti, i furti di biciclette sono all'ordine del giorno.
Cosa vedere
Il Museo dell'Ermitage
Uno dei complessi mussali più prestigiosi al mondo, questa struttura a gestione statale comprende più di 3 milioni d'opere d'arte e manufatti da tutto il mondo. Residenza degli zar per oltre 200 anni, questo muso diviso in otto compartimenti apre per la prima volta le sue porte nel 1764, diventando presto simbolo di San Pietroburgo. Una delle sale più apprezzate è il Palazzo d'inverno, un magnifico edificio in stile baracco dalla facciata verde costellata da colonne bianche.
La fortezza di San Pietro e Paolo
Situato sull'isoletta del delta della Neva, questo complesso militare sorto nel 1703 segna la nascita della città di San Pietroburgo. Utilizzata come prigione nei primi del Novecento, oggi la cittadella fortificata accoglie vari musei sulla storia della città, oltre ai sepolcri monumentali dei Romanov.
La cattedrale di Sant'Isacco
Un luogo che non può certo lasciare indifferenti. La cattedrale misura 11,2 metri di lunghezza e 97,6 di larghezza. Al suo interno sono presenti 112 colonne in granito roso dal peso di circa 100 tonnellate. Il tetto è popolato da 350 statue, mentre la cupola - alta 21,8 metri - è rivestita da 100 chili di lamine d'oro. La chiesa è a oggi l'attrazione più visitata di San Pietroburgo.
Il complesso del Peterhof
San Pietroburgo incontra Versailles, in questo magnifico complesso di palazzi, giardine e fontane ideato da Pietro I. Il complesso del Peterhof era, nel Settecento, il centro della vita estiva durante l'impero degli zar. Se le 27 sale interne meritano certamente una visita, è però il parco ad attirare il maggior numero di visitatori. La Grande Cascata con le sue 255 statue dorate e i suoi 138 getti d'acqua, è solo una delle 150 fontane presenti.
Il Palazzo d'Inverno
La sua facciata bianca e verde, impreziosita da 400 colonne ioniche domina sulla piazza del Popolo. Il Palazzo d'inverno è senza dubbio l'edificio più famoso di San Pietroburgo. Residenza invernale degli zar ha subito diverse ristrutturazioni, l'ultima nel 1837 quando Caterina la Grande decise di ridisegnare gli interni in stile barocco.
Chiesa del Salvatore sul sangue versato
Con le sue cupole a cipolla e il campanile alto 81 metri, questa cattedrale è impossibile da ignorare. Costruita tra il 1883 e il 1907, questa chiesa si ispira chiaramente alla cattedrale di San Basilio di Mosca, con cui condivide l'utilizzo del colore. La chiesa del Salvatore è oggi famosa soprattutto per la sua collezione di mosaici che rivestono completamente le parati interne.
Dove dormire
Il Taleon Imperial Hotel è situato in una posizione d'eccezione, all'angolo tra la prospettiva Nevskij e la diga sul fiume Moika. Nei racconti di Pietroburgo, di questo luogo veniva detto: «Non c'è cosa più bella del corso Neva, almeno a Pietroburgo: per essa è tutto. Di che non rifulge la strada regina della nostra metropoli? So per certo che neppure uno di questi incolori e burocratici abitanti darebbe il corso Neva per quanto oro vi è al mondo». Una location davvero ineguagliabile che vi pone a pochi passi dal museo dell'Ermitage, la cattedrale di Sant'Isacco e la chiesa del Salvatore sul sangue versato. Il palazzo su cui sorge l'albergo ospita personaggi illustri come Caterina la Grande e la famosa amante di Napoleone, Marguerite-Joséphine Wiemer. Il Taleon coniuga passato e presente, combinando l'opulenza russa con servizi all'avanguardia. Fate una visita alla spa sul tetto con piscina, per poi recarvi al ristorante e assaporare diversi tipi di caviale e un ricco menu di vodka. Tutto in perfetto stile russo.
Il Lotte Hotel St. Petersburg è situato in una residenza storica accanto al Palazzo Mariinsky in Piazza Sant'Isacco. Le sue camere decorate in stile classico e contemporaneo accolgono gli ospiti, che possono godersi uno spuntino (in qualsiasi momento della giornata) al The Lounge, un ristornate con una solenne cupola di vetro o al L Terrasa, un bar sul tetto con una vista spettacolare su piazza Sant'Isacco.




