2024-12-12
Pure Forza Italia è per la vessazione eterna
Licia Ronzulli, Giorgio Mulé e Maurizio Gasparri bocciano lo stop alle sanzioni. Iv ne approfitta: «Il partito voti contro il governo».Un Paese senza speranza (con la «s» minuscola): in Italia la politica arriva a dividersi pure sulla cancellazione di una multa che quasi nessuno ha pagato, che nessuno dei «morosi» avrebbe mai più pagato, sospesa già più volte e che appartiene a un’epoca fortunatamente chiusa, quella della pandemia da Covid. Parliamo della famigerata contravvenzione da 100 euro che il governo Draghi, nel gennaio 2022, aveva previsto per chi avesse disatteso l’obbligo di vaccinazione anti Covid, obbligo che riguardava gli ultracinquantenni e alcune categorie di lavoratori, tra i quali medici e insegnanti. Queste multe sono state poi sospese dal governo guidato da Giorgia Meloni, e ora, con il decreto Milleproproghe, definitivamente annullate. Due milioni circa sono state le multe comminate, pochissime quelle pagate (e la vera ingiustizia è non rimborsare i valorosi contribuenti che hanno versato i 100 euro) e intorno a questa decisione del governo si infiamma una polemica politica meritevole, a nostro parere, di argomenti di ben maggiore importanza per gli italiani. Si spacca addirittura la maggioranza, con Forza Italia che va all’assalto: «Quello della vaccinazione», scrive sui social il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, «era un dovere morale e civico durante la pandemia, sottrarsi a quel dovere avrebbe significato mettere in pericolo la salute altrui. È come passare col semaforo rosso: non si mette a rischio solo la propria vita ma anche quella degli altri. Siccome non c’è nessuna evidenza», aggiunge Mulé, «che dimostri che i vaccini hanno fatto male, anzi, hanno salvato questo paese e il mondo intero dalla pandemia, non vedo perché adesso si debba fare un atto che va nella direzione di asseverare una condotta che è andata contro quello che era un dovere morale e civico. Si può agire in Parlamento, certamente io non voterò l’amnistia delle multe».Sulla stessa lunghezza d’onda la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, anche lei esponente di Fi: «Trovo assurda», sottolinea la Ronzulli, «la decisione del governo di annullare le multe per coloro che non si erano sottoposti alla vaccinazione Covid. Ritengo doveroso sollevare interrogativi importanti sulla responsabilità collettiva e sul valore della prevenzione. E non lo dico in una chiave etica, morale, alcuni dicono persecutoria, di chi non ha dato seguito ad una legge dello Stato. L’obbligo vaccinale», aggiunge la Ronzulli, «non era una misura coercitiva, punitiva, come qualcuno la descrive. Rappresentava invece il dovere per uno Stato serio di proteggere l’intera popolazione, di metterla in sicurezza da una malattia che era potenzialmente letale. L’assenza di una adeguata copertura vaccinale avrebbe potuto avere conseguenze devastanti». Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro in Senato, ha detto che fu «giusto multare» i renitenti, ma ha precisato che il governo di centrodestra resta «favorevolissimo» all’uso dei vaccini. Per il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, «l’obbligo vaccinale ha rappresentato una sconfitta per lo Stato, perché fu un’imposizione con cui si obbligava qualcuno a un trattamento sanitario. Lo Stato aveva il compito di convincere spiegando e non di obbligare. Con questa scelta», precisa Bignami, «abbiamo deciso di chiudere una vicenda che potrebbe avere più ombre che luci, senza considerare che i costi delle contravvenzioni rischiavano di rendere non economica l’esazione». Anche Maurizio Lupi, di Noi moderati, ne ha fatto una questione pratica: «Trattandosi di una cifra esigua, si rischia di spendere, per incassarla, più soldi di quanti ne entrerebbero». E invece è una questione di principio.«Era una misura che avevamo già annunciato», spiega all’Adnkronos il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, «un impegno mantenuto. Parliamo anche di aspetti banalmente burocratici: creare del contenzioso per 100 euro significa arrecare un danno alle casse dello Stato, o comunque una burocratizzazione enorme in un’Italia che non ha bisogno di altra burocrazia». Fornisce una spiegazione più articolata la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fdi in Commissione Covid: «È ormai chiaro che i vaccini imposti surrettiziamente alla popolazione non impedivano il contagio, dunque manca il presupposto fondante obbligo e sanzioni».Italia viva cerca di incunearsi nelle divisioni del centrodestra: «Se per Forza Italia la cancellazione delle multe ai no vax è uno schiaffo alle leggi dello Stato e un pericolo per la popolazione», sottolinea il capogruppo renziano alla Camera, Davide Faraone, «la soluzione è semplice: quando si tratterà di votare, Fi si comporti di conseguenza. Il partito di Tajani ha finalmente l’occasione per dimostrare che, al contrario di quanto accaduto sullo ius culturae o le carceri, non si limita sempre e solo alle chiacchiere ma fa quel che dice». Contrarissimi al condono anche Pd e M5s.