2025-06-09
Spalletti non c’è più, l’Italia non c’è ancora
Triste prova degli azzurri che non vanno oltre il 2 a 0 alla Moldova: in gol Raspadori e Cambiaso. La Norvegia, dopo averci umiliato provocando l’addio del ct (atteso il sì di Ranieri), batte pure l’Estonia e resta a punteggio pieno. Andare al Mondiale sarà durissima.Nella notte dell’ultima panchina da ct di Luciano Spalletti, esonerato sabato sera dal presidente federale Gabriele Gravina dopo il bruciante ko contro la Norvegia, l’Italia ha battuto a fatica la Moldova e ha conquistato i primi tre punti nel gruppo di qualificazione ai prossimi Mondiali.Contro la modesta nazionale avversaria, gli azzurri sono scesi in campo per la prima volta nella loro storia con un commissario tecnico già sollevato dall’incarico. Un epilogo surreale per un’avventura mai decollata, passata dal deludente europeo tedesco alla resa di Oslo. A Reggio Emilia la Nazionale era chiamata a vincere per tenere viva la corsa alla Coppa del mondo 2026 e così è stato. Non con la goleada che ci avrebbe permesso, quantomeno, di recuperare il gap nella differenza reti che si è già creato con gli scandinavi, ma comunque tre punti che ci avvicinano a quel secondo posto nel girone che, a oggi, per come si sono messe le cose, è l’obiettivo minimo da raggiungere per poter agguantare almeno i playoff contro la seconda di un altro gruppo a meno che la Norvegia non sia in vena di regali.Regalo che stava per arrivare proprio ieri sera da Tallin, dove la nazionale di Haaland e compagni - definita dal numero uno della Figc una «corazzata» - è rimasta bloccata sullo 0-0 sul campo dell’Estonia per oltre un’ora di gioco, salvo poi vincere 1-0 grazie al gol del centravanti del Manchester City. Un risultato che riapre parzialmente il discorso per il primo posto nel girone. Per tornare a crederci davvero, gli azzurri dovranno però vincere tutte le partite da qui in avanti, incluso lo scontro diretto di ritorno del prossimo 16 novembre contro la Norvegia, ora avanti 9 punti rispetto all’Italia, ma con due gare giocate in più.Nel frattempo tocca accontentarci dello striminzito 2-0 maturato a Reggio Emilia firmato da Giacomo Raspadori e Andrea Cambiaso. Un gol per tempo a fronte di 28 tiri totali, di cui soltanto 7 nello specchio della porta, e il 66% di possesso palla contro una squadra più che mediocre che, soprattutto nel primo tempo, ha saputo creare diversi grattacapi alla difesa azzurra.L’Italia ha chiuso in vantaggio il primo tempo grazie al guizzo dell’attaccante del Napoli, arrivato al 40’ al tredicesimo tentativo degli azzurri verso la porta difesa da Avram. La prima frazione, tuttavia, ha avuto più sospiri di sollievo che certezze per gli azzurri. La formazione di Spalletti - fischiato da una parte di pubblico del Mapei Stadium al momento della lettura delle formazioni e che, pochi minuti prima del calcio d’inizio, aveva detto di aver chiesto ai suoi di regalargli un’ultima vittoria - per lunghi tratti del primo tempo hafaticato a imporsi contro una Moldavia tutt’altro che remissiva. Anzi, sono stati proprio gli ospiti a gelare lo stadio nei primi minuti, quando al 10’ Nicolaescu ha insaccato di testa sul primo palo dopo un cross di Reabciuk. Solo il Var, con un fuorigioco millimetrico, ha cancellato l’urlo dei moldavi e riacceso quello degli italiani. Frattesi ha sfiorato il gol con un’iniziativa centrale, Tonali ha provato dalla distanza e Ranieri ha colpito la parte alta della traversa su punizione di Raspadori.Gli azzurri hanno preso, con il passare dei minuti, campo ma hanno dimostrato di essere psicologicamente vulnerabili, soprattutto nelle retrovie. La Moldova ha protestato per un contatto sospetto in area tra Dimarco e Caimacov, poi Nicolaescu ha sparato alto da buona posizione. Dopo il gol che ha sbloccato l’equilibrio - bravo Raspadori ad avventarsi come un falco su una respinta corta della difesa moldava e incrociare un destro chirurgico a fil di palo - gli azzurri si sono forse illusi di essere al sicuro, perlomeno dal punto di vista emotivo. Eppure un minuto dopo l’1-0 è servito l’intervento d’istinto di Donnarumma per negare l’immediato pareggio alla Moldova sul sinistro dal limite di Reabciuk e il provvidenziale salvataggio sulla linea di Dimarco sul colpo di testa di Dumbravanu.Nella ripresa Spalletti ha provato a dare maggiore verve alla fase offensiva mandando in campo Barella e Orsolini prima, Lucca e Daniel Maldini poi. Ma il canovaccio della partita non è cambiato. Molto possesso palla, poche verticalizzazioni, tanti tiri imprecisi. Eppure il raddoppio è arrivato subito. Al 50’ Orsolini ha fatto tutto da solo, ha sfondato sulla destra e servito un pallone basso in mezzo su cui Frattesi ha mancato l’impatto, ma alle sue spalle è arrivato Cambiaso per il 2-0. Un gol che gli azzurri non hanno quasi festeggiato, smaniosi di riprendere subito il gioco per cercare altri gol. Altri gol che, però, non sono mai arrivati. Vuoi per imprecisione azzurra, con Frattesi che ha sfiorato il tris due volte in pochi minuti, vuoi perché la Moldova non si è mai arresa. L’ultima emozione è arrivata in pieno recupero ed è stato l’ennesimo brivido per la difesa italiana, con Coppola che è dovuto intervenire per evitare un gol che, francamente, la Moldova avrebbe anche meritato. Dalle prossime ore la Nazionale diventerà una gatta da pelare per Claudio Ranieri per cui manca solo l’annuncio.
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