referendum

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Di Pietro guida il Comitato del «Sì»
Antonio Di Pietro (Ansa)
Presentazione ufficiale per il gruppo che appoggia il testo al referendum del 12 giugno. A sinistra, il fronte del «No» miete già le prime vittime: Carofiglio è un «indesiderato».

Sarà il 12 giugno l’appuntamento con le urne per il referendum sulla giustizia, che prevede principalmente la separazione delle carriere dei magistrati (tra giudice e pubblico ministero) e la scelta per sorteggio dei membri dell’Associazione nazionale magistrati. Mentre il confronto tra maggioranza e opposizione è sempre acceso, i Comitati del «Sì» e del «No» sono pronti a informare i cittadini.

«Le toghe invadono, ma deponiamo le armi»
Alfredo Mantovano (Ansa)
Il sottosegretario Mantovano ribadisce: «Il Paese è bloccato per decisione di certi magistrati, ma non ce l’abbiamo con loro. Se la riforma vincerà al referendum, avremo bisogno di un confronto civile». Intanto il centrodestra presenta due quesiti.
«Il papà del “No” è un figlio delle correnti»
Luca Palamara (Getty Images)
L’ex magistrato Luca Palamara: «Grosso, leader del comitato anti riforma, mi tira in ballo per il “vecchio sistema opaco” del Csm e dice che è già stata fatta pulizia. Dovrebbe essere più prudente. Probabilmente ignora come siano stati nominati i suoi prossimi congiunti».
Per i sondaggisti, da agosto a oggi la percentuale di chi è favorevole a sostenere il testo licenziato dal Parlamento è passata dal 50 al 70%. I fattori? Opposizioni divise, scarsa fiducia nelle toghe e degenerazione del correntismo.
(Ansa)

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, subito dopo l’approvazione della riforma della separazione delle carriere al Senato.

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