2023-02-27
Ma quali primarie: «Il Pd è il partito dei marocchini»
Il Qatargate piomba sul nuovo segretario: l’elezione di tre eurodeputati sarebbe stata pilotata dall’ambasciatore di Rabat a Varsavia.Una domenica stanca e piovosa ha accompagnato ai gazebo le persone che hanno scelto il nuovo segretario del Pd. «Orgogliosi di una comunità che decide del proprio futuro con democrazia e partecipazione. Supereremo ampiamente il milione» ha detto ieri davanti al gazebo il segretario dem uscente, Enrico Letta escludendo future scissioni: «Parlare di scissioni è solo un gioco politico e giornalistico, è un gioco che piace in Transatlantico». Era quella la soglia antiflop per scegliere la nuova guida del Nazareno tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, anche se una sconfitta considerando il 1.600.000 elettori che scelsero Nicola Zingaretti quattro anni fa. Una comunità senza tessera di partito per un voto popolare e deciso con una modifica allo Statuto fatta proprio da Letta. Epperò non tutti sono convinti della novità a cominciare dall’ex tesoriere Pd, Luigi Zanda che in un’intervista non è stato tenero: «Abbiamo cambiato lo Statuto per far votare Elly Schlein e Articolo 1. Come hanno già detto lei e Bonaccini, bisogna modificare le regole. Sei mesi per fare un congresso sono un’enormità e le primarie devono servire per selezionare i candidati alla guida delle istituzioni, Comuni, Regioni e Governo, mentre sarebbe bene che il segretario del partito lo eleggessero gli iscritti. Il doppio voto nei circoli e poi ai gazebo è un metodo bizzarro. Ridiamo forza al partito sui territori e aumenteranno anche gli iscritti». Quindi ieri è finita la corsa tra i due sfidanti ma riprende quella verso il congresso di un partito che deve decidere la linea politica e le alleanze, rispondendo a quello che i votanti hanno chiesto: che il Pd torni a fare la sinistra.Eppure, dal siluro arrivato ieri da Bruxelles, sembra emergere che il Pd non sia più un partito del popolo, né di Bonaccini né della Schlein, ma dei marocchini. Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato italiano coinvolto nel Qatargate, di fronte ai magistrati belgi ha ripercorso gli aspetti del presunto piano di corruzione che avrebbe messo in atto a scapito del Parlamento europeo e a vantaggio di Marocco, Qatar e Mauritania. In un passaggio dei verbali vengono citati tre nomi: Brando Benifei, Andrea Cozzolino e Alessandra Moretti. A detta di Panzeri, e come riportato da alcuni media che hanno consultato gli atti, i tre eurodeputati del Pd sarebbero stati eletti in Europa nel 2019 grazie ai voti, definiti decisivi, della comunità marocchina nei loro rispettivi collegi. Panzeri spiega che «la comunità italomarocchina è la seconda straniera in Italia e ascolta con attenzione le direttive date dall’ambasciatore marocchino a Varsavia, Abderrahim Atmoun». Decisivi sono stati gli italiani di origine marocchina che hanno votato, secondo Panzeri: «In effetti i tre parlamentari sono stati eletti con pochissima differenza rispetto ai loro concorrenti». Questi parlamentari sarebbero stati rappresentati dai rispettivi assistenti in un incontro organizzato a Roma da Atmoun. Immediate le smentite dei diretti interessati. Benifei, in una nota, precisa: «Non ho mai avuto contatti diretti, né tramite miei assistenti, con il signor Atmoun, in generale o per la campagna elettorale. Ricordo la proposta di Panzeri e del suo assistente Meroni per un incontro a Roma in cui si diceva che ci potevano essere buoni contatti da incontrare per le elezioni e avevano menzionato Atmoun, ma io non andai e non mandai nessuno a partecipare».«Non ho mai chiesto al signor Panzeri alcun supporto da parte di una comunità straniera», si è difesa la Moretti, «mi ha detto Panzeri che la comunità marocchina ha sostenuto alcuni candidati, me compresa, ma non so se fosse vero. Ho conosciuto personalmente Atmoun nel 2019 perché il signor Panzeri me lo ha presentato come un diplomatico marocchino». Panzeri , poi, parla del suo rapporto con Atmoun, diventato un amico che nel 2014 «mi disse che voleva aiutarmi con la mia campagna elettorale». E Panzeri venne eletto.
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