2025-06-15
Putin sente Trump: «Voglio mediare» Nucleare, saltati i colloqui Usa-Iran
Donald Trump e Vladimir Putin (Ansa)
Pechino fa pressione su Gerusalemme: «No all’uso della forza, torni la diplomazia». Antonio Tajani: «Superata la linea rossa sull’atomica da parte degli ayatollah». Papa Leone XIV: «Faccio appello alla ragione».Le dichiarazioni belliche sempre più intense tra Iran e Israele mettono all’angolo gli appelli per la de-escalation, con il presidente americano, Donald Trump, che non ha nascosto la sua apprensione nemmeno di fronte al presidente russo, Vladimir Putin. Il consigliere del Cremlino, Yury Ushakov, ha infatti riferito di un colloquio telefonico avvenuto tra i due presidenti, con il tycoon che ha definito la situazione in Medio Oriente «molto preoccupante». A confermare il contatto è stato lo stesso Trump, raccontando: «Il presidente Putin mi ha chiamato questa mattina per farmi gentilmente gli auguri di compleanno, ma soprattutto per parlare dell’Iran». Se per il leader russo «questa guerra tra Israele e Iran» deve «finire», il presidente americano ha colto l’occasione per dirgli che «anche la sua guerra» in Ucraina «dovrebbe terminare». Intanto Mosca si è detta disponibile a portare avanti i negoziati con Kiev dopo il 22 giugno. Tornando al teatro mediorientale, non stupisce però che il sesto round di colloqui sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, che si sarebbe dovuto svolgere oggi in Oman, è stato annullato. L’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio dal ministro degli Esteri dell’Oman, Badr Albusaidi, che su X ha ribadito che «la diplomazia e il dialogo restano la sola strada verso una pace duratura». Ma già dalla mattina i discorsi iraniani avevano spezzato ogni speranza: «Gli Stati Uniti hanno agito in modo tale da rendere i colloqui inutili», visto che «non si può affermare di stare negoziando e allo stesso tempo lasciare che Israele attacchi il territorio iraniano», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei. Tuttavia, sia Trump che Putin, non escludono totalmente «un ritorno al negoziato sul programma nucleare iraniano», stando a quanto comunicato dal Cremlino.Di certo «disonesti e inaffidabili» sono gli Stati Uniti agli occhi del presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. «Il coordinamento del regime sionista con gli Stati Uniti nell’aggressione al territorio iraniano nel bel mezzo dei negoziati è un segno della disonestà e dell’inaffidabilità dell’America», si è sfogato Pezeshkian con il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif. Poi ha aggiunto, come lasciando uno spiraglio: «Non torneremo al tavolo se Israele continua gli attacchi». Chi ha accusato direttamente il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di aver voluto sabotare i colloqui nucleari e di voler oscurare ciò che accade a Gaza è stato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante la telefonata con l’omologo iraniano. L’invito a Pezeshkian di «tornare rapidamente al tavolo delle trattative» è stato invece presentato dal presidente francese, Emmanuel Macron.A tessere le lodi della rappresaglia iraniana contro Israele è stato Hamas, con l’alto esponente Izzat al-Risheq, che ha comunicato che Gerusalemme «soffrirà per l’incendio che da tempo ha acceso tra i popoli della regione». Baghdad ha invece richiesto all’Iran di non colpire gli interessi americani presenti sul territorio iracheno, con la richiesta che apparentemente è stata accolta.A intervenire a gamba tesa contro Israele è stata anche la Cina, in occasione della telefonata tra il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi e l’omologo israeliano, Gideon Sa’ar. Pechino «si oppone alla violazione del diritto internazionale da parte di Israele e al suo uso della forza per attaccare l’Iran» e ha invitato Gerusalemme a «tornare a usare i mezzi diplomatici per risolvere i problemi». Dall’altra parte, Wang Yi, parlando con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha offerto il pieno supporto cinese a Teheran per «difendere i suoi diritti legittimi e i suoi interessi». Ma d’altro canto «Teheran andrà in fiamme» se la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, «continuerà a lanciare missili contro la popolazione israeliana», ha minacciato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. E per Netanyahu, in vista dei prossimi attacchi d’Israele, i leader di Teheran «stanno facendo le valigie».Nel frattempo, i cittadini iraniani potrebbero intravedere un barlume di libertà virtuale grazie a Elon Musk. Che, cercando di scavalcare la rigida censura della Repubblica islamica, ha annunciato su X «di aver attivato il servizio Internet satellitare Starlink in Iran». Stanno bene gli italiani che si trovano, loro malgrado, nel mezzo del conflitto. Dopo aver riunito gli ambasciatori delle principali sedi diplomatiche, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha reso noto infatti che non sono state registrate «situazioni critiche» per i 50.000 italiani presenti in Medio Oriente, inclusi i 20.000 connazionali che vivono in Israele e i 500 stanziati in Iran. Il vicepremier ha anche detto chiaramente al Tg1 che «l’Iran è andato al di là della linea rossa per quanto riguarda la costruzione dell’arma atomica». E l’ha ribadito anche alle commissioni riunite di Camera e Senato, facendo presente che il «rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica» ha mostrato che «l’Iran» è «in violazione dei suoi obblighi sul tema dell’arricchimento dell’uranio». A riprova del fatto che quanto comunicato dall’intelligence israeliana, secondo cui «in meno di sei mesi l’Iran avrebbe potuto disporre di dieci bombe atomiche e di oltre 2.000 missili per poterle lanciare», non è un’ipotesi campata per aria. «Nessuno dovrebbe mai minacciare l’esistenza dell’altro», ha detto papa Leone XIV, rivolgendo «un appello alla responsabilità e alla ragione». Il pontefice ha sottolineato anche che «l’impegno per costruire un mondo più sicuro e libero dalla minaccia nucleare va perseguito attraverso un incontro rispettoso e un dialogo sincero per edificare una pace duratura».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.