2025-09-04
Putin: «Zelensky? Venga a Mosca»
Vladimir Putin e Xi Jinping (Ansa)
Il leader russo parla con Jinping di «immortalità» e poi si vede con Kim Jong un «Trump pensa che cospiriamo, ma qui sostengono tutti l’incontro in Alaska».Il presidente cinese Xi Jinping al centro, l’omologo russo Vladimir Putin alla sua destra e il leader nordcoreano Kim Jong un alla sua sinistra: così si sono presentati i tre davanti a oltre 50.000 spettatori in Piazza Tienanmen in occasione della parata militare a Pechino per celebrare l’80° anniversario della vittoria della Seconda guerra mondiale. Il discorso inaugurale del leader cinese è stato rivolto implicitamente, ma neanche troppo, agli Stati Uniti e ai suoi alleati: «Il mondo si trova di fronte a una scelta tra la pace e la guerra» e la Cina, che è «fermamente dalla parte giusta della storia», non si farà intimidire «da nessun bullo». Per rafforzare il suo monito, è stato lanciato un chiaro messaggio di deterrenza: nella parata sono state mostrate armi di nuova generazione made in China, ma soprattutto missili a capacità nucleare che possono essere lanciati da mare, terra e aria, tra cui la nuova versione del missile balistico intercontinentale terrestre (DF-3). Poco dopo, durante il ricevimento, Xi Jinping ha affermato davanti ai suoi ospiti che «il mondo non dovrebbe mai tornare alla legge della giungla, in cui i Paesi piccoli e deboli saranno intimiditi dalle grandi potenze».La presenza del leader nordcoreano si è anche tradotta in un bilaterale con Putin durato due ore e mezza: il presidente russo, ringraziando la Corea del Nord per il sostegno nella guerra in Ucraina e per le armi fornite, ha dichiarato che Mosca e Pyongyang «lottano insieme contro il nazismo moderno» e ha invitato Kim Jong un in Russia. Di «immortalità» invece Putin ha parlato con Xi Jinping: un microfono acceso ha captato una conversazione tra i due mentre stavano camminando in direzione della parata. Il traduttore dello zar ha infatti detto: «La biotecnologia è in continuo sviluppo» e «gli organi umani possono essere trapiantati in continuazione. Più a lungo si vive, più si diventa giovani e si può persino raggiungere l’immortalità». Ipotesi che non dispiacerebbe al presidente cinese, visto che ha replicato: «Alcuni prevedono che in questo secolo gli esseri umani potrebbero vivere fino a 150 anni».Nell’ultimo giorno in Cina, lo zar russo, nella conferenza stampa finale, ha condiviso il bilancio della sua missione: ha definito «positivi» i risultati raggiunti, ricordando che il gasdotto Power of Siberia 2 «è reciprocamente vantaggioso, qui non si tratta di beneficenza». Ma il leader del Cremlino è tornato a parlare ancora di Ucraina e del presidente americano, Donald Trump. Putin, riferendosi alla situazione sul campo, ha confermato che «le riserve» ucraine «stanno diminuendo sempre di più», mentre le forze russe «stanno avanzando con successo in tutte le direzioni». Dicendosi poi disposto a incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky a Mosca, ha anche aggiunto: «Se necessario possiamo alzare il livello dei negoziatori con l’Ucraina», spiegando «se il buon senso prevarrà, sarà possibile concordare una soluzione accettabile per porre fine a questo conflitto». E pur vedendo «una certa luce alla fine del tunnel», ha però avvertito: «In caso contrario, dovremo risolvere tutti i compiti che ci attendono con la forza delle armi». In merito al trasferimento dei beni russi congelati in Ucraina, Putin ha poi sentenziato che «questo distruggerà alla radice tutti i principi dell’attività economica e finanziaria internazionale». Quanto a Trump, dopo che il tycoon su Truth ha insinuato che Mosca e Pyongyang «stanno cospirando contro gli Stati Uniti», Putin ha voluto fornire la sua versione. Puntualizzando che il presidente americano ha un «buon senso dell’umorismo», ha commentato: «Tutti quelli che ho incontrato» in «questi quattro giorni» in Cina «hanno sostenuto il nostro incontro ad Anchorage e hanno espresso la speranza che la posizione di Trump porterà alla fine del conflitto militare». Dagli Stati Uniti, il presidente americano non ha voluto inviare alcun «messaggio per Putin». Ha proseguito dicendo: «Qualunque sarà la sua decisione, ne saremo contenti o scontenti e se saremo scontenti vedrete accadere delle cose».
Julius Evola negli anni Venti (Fondazione Evola)