2025-04-27
Migranti, trans e gay: la retorica degli «ultimi» contro i «normali»
I rappresentanti delle comunità e di associazioni di assistenza a poveri attendono il corteo funebre di Papa Francesco alla Basilica Santa Maria Maggiore di Roma (Ansa)
Nella tribuna per le persone più fragili non c’era nessuno che soffre davvero.È morto il Papa degli Ultimi.Titolo collettivo dell’80% della stampa. Jorge Bergoglio è stato il Papa di migranti, dei trans, dei gay. Ma costoro non sono gli ultimi: sono al contrario il fiore all’occhiello delle élite che grazie al loro costante vittimismo stanno scardinando la civiltà occidentale cristiana. Migranti, trans e gay non sono gli ultimi, sono al contrario persone con privilegi enormemente superiori a tutte le altre. La magistratura italiana si comporta in maniera estremamente mite davanti ai crimini commessi dei migranti, mentre è inflessibile con gli autoctoni. In Gran Bretagna questo è stato addirittura ufficializzato in una legge, fortunatamente non ancora passata. Leggi micidiali imbavagliano chiunque osi criticare lo stile di vita Lgbt e trans, con processi e imprigionamenti ai rei. Questo è particolarmente manifesto in Gran Bretagna dove persone sono fisicamente finite in prigione per aver criticato un’ immigrazione islamica che è chiaramente un problema drammatico. Criticare lo stile di vita gay e trans, anche solo citare cosa dice a proposito San Paolo, fa finire in prigione. Il professor Enok Burke professore scozzese è stato licenziato per non aver voluto mentire in quanto si è rivolto a un maschio come ci si rivolge ai maschi, anche se il maschio pretendeva di essere una fanciulla. Per la sua «transfobia», ha fatto 300 giorni di prigione e si è visto azzerare il suo conto in banca d’autorità, dall’alto. Alle esequie di Bergoglio ci sono state in una tribuna apposita, 20 persone con un fiore bianco in mano, i suoi 20 amici, migranti, trans, «irregolari». Su venti forse sarebbe stato carino mettere almeno un «regolare», per esempio la madre di uno 147 studenti cristiani macellati a Garissia in Kenia da terroristi islamici, o più banalmente uno dei sopravvissuti ai normali massacri dei cristiani in Nigeria diventati ormai routine. Enok Burke è cattolico, non avrebbe potuto esserci lui tra i 20? Oppure un tizio che va tutte le mattine a lavorare in giacca e cravatta, per mantenere una famiglia di quattro persone di cui un bambino disabile, che lui e sua moglie si sono rifiutati di abortire, per il quale non ha nessun aiuto essendo stati tutti i fondi investiti in migranti e pride. Oppure una donna che va a lavorare tutte le mattine cercando di salvarsi la borsa dalla signora rom di turno, mentre si barcamena tra il suo lavoro e due bambini e gli orari delle scuole, nonostante una polinevrite da vaccino covid imposto nello Stato del Vaticano o altrove. Neanche un posto su 20? Ma non dovrebbero essere i cristiani perseguitati e i danneggiati da vaccino obbligatorio gli ultimi?
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
Continua a leggereRiduci