2025-11-26
«Più formazione e cura del welfare. Enasarco sarà a misura di iscritto»
La presidente della Fondazione Patrizia De Luise: «Non solo previdenza integrativa per gli agenti. Stabiliamo le priorità consultando gli interessati». «Il mio obiettivo è farne qualcosa di più di una cassa di previdenza integrativa, che risponda davvero alle esigenze degli iscritti, che ne tuteli gli interessi. Un ente moderno, al passo con le sfide delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, vicino alle nuove generazioni, alle donne poco presenti nella professione. Insomma un ente che diventi la casa di tutti i suoi iscritti». È entrata con passo felpato, Patrizia De Luise, presidente della Fondazione Enasarco (ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio) dallo scorso 30 giugno, ma ha già messo a terra una serie di progetti in grado di cambiare il volto dell’ente «tagliato su misura dei suoi iscritti», implementando quanto fatto dalla precedente presidenza, dice con orgoglio.Da ex presidente di Confesercenti, conosce bene il settore. Quali assi ha nella manica?«A dire il vero gli assi li ho già calati sul tavolo. Dal 15 novembre è partita una sorta di consultazione degli iscritti tramite un questionario su una piattaforma online. Vogliamo raccogliere proposte, idee, suggerimenti, bisogni, così da definire una serie di priorità in modo che l’Enasarco rispecchi e si faccia carico delle necessità dei suoi iscritti».Una consultazione alla quale avete dato però poca pubblicità.«È vero. Siamo partiti un po’ in sordina. Abbiamo mandato mail agli iscritti chiedendo cosa ne pensavano e subito abbiamo raccolto molto entusiasmo che ci ha convinti ad andare avanti. La consultazione terminerà il 30 novembre e a quel punto potremmo delineare in modo trasparente, le priorità degli iscritti. E su queste lavoreremo. So che il welfare è il tema più sentito. La fondazione già prevede un’assistenza sanitaria integrativa, il sostegno in caso di maternità e di adozioni e la partecipazione rispetto a particolari momenti di bisogno quando ci sono situazioni di lutto familiare. Sono istituti importanti per gli agenti e i rappresentanti di commercio soprattutto in momenti di crisi economica o di eventi straordinari come è stato per il Covid. Mi aspetto quindi che dal questionario emergano tante richieste di implementazione del welfare. Penso anche alle donne, ce ne sono poche nel commercio perché è una professione che non sempre si concilia con la famiglia. Voglio dar voce anche a queste problematiche. I risultati del questionario saranno presentati all’assemblea dei delegati, il 4 dicembre. Questo strumento di consultazione non è solo un modo per individuare i bisogni della categoria è soprattutto uno strumento di partecipazione alla vita dell’ente. Gli iscritti devono sentire l’Enasarco come la propria casa, come un istituto che si fa sulla base delle priorità espresse dal basso. Ma non è l’unico progetto per far sì che questa presidenza si plasmi sui desiderata degli iscritti».Cos’altro ha in cantiere?«Dopo il questionario, andrò a verificare sul territorio i bisogni della categoria. Da gennaio partirò in una sorta di tour tra le regioni, andrò in tutte le assemblee degli associati che chiederanno la mia presenza. Per essere vicini alla categoria, per capirne le esigenze, occorre stabilire un contatto diretto. Incontrerò sia gli agenti sia le ditte mandanti per capire di cosa hanno bisogno, in presa diretta. Questi tour li farò insieme alle associazioni di rappresentanza che hanno mostrato grande spirito di condivisione. Al progetto sta lavorando tutta la struttura di Enasarco, con grande partecipazione. Dentro il consiglio ci sono commissioni che si muovono per sviluppare i progetti».Da quale regione comincerà?«Probabilmente dalla Lombardia, ma la programmazione è ancora da definire e quindi non è detto che si parta da lì. Di sicuro toccherò tutta la penisola. Un’attenzione particolare va alle giovani generazioni che devono essere seguite nel percorso professionale. Sappiamo quanto sia difficile intraprendere l’attività del commercio specie oggi che è messa a rischio dall’e-commerce».Una battaglia difficile?«Difficile ma non impossibile. E per combatterla occorrono gli strumenti giusti, serve la formazione. Questo è un altro fronte sul quale intendo impegnare la mia presidenza. Difficilmente un agente si occupa in prima persona di un aggiornamento e l’Enasarco potrebbe farsene carico. Ci tengo a ripeterlo, l’Enasarco non può essere solo il secondo pilastro della previdenza, deve andare oltre. La formazione è un tema irrinunciabile. Penso alla diffusione dell’intelligenza artificiale che può semplificare la vita se usata bene. Penso anche alla figura del consulente finanziario che va valorizzata per evitare che sia soppiantato da google. Come si è portati a pensare che un click possa sostituire la figura del commerciante con la sua esperienza e il rapporto umano con il cliente, così si pensa che anche le consulenze finanziarie possano trovarsi sul web, saltando tra i vari siti o interrogando ChatGpt. L’agente e il mediatore finanziario sono figure da valorizzare perché così si tutela la loro attività. L’innovazione tecnologica non deve sottrarre qualità alla vita ma migliorarla. Altrimenti avremo sempre più negozi che chiudono e questo significa desertificate le città con tutti i rischi anche per la sicurezza che questo comporta. Bisogna stare dentro il cambiamento non subirlo e la formazione è essenziale. È una bella sfida che va raccolta».
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