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L’Ue si impicca: sì al blocco degli asset. L’Italia: «Ma siamo contrari a usarli»
Proteste degli ucraini a Bruxelles (Ansa)
Via libera definitivo al congelamento dei capitali russi. Roma specifica: «Come il Belgio, non vogliamo siano utilizzati per il prestito all’Ucraina». Valdis Dombrovskis sereno all’Ecofin: «Euroclear potrà compensare i sequestri».

La marcia di Bruxelles per utilizzare gli asset russi congelati prosegue imperterrita, nonostante le ripercussioni siano dietro l’angolo. E il primo step in tale direzione è stato raggiunto con il via libera ufficiale sul blocco a tempo indeterminato degli asset russi.

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Zelensky non si scolla dai terreni da cedere: «Deciderà il popolo»
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Kiev fa muro sul Donbass, mentre Trump perde la pazienza: «Frustrato da Ucraina e Russia, voglio azioni non chiacchiere».

Prosegue il processo diplomatico ucraino. Kiev ha infatti inoltrato agli Stati Uniti le proprie correzioni al piano di pace. «Non si tratta di una nuova versione, si tratta degli stessi 20 punti, solo che alcuni sono stati leggermente ripensati», ha riferito ieri un funzionario ucraino ad Abc News, sottolineando che la bozza contiene «alcune nuove idee» sul destino dei territori e della centrale nucleare di Zaporizhia.

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Zelensky si raccomanda al Papa e alla Meloni
Volodymyr Zelensky e Giorgia Meloni (Ansa)
Il leader chiude il tour europeo in Italia: a Castel Gandolfo, dove invita Leone in Ucraina, e a Palazzo Chigi, dove incassa generatori di corrente per fronteggiare i blackout. Ma soprattutto, il comandante in capo spera che il premier lo aiuti ad ammorbidire Trump.
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Censis: «Quasi mezzo Paese ripudia le armi»
Soldati (iStock)
Secondo l’ultimo rapporto, il 43% degli italiani è contrario a qualunque intervento. Mentre la Cei condanna gli investimenti militari: «No alla forza, sì all’obiezione di coscienza e al servizio civile». Federcontribuenti: «Basta aiuti bellici all’Ucraina».


Sarà interessante ascoltare gli autorevoli commentatori che difendono la Costituzione «nata dall’antifascismo», ma hanno una gran voglia di menare le mani per farla pagare a Vladimir Putin e indirettamente a Donald Trump. Solo che gli italiani mandano a memoria l’articolo 11 e si adeguano: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». A dare manforte arrivano i contribuenti che intimano «basta soldi all’Ucraina» e i vescovi che in una nota della Cei riprendono don Milani, per dire: «La difesa della patria non si assicura solo con il ricorso alle armi, ma passa per la cura della civitas, attraverso l’obiezione di coscienza e il servizio civile».

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Cavo Dragone frena sui cyberattacchi. Meloni lo fulmina: «Misurare le parole»
Giuseppe Cavo Dragone (Ansa)
L’ammiraglio vede Tajani. E precisa: «Quella Atlantica resta un’alleanza difensiva».

Continua a far discutere l’intervista rilasciata da Giuseppe Cavo Dragone al Financial Times. Rispondendo alle domande del quotidiano britannico, l’ammiraglio italiano, ex capo di Stato maggiore della Difesa e attuale presidente del comitato militare dell’Alleanza atlantica, aveva dichiarato: «La Nato sta valutando se diventare “più aggressiva” contro la Russia» per controbattere agli attacchi ibridi di Mosca. Più nel dettaglio, Cavo Dragone aveva spiegato che «essere più aggressivi o proattivi, anziché reattivi, è qualcosa a cui stiamo pensando». Anche perché, aveva precisato, un «attacco preventivo» alla Russia da parte della Nato «potrebbe essere considerato un’azione difensiva».

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