2019-11-25
Approvare il nuovo Mes si chiama tradimento
Prima di dire sì al nuovo fondo salva Stati, come fanno Paolo Gentiloni e compagni (ma, a dire il vero, anche Giuseppe Conte), bisognerebbe andare a rileggersi a che cosa servì, ma soprattutto quanto costò all'Italia, il vecchio. Forse qualcuno lo ha dimenticato e qualcun altro si è bevuto la frottola di uno scudo europeo che proteggesse dal default i Paesi in crisi, evitando che l'intero continente fosse travolto dalla bufera finanziaria che stava mettendo in difficoltà tutto il mondo. In realtà, se si riavvolge il nastro di quei mesi passati, si scopre che le cose non stanno come ci vengono raccontate. (...)(...) Cominciamo col dire che in Europa il presunto contagio partì dalla Grecia. Atene per anni aveva truccato i conti pubblici e tutta la Ue aveva finto di non accorgersi dello sforamento dei parametri e in particolare dell'indebitamento ellenico. A chiudere gli occhi furono per prime le banche tedesche e quelle francesi, che concessero alla Grecia generosi prestiti, in cambio ovviamente di altrettanto generosi interessi. Ma poi, un bel giorno, arrivò la crisi e il governo ateniese scoprì di non essere in grado di onorare gli impegni. Sintetizzato in poche parole, il Paese era sull'orlo del fallimento, con ciò che ne consegue quando si è creditori di un debitore che non è più in grado di pagare, cioè rischiava di far fallire anche le banche creditrici. Ne sanno qualche cosa i risparmiatori italiani che diedero i soldi a Banca Etruria o alla Popolare di Vicenza, sottoscrivendo obbligazioni convertibili: in pochi giorni infatti videro bruciati tutti i loro averi, senza alcuna speranza di riottenerli.Ebbene, le banche tedesche e francesi, quei giganti del credito tanto celebrati, dopo aver pompato denaro nell'economia ellenica, praticamente erano pronte per fare la stessa fine dei poveri pensionati di Arezzo o del Veneto. Con però l'abissale differenza che, mentre i risparmiatori di Etruria e della Popolare di Vicenza non erano a conoscenza del pericolo a cui andavano incontro comprando le obbligazioni, anche perché non erano edotti circa i meccanismi della finanza, gli istituti di credito europei erano colossi che conoscevano a menadito i rischi dei bond e dei Paesi finanziariamente con l'acqua alla gola. E per questo si facevano pagare profumatamente i soldi dati a prestito, come quegli usurai che prendono per il collo un tizio prossimo al default.Ecco, mentre ai banchieri tedeschi e francesi tremavano i polsi (a quelli italiani no, perché l'esposizione verso la Grecia era ridotta a poco o nulla), sapete che cosa accadde? Che arrivò l'Ue, con il suo fondo salva Stati, che non era quello di adesso, ma più o meno aveva la stessa funzione e solo regole diverse. L'Europa mise in piedi un'operazione di salvataggio di Atene, chiedendo a tutti i Paesi dell'Unione di tassarsi per sostenere l'economia ellenica. Ovviamente ogni governo fu chiamato a fare la propria parte, in base al proprio peso e al proprio Pil. In poche parole, a noi l'intervento di sostegno alla Grecia -e di conseguenza di aiuto alle grandi banche tedesche e francesi affinché evitassero di dichiarare bancarotta insieme con il Paese cui avevano dato i soldi - costò 63 miliardi di euro, all'incirca 3 punti del Pil. Inutile ricordare che, essendo l'Italia uno dei Paesi più indebitati dell'intera zona euro, quei soldi non li avevamo e dunque furono presi a prestito, facendo lievitare il moloch del nostro debito. Tutto ciò per dire che se oggi siamo messi peggio di come stavamo otto anni fa è anche a causa del salvataggio della Grecia e, se non vogliamo essere ipocriti, delle banche tedesche e francesi. Detto ciò, veniamo al nuovo fondo salva Stati. Come funziona? Più o meno come il vecchio, nel senso che tutta Europa si deve tassare per mettere dei soldi in una specie di salvadanaio chiamato Mes, che verrà rotto quando ce ne sarà bisogno. A differenza del vecchio sistema, quello che si vorrebbe varare prevede però qualche regola in più. Ossia stabilisce che per avere diritto ai miliardi accantonati dentro il porcellino si dovrà avere un rapporto debito Pil intorno al 60%. Non basta: il fondo, se del caso, potrà intervenire anche a favore delle banche che siano in difficoltà. Oh, certo, noi sintetizziamo alquanto, ma la sostanza è esattamente quella che abbiamo appena spiegato. Ciò vuol dire che il regolamento del nuovo fondo sembra scritto apposta per aiutare la Germania e le sue banche, che, come tutti sanno, hanno l'acqua alla gola e rischiano di esplodere insieme ai loro debiti marci, facendo saltare anche il Paese.Ecco, noi stiamo per sottoscrivere un patto che ci costringerà a indebitarci ancora di più, ma ci leghiamo le mani sapendo che dei soldi donati non potremo mai farne uso, mentre a trarne beneficio saranno Paesi che sono nostri concorrenti, nella finanza come nell'industria. C'è una sola parola per definire tutto ciò e si chiama suicidio. A dire il vero, esiste anche un altro sostantivo ed è tradimento. Di chi ha giurato di difendere gli italiani e invece difende la sua carriera.