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Si avvicina il rischio di una «pace armata» puntellata dai missili

Si avvicina il rischio di una «pace armata» puntellata dai missili
Ansa
Mentre la Svizzera svela «colloqui segreti» in sede Onu, dietro il dibattito sulle forniture si gioca la partita della ricostruzione.
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E adesso il falco tedesco della Bce minaccia pure di rialzare i tassi
Isabel Schnabel (Ansa)
Nonostante la crescita asfittica e a dispetto di quanto fanno le altre banche centrali, Isabel Schnabel annuncia un probabile aumento del costo del denaro. E si candida a fare le scarpe alla Lagarde: «Io sono pronta...».

Da Madame Chanel a Frau Blucher (per le referenze vedere Frankenstein junior) ci aspetta un futuro di rigore e l’avverarsi della profezia di Angela Merkel: ciò che è buono per la Germania è buono per l’Europa perché la Germania è l’Europa. Fin quando almeno Berlino non deciderà – ed è prospettiva tutt’altro che remota – di uscire dall’euro. In Italia sarebbe una mazzata per i vari Romano Prodi, Mario Monti, Mario Draghi, in ultimo Paolo Gentiloni, convinti che l’euro fosse il vincolo esterno che ci aiutava nello sviluppo, ma a conti fatti ce n’è forse abbastanza per dire che il vincolo esterno ha soffocato la crescita.

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Edicola Verità | la rassegna stampa del 9 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 9 dicembre con Carlo Cambi

Zelensky in tour fa muro sul Donbass. Oggi l’incontro a Roma con Meloni
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il leader ucraino ieri ha visto Starmer, Merz e Macron a Londra, poi Costa e Von der Leyen a Bruxelles. Ribadita la volontà di non cedere il territorio occupato. Donald: «Un po’ deluso, non ha letto il piano di pace».

Dopo che la maratona dei colloqui tra la delegazione ucraina e quella statunitense non ha segnato una svolta decisiva, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sempre più alle strette, ha iniziato il tour europeo tra Londra, Bruxelles e Roma alla ricerca di una «visione comune» sul piano di pace in Ucraina. Che la tensione tra la Casa Bianca e Kiev sia palpabile è evidente dalle dichiarazioni del presidente americano, Donald Trump. Il tycoon si è detto infatti «deluso» dal fatto che Zelensky «non abbia letto la proposta» americana di pace, dopo i tre giorni di colloqui in Florida tra gli ucraini Rustem Umerov e Andrii Hnatov e gli americani Steve Witkoff e Jared Kushner.

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Ecco perché l’Europa rischia il crac
Elon Musk e Donald Trump (Ansa)

Confesso di non capire perché in Italia ci si indigni tanto per le parole di Donald Trump e Elon Musk sull’Unione europea. Può non piacere che il presidente americano parli della fine della civiltà del vecchio continente.

E possono sembrare sopra le righe le frasi del padrone di Tesla a proposito un presunto quarto Reich, ovvero di un regime che limita le libertà. Tuttavia, a prescindere dal gradimento che possono suscitare le dichiarazioni provocatorie dei due, è abbastanza evidente che la Ue e in generale l’economia europea rischiano di fare una brutta fine. Un tempo i Paesi europei erano non soltanto la culla della civiltà, ma soprattutto il cuore dell’industria, della finanza e dell’innovazione. Da parecchio il baricentro si è però spostato ad ovest, in America, tant’è che nel vecchio continente dall’inizio del nuovo millennio non è sorto quasi nulla e, soprattutto, non ci sono invenzioni che possano lasciar pensare a un cambiamento del modello produttivo.

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