2024-05-17
Ritorna l’inquisizione vaccinale di Burioni
Il fustigatore dei «sorci no vax» attacca il Cnr: ha concesso la sala convegni di Pisa a un’associazione che critica antinfluenzali e allarmismo sul morbillo. Giorni fa era arrivato pure il diktat di Bassetti: «Non si parli di effetti avversi in televisione e sui giornali».Professor Roberto Burioni, lo dica chiaro e tondo: anche al Consiglio nazionale delle ricerche c’è qualche «sorcio» no vax. Si percepiva la sua acrimonia, nel tweet con cui ha messo alla berlina la conferenza di Pisa «Vivere in salute», ospitata martedì all’auditorium dell’autorevole istituzione scientifica, ma promossa da un gruppetto di reprobi: l’Associazione di studi e informazione sulla salute. «Complimenti al Cnr di Pisa (ente statale finanziato con i soldi delle nostre tasse)», ha cinguettato, anzi, ha ruggito lei su X, «per ospitare un convegno così prestigioso (andate a vedere cos’è Assis)». Noi siamo andati a vederlo. E abbiamo intuito immantinente quale fosse il problema. Sul sito dell’organizzazione compaiono articoli dal contenuto che a lei sarà apparso sovversivo. I loro autori - incluso uno dei relatori invitati in Toscana, il pediatra Eugenio Serravalle - osano infatti criticare la religione del vaccino, smontando la retorica allarmista sul morbillo, o menzionando studi che ridimensionano l’importanza degli antinfluenzali.Professor Burioni, noi capiamo. Eppure, non comprendiamo. Non comprendiamo per quale motivo il Cnr sarebbe «passato all’antiscienza». E perché, sebbene sia sovvenzionato dai contribuenti, non dovrebbe concedere una sala a un’associazione che contesta certi dogmi su basi scientifiche. Anzi, proprio perché è un ente pubblico, è bene che esso tuteli il pluralismo, se le opinioni espresse sono ragionevoli. Assis lo è: non vaneggia di farmaci contaminati , di siringhe con cui ci iniettano nanotecnologie per il controllo a distanza, di inspiegabili decessi avvenuti mesi e mesi dopo l’inoculazione di una dose anti Covid. Il dottor Serravalle, ad esempio, il 5 aprile citava il Documento della rete di sostenibilità e salute: «Ogni vaccino ha un peculiare profilo di efficacia, effetti avversi, costi e va dunque valutato in modo specifico». E aggiungeva: «Il “vaccinismo” ha imposto l’obbligo di assunzione indiscriminata di farmaci ancora in fase sperimentale senza tenere in alcun conto l’assenza di dati su eventi avversi e sull’effettiva efficacia e durata. A questa logica non si sono sottratti i pediatri, nonostante fosse chiaro da subito che il decorso del Covid-19, anche nelle prime fasi della pandemia, era lieve per bambini e ragazzi sani e che non erano affatto trascurabili le reazioni avverse, a cominciare dalle miocarditi». È una tesi che si può non condividere, eh. Può essere sbagliata. Era sbagliato pure quello che disse lei, professor Burioni, nel 2020, non sul suo sito ma davanti a milioni di telespettatori, quando sostenne che infettarsi col Covid era più difficile che essere colpiti da un fulmine. Dunque? Hanno continuato tranquillamente a invitarla ai convegni e nei salottini televisivi. Mettiamo, allora, che le posizioni di Assis siano discutibili. Allora? Discutetele. Gli scienziati fanno questo. Certo, non sprecano energie a confrontarsi con i ciarlatani; però possono replicare a obiezioni motivate. Alla fin fine, cosa c’è, nelle parole di Serravalle, di tanto pericoloso e contrario alla deontologia medica, da rendere necessaria la dissociazione del Cnr da un convegno che manco si occupava di vaccini, bensì (riportiamo il resoconto della Nazione) di come «promuovere la salute e il benessere; prevenire le malattie croniche e l’invecchiamento precoce; aiutare a ristabilire lo stato di salute nelle persone colpite da patologie croniche associate a scorretti stili di vita»? E pensare che la dissociazione è arrivata sul serio: mercoledì, il presidente dell’Area ricerca, Fabio Recchia, ha sentito il bisogno di precisare che «il Cnr non ha contribuito né all’organizzazione né alla promozione dell’evento». Ebbene: all’evento partecipava anche Franco Berrino, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, nonché firma del Corriere della Sera. Che provvedimenti prenderà, professor Burioni? Smetterà di comprare il quotidiano? Non si lascerà più intervistare? Non passerà più per via Solferino?Forse, lei e alcuni suoi colleghi avete un po’ nostalgia dei tempi in cui predicavate ogni giorno, più volte al giorno, via etere. E come in quel periodo dettavate l’agenda, adesso vorreste decidere cosa si può e cosa non si può dire. A tal proposito, professor Matteo Bassetti, ci viene da domandarle: per quale motivo, a suo avviso, di eventi avversi dei vaccini, non sarebbe opportuno parlare «nelle piazze, nelle trasmissioni televisive e sui giornali»? Chi ha subito danni, è stato abbandonato dallo Stato e offeso da un ex ministro non ha il diritto di protestare? La stampa non ha il dovere di informare? D’accordo, voi cervelloni non avete voglia di confrontarvi con gli esperti che la pensano diversamente, li considerate pseduoscienziati, vi scandalizzate se qualcuno garantisce loro una tribuna. Ma i giornalisti che dovrebbero fare? Ignorare il dissenso? Nascondere le notizie? Comportarsi come se fossero i portavoce delle case farmaceutiche? O magari limitarsi a reggere il microfono alle virostar?
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.