2025-06-09
Pd e Cgil snobbati: il referendum è un flop
Elly Schlein e Maurizio Landini (Ansa)
Alle 23 l’affluenza era intorno al 20%. Il quorum è un miraggio, però la banda Landini venderà comunque il risultato come un successo. Il sindacalista, invece di pensare sul serio ai lavoratori, blocca gli stipendi pubblici e da 15 anni non firma l’accordo con Stellantis.Il referendum promosso dalla Cgil e spinto con forza dal segretario del Partito democratico, Elly Schlein, si è rivelato un terribile flop. Prevedibile, previsto.D’altronde su 78 referendum nella storia della Repubblica, il quorum è stato superato appena 39 volte, ma in questo caso in molti hanno percepito l’inconsistenza e in alcuni casi il peggioramento dei temi posti dai quesiti referendari.Il segretario della Cgil Maurizio Landini e la leader dem cercheranno di spacciarlo per un successo ma l’affluenza, paragonata a quella del 2011 (ultima volta in cui è stato raggiunto il quorum), non lascia scampo. Alle 19 di ieri si registrava un’affluenza del 15,2% degli aventi diritto al voto. Nel 2011 alla stessa ora aveva votato il 30,3%. Si vota ancora fino a oggi pomeriggio, ma è difficile se non impossibile che di lunedì si possa invertire il ritmo. Storicamente non è mai successo. Inutili i tentativi di cercare di trasformarlo in un voto contro il governo. Ieri Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana (coalizione Avs) aveva scritto: «Votiamo, sempre. Perché è un nostro diritto, perché è il nostro potere. Perché quando chi è al governo ti dice di non farlo, è il momento di votare con ancora più determinazione. E quindi votiamo, votiamo, votiamo!». Così anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte: «La democrazia non è un concetto formale. Si nutre di partecipazione. Esercitiamo i nostri diritti politici: andiamo tutti a votare!»Schlein, augurando buon voto a tutti poi ha precisato, con l’evidente tentativo di mettere le mani avanti: «Ci stiamo informando di tutto. Abbiamo i nostri rappresentanti nei seggi e prendiamo nota di tutto».Una sconfitta per Schlein ma anche per la Cgil e Landini. La sua palese voglia di far politica ormai ha reso il più grande sindacato italiano per iscritti un mero mezzo per portare avanti la sua personalissima propaganda. E per i lavoratori oltre al danno c’è anche la beffa. La campagna referendaria è stata scandita dai piagnistei sui salari bassi, dura e amara realtà che coinvolge tutti, peccato che da ormai diverso tempo i sindacati si ostinino a non firmare i rinnovi contrattuali di diverse categorie di lavoratori pubblici e non.È il caso di Stellantis che con Iveco, Cnh, Ferrari ha rinnovato i contratti aziendali: ai loro dipendenti per il biennio 2025-2026 andranno circa 140 euro in più in busta paga. Un successo per i sindacati, non per la Fiom-Cgil che dal 2012 (quando Fca è uscita da Confindustria) si è sempre rifiutata di firmare il contratto nazionale. La questione riguarda la parte normativa del contratto, non quella economica, ma di fatto, non firmando, la Cgil da più di 10 anni si mette di traverso agli interessi dei lavoratori. Fortunatamente, per gli iscritti alla Fiom, gli aumenti hanno valore per tutti.Non è un episodio isolato quello di Stellantis. La Cgil si ostina a non firmare il rinnovo dei contratti di qualche milione di lavoratori pubblici che aspettano di ricevere un aumento del loro stipendio che sarebbe già pronto. Sono 20 i miliardi bloccati nelle casse dello Stato. Il sindacato di Landini (insieme alla Uil di Pierpaolo Bombardieri) non ha firmato il rinnovo del triennio 2022-2024 e per questo resta inevitabilmente bloccato anche il triennio 2025-2027. Perché se non si firmano i primi, che peraltro sono già scaduti da un pezzo, diventa impossibile arrivare a un accordo per il triennio successivo.Sono coinvolti 580.000 lavoratori del Servizio sanitario nazionale, 1 milione e 280.000 dipendenti pubblici della scuola. Compromessi anche altri comparti come per esempio quello degli enti locali (430.000 addetti di Comuni, Regioni, Province, ecc.). Per gli infermieri di pronto soccorso - operatori sottoposti ormai a uno stress notevole, a causa della distruzione sistematica della medicina territoriale, cioè dei medici di famiglia -, significherebbero aumenti da 520 euro al mese.Cgil non firma perché sostiene che andrebbe recuperata tutta l’inflazione del periodo trascorso pari a circa il 17% e oltre. Che tradotto, secondo il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, costerebbe al governo circa 30 miliardi di euro. Impossibili da coprire. Ed è così che si blocca anche quello che già si ha disponibile. Aumenti pronti ma bloccati per i lavoratori proprio da chi li dovrebbe tutelare. Un paradosso spiegabile unicamente con l’ideologia. Eppure nonostante sia artefice della bassa retribuzione di migliaia di dipendenti, per Landini il lavoro povero e i bassi salari, «sono uno dei principali problemi dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia». Per rendere il tutto ancora più ridicolo basta ricordare che la Cgil (insieme agli altri sindacati) appena l’anno scorso ha avuto il coraggio di firmare contratti a 4,5 euro l’ora.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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