2020-05-18
Ripartenza, se la quarantena è diventata una quarantina (di chili)
Vademecum per chi è ingrassato a causa del «lockdown»: cinque pasti al giorno, meno zuccheri, più zuppe, minestroni e tè verde e sempre qualche passeggiata.Il noto scrittore Walter Siti incominciò così il romanzo del 2006 Troppi paradisi: «Mi chiamo Walter Siti, come tutti». Citava la frase del compositore Erik Satie, «Je m'appelle Erik Satie, comme tout le monde», che per prima fece riflettere sul fatto che ognuno di noi è diverso dagli altri, con una sua propria specifica identità simboleggiata appunto dal nome, ma è anche uguale agli altri in qualità di essere umano (o di qualsiasi altro tipo di caratteristica che estende la dimensione identitaria dal livello individuale a uno collettivo): ecco perché il suo nome era anche, in un certo senso, quello di tutti. Oggi che ci siamo appena lasciati alle spalle il lockdown, Mara Venier potrebbe assolutamente affermare: «Mi chiamo Mara Venier, come tutti». La conduttrice, infatti, ospite pochi giorni fa della radiotrasmissione Un giorno da pecora, ha dichiarato di aver preso ben otto chili di peso durante la quarantena. Chilo più, chilo meno, questa sorte è toccata a tutti. Lo avevamo scritto, la quarantena poteva diventare una quarantena (nel senso di quarantina) di chili in più: era un'iperbole, ma i danni, seppure inferiori alle quattro decine, ci sono stati. Un'indagine svolta dal centro per la cura dei disturbi alimentari Villa Miralago e dalla School of Management del Politecnico di Milano ha rilevato che il 40% degli italiani è ingrassato, mangiando di più a causa della triade «gola-noia-nervosismo». Col cosiddetto emotional eating, cioè la fame nervosa, si è cercato prima di ammazzare il tempo impegnando la mente e le mani nella preparazione di piatti e poi di compensare l'ansia e l'angoscia per la spaventosa situazione che stavamo vivendo con la gratificazione alimentare. Se aggiungiamo a questo meccanismo l'assenza di attività fisica, risulta facile comprendere come il finale della storia non poteva essere diverso. Secondo una stima di Coldiretti, l'italiano prigioniero del lockdown è ingrassato di almeno 2 chili. Nel periodo clou, dal 12 marzo al 16 aprile, Ismea ha rilevato un aumento complessivo di acquisti alimentari del 18% rispetto ai consumi dello scorso anno. Nello specifico, ben il 150% in più di farine e semole, il 14% in più di pane, crackers e grissini, il 7% in più di pasta e gnocchi, il 38% in più di impasti base e pizze, il 13% in più di dolci, il 24% in più di primi piatti pronti oltre al 37% in più di olio di semi per fritture dolci e salate. fare sempre merendaPer acquisire o perdere un chilo di peso, dobbiamo rispettivamente incamerare all'incirca tra le 7.000 e le 9.000 calorie in più oppure in meno. I fattori in causa sono tre: il metabolismo basale, cioè il dispendio energetico dell'organismo nello svolgimento delle normali attività a riposo, come la respirazione, la digestione eccetera, c'è chi ce l'ha più veloce e chi meno; l'alimentazione; l'attività fisica. Volendo trasformare questa ripartenza collettiva anche in una ripartenza verso il nostro peso forma, dobbiamo agire su tutti e tre questi fronti. I pasti perfetti sono cinque al giorno e non tre: colazione, pranzo e cena e due piccole merende che serviranno ad evitare di arrivare al pranzo e alla cena, che dovranno comunque essere meno abbondanti del solito, affamati. Per riattivare il metabolismo, poi, sarà utile diminuire i carboidrati e aumentare le proteine. L'elaborazione di queste ultime richiede più tempo, rispetto ai carboidrati, ciò tiene il metabolismo impegnato nella digestione attivo più a lungo. bere tanto, bere freddoProviamo, poi, a sostituire le proteine grasse con quelle magre: basta comprare, per fare solo qualche esempio, yogurt magri al posto di quelli interi (che spesso sono anche zuccherati mentre i magri no) e mozzarella light al posto di quella normale (possedendo il 50% in meno di grassi rispetto alla normale, la mozzarella magra ha 164 calorie per 100 grammi, la normale ne ha 238). Sostituire parte dei carboidrati con carboidrati integrali: le fibre fanno volume, saziando di più, fanno assorbire meno calorie durante la digestione e accelerano il metabolismo. Laddove non sia possibile, basta diminuire un pochino i carboidrati: per esempio, se nel caffè metto due cucchiaini di zucchero, per qualche tempo potrò impegnarmi a metterne solo uno, risparmiando 20 calorie. Se d'abitudine mangio un panino a pranzo, ne mangerò mezzo. È importante bere di più (pensate che già solo bere mezzo litro di acqua aumenta il tasso metabolico del 30%) e preferibilmente bevande non calde: la bibita fredda attiva la termogenesi, aumentando il consumo calorico. Tra le bevande che accelerano il metabolismo ricordiamoci del tè verde e del caffè e teniamo a mente che consumare zuppe e minestroni, che contengono molti più liquidi di un piatto di spaghetti, può aiutarci a farci sentire sazi con meno calorie perché parte del peso e dell'ingombro sarà costituito da acqua (esempio, per un risotto ci vogliono 80 g di riso a persona, per un riso in brodo ne bastano 50). calcolare le calorie Per riprendere l'attività fisica si può anche semplicemente camminare. Si può approfittare della riduzione dei posti sui mezzi pubblici per affrontare a piedi anche soltanto parte dei tragitti da casa all'ufficio e viceversa, se percorsi a piedi tutti interi fossero troppo lunghi. Se, invece, ci si sposta in auto, si può cercare di passeggiare nel tempo libero. Camminare tira su l'umore (va bene anche un parco se non possiamo farlo in aperta campagna), aiuta a produrre endorfina e serotonina che combattono il cortisolo, l'ormone dello stress, e non v'è dubbio che siamo stati sottoposti a un abnorme stress. E, soprattutto, camminare brucia calorie. Per calcolare quante, basta usare la formula del professor Rodolfo Margaria del 1938. Ecco l'equazione per calcolare il consumo calorico di una camminata: calorie bruciate = 0.5 cal per Kg peso corporeo per Km percorsi. Sarebbe a dire che se peso 60 chili e cammino per due chilometri avrò bruciato 60 calorie. Percorrendo quattro chilometri, due ad andare e due a tornare, saranno 120. Per ottimizzare il consumo calorico si può cercare di camminare più velocemente della semplice passeggiata: mantenendo un ritmo di 6,5 km l'ora, in un'ora brucerò 195 calorie che, sommate a quelle che si possono risparmiare cucinando leggero e mangiando meno, circa 300 al giorno, ci portano a -500 calorie al giorno. Con una diminuzione quotidiana di 500 calorie, che non richiede sacrifici eccessivi, possiamo dimagrire di circa un chilo in due settimane. Ma come si fa a cucinare leggero? Non è difficile. Sperimentate, per esempio, la finta frittura che abbiamo ideato per voi. Oppure il dolce super proteico della dieta a basso indice glicemico Montignac.
Jose Mourinho (Getty Images)