2024-10-04
Roma attende 30.000 attivisti pro Pal in barba al divieto della Questura
Previsti controlli a caselli e stazioni per monitorare l’arrivo degli estremisti. Centri sociali nel mirino. L’«antipasto» è il ritrovo islamico che organizza una preghiera per il defunto leader di Hezbollah.Una preghiera per rendere omaggio al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso venerdì scorso in un bombardamento di Israele in Libano. Succede al centro islamico Imam Mahdi che si trova in zona Furio Camillo, a Roma. È iniziata così la serie di manifestazioni convocate in questi giorni per celebrare quella che i fan del 7 ottobre, considerano l’inizio della rivoluzione contro il nemico Israele. Vani gli appelli dei parlamentari di Fratelli d’Italia, Marco Scurria e Sara Kelany, la veglia in onore del terrorista leader per tre decenni di Hezbollah, il partito di Dio, che nel suo statuto predica l’eliminazione di tutti gli ebrei (e dopo di loro toccherà ai cristiani), si è tenuta lo stesso. Ed è con queste premesse che il questore di Roma ha dovuto decidere se vietare o meno delle piazze destinate a diventare dei focolai di antisemitismo e violenza. La scelta, inevitabile. A Roma al corteo pro Pal organizzato per domani, sabato 5 ottobre, è stata negata l’autorizzazione a sfilare. Nessuna piazza dovrebbe essere vietata, salvo che questa non diventi motivo di preoccupazione per l’ordine pubblico. D’altronde lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha chiarito, non più tardi di due giorni fa in conferenza stampa a Palazzo Chigi, che «il ministero dell’Interno ha già adottato delle decisioni. È ovvio che tutto ciò che è aggravamento delle crisi sul piano internazionale non può non tradursi in un innalzamento del livello di rischio nei singoli Stati. Il nostro sistema di sicurezza, soprattutto dopo il G8 di Genova, ha affinato molto i meccanismi di gestione dell’ordine pubblico, sia sul piano della formazione degli agenti sia della gestione concreta. Questo significa che non è l’optimum ma uno dei migliori al mondo e confido che sappia reggere anche rispetto a quello che si prospetta per i prossimi giorni». Ieri il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha detto: «Le autorità di pubblica sicurezza a Roma, come credo nelle altre città, si sono predisposte. Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni, difendiamo il diritto costituzionale di manifestazione del pensiero, e anche per una tendenza a voler gestire il dissenso problematico e critico. Però, con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare. Ho letto che qualcuno in barba al divieto pensa di manifestare, vedremo. Ma esiste una posizione di principio e una operativa». Spetta ai questori decidere cosa vietare e cosa no e lo fanno sulla base, appunto, del rischio incidenti e sommosse. A Roma il corteo pro Pal, nonostante i divieti, comunque si farà. Ed è così che le forze dell’ordine si apprestano a fronteggiare eventuali allarmi. Sono previsti controlli ai caselli autostradali e nelle stazioni per intercettare eventuali arrivi: nelle piazze della capitale si potrebbero riversare tra le 30.000 e le 40.000 persone. Attorno all’area di piazzale Ostiense, designata come punto di ritrovo da molti centri sociali, le misure di sicurezza saranno ancora più stringenti. Anche perché la provocazione è chiara. Sui social di alcuni centri sociali si possono leggere appelli come questi: «Rigettare al mittente questo divieto fascista senza cadere nella trappola repressiva in cui il governo impregnato da fascisti/e e, (ipocritamente) sionisti, vorrebbero cadessimo». Ad ogni modo le ultime misure di sicurezza per la giornata di sabato prossimo verranno messe a punto domani, in un tavolo tecnico in Questura, presieduto dal questore Roberto Massucci.Come prevedibile, attorno alla questione si è scatenato il dibattito politico. Per Laura Boldrini, deputata del Pd: «Impedire di manifestare non è un buon segnale. Ritengo che sia stato un errore e, che con tutte accortezze, sarebbe stato meglio consentirlo». Un errore anche per il leader di Italia viva Matteo Renzi: «Dire che il 7 ottobre è stato l’inizio di una rivoluzione (e non un massacro!) è scandaloso. Ma vietare le manifestazioni è una scelta sbagliata». Quindici parlamentari del M5s hanno presentato un’interrogazione al ministro Piantedosi per sapere se «quali siano le esatte motivazioni alla base del divieto».Tutto legittimo, se fosse vero. In questo caso si tratta di una mistificazione della realtà, probabilmente consapevole. È evidente che non esiste il tema di impedire la libertà di espressione e di pensiero, perché fin qui sono state autorizzate tutte le manifestazioni possibili. Persino quelle in cui venivano tirate fuori bandiere come quella rossa della vendetta di Hezbollah. Adesso si tratta di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza. Nella tutela di tutti. Tanto che dopo la decisione del questore è arrivata anche la risposta del Tar in cui si chiarisce che non c’è alcuna sospensione cautelare urgente del diniego espresso dalla questura alla manifestazione organizzata per il 5 ottobre dall’Unione democratica arabo-palestinese (Udap).
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.