2025-05-02
Tra Francia e Algeria volano gli stracci: espulsi i diplomatici
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Il presidente francese Emmanuel Macron con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune durante il G7 dello scorso anno (Getty Images)
Gli scontri politici e diplomatici tra Parigi e Algeri non sono mai mancati, ma questa volta la crisi fra i due Paesi sembra davvero profonda. La settimana scorsa Macron ha deciso di richiamare l’ambasciatore per consultazioni e simultaneamente espellere 12 agenti della rete consolare algerina dalla Francia.Lo scontro fra Francia e Algeria ha radici profonde e riporta sempre alla memoria la lunga guerra di liberazione di Algeri dal dominio coloniale francese. Questa lotta si trascinò dal 1954 al 1962, lasciando sul campo centinaia di migliaia di morti e un milione di francesi che dovettero abbandonare il Nordafrica.Gli scontri politici e diplomatici non sono mai mancati, ma questa volta la crisi fra i due Paesi sembra davvero profonda. Il punto più alto si è verificato la settimana scorsa quando il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di richiamare l’ambasciatore ad Algeri per consultazioni e simultaneamente espellere dodici agenti della rete consolare algerina dalla Francia. Una risposta totalmente simmetrica all’allontanamento dall’Algeria sempre di dodici funzionari francesi che lavoravano alla sede diplomatica del Paese nordafricano.Una relazione ridotta al minimo indispensabile per non chiudere definitivamente i rapporti, ma il legame franco-algerino non era mai stato così in crisi dal 1962. I due paesi non sembrano capirsi più e l’Algeria si ritiene ufficialmente offesa da Parigi da quando Macron ha deciso di riconoscere il diritto del Marocco sul Sahara Occidentale, scatenando le ire algerine. I due stati del Maghreb si affrontano in una guerra a bassa intensità, dove Algeri appoggia e sostiene la lotta del popolo sahrawi per l’indipendenza da Rabat. Il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia, cha ha fatto seguito a quello statunitense, ha fatto ritirare nell’estate del 2024 l’ambasciatore da Parigi, con la sede che resta ancora vacante. Oltre alle determinanti ragioni geopolitiche e di influenza regionale, il fatto scatenante di quest’ultimo capitolo della crisi è stato l’arresto in Francia di un funzionario consolare algerino accusato del tentativo di rapimento dell’influencer Amir Boukhors, noto come “Amir DZ”, personaggio pubblico fortemente critico del governo del presidente Abdelmadjid Tebboune. Tre uomini, tra cui il diplomatico, in servizio presso l'ambasciata a Créteil, sono stati incriminati su richiesta della Procura nazionale antiterrorismo francese.L’influencer vive in Francia con lo status di rifugiato politico e l’Algeria ha presentato ben nove richieste di estradizione dal 2015 al 2019, tutte respinte da Parigi. Amir Boukhors nel frattempo ha ottenuto anche l’asilo politico ed adesso è protetto dalla legge francese. Algeri lo considera però un terrorista che attenta alla sicurezza nazionale del suo paese di origine. Il suo rapimento è avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 aprile 2023, a Val-de-Marne, ed è stato tenuto prigioniero dai rapitori, che indossavano falsi braccialetti della polizia, per poi essere rilasciato 27 ore dopo. Francia e Algeria stavano provando a riaprire un dialogo nei mesi scorsi, ma la richiesta di arresto del diplomatico ha alzato la tensione alle stelle. Sofiane Chaib, è segretario di Stato presso il ministro degli Affari esteri e responsabile della comunità nazionale all'estero ed ha seguito i fatti in prima persona.«La nostra reazione è soltanto la conseguenze delle azioni di Parigi, agiamo con reciprocità, ma non permettiamo a nessuno di mettere in dubbio la sovranità algerina. Il ministro dell'Interno francese Bruno Retailleau ha creato questa situazione permettendo l’arresto del nostro diplomatico. Vedo nella sua azione il tentativo di affossare la riapertura del dialogo fra i nostri Paesi, una vera macchinazione politica. Retailleau ha riaperto un caso vecchio di mesi su questo presunto rapimento, un’azione sconsiderata che distrugge il lavoro diplomatico di anni. Con questa mossa vergognosa il ministro degli Interni francese ha voluto sminuire l’Algeria, ignorando lo status consolare di questa persona e violando tutti i trattati internazionali. Il presidente Tebboune ha chiuso lo spazio aereo alla Francia e chiede immediati chiarimenti e la liberazione del nostro funzionario».Una situazione molto complessa che però potrebbe favorire l’Italia nei rapporti con il gigante energetico algerino, anche grazie al Piano Mattei che sta già producendo ottimi risultati in campo agricolo ed energetico in Nordafrica.