2024-03-21
Poste fa felice pure il Mef: 7 miliardi in cedole
Il piano al 2028 prevede l’utile in crescita a 2,3 miliardi e ricavi a 13,5 miliardi. Spinta sul fatturato dei pacchi con le consegne in 4 ore. L’ad Matteo Del Fante: «Acquisizioni? Teniamo sott’occhio le opportunità». Il dg Giuseppe Lasco: «Ad aprile definiremo accordo nell’immobiliare».Poste italiane presenta il piano strategico quinquennale che guarda al 2028 con una crescita dell’utile netto a 2,3 miliardi, dei ricavi a 13,5 miliardi, dell’Ebit a 3,2 miliardi. L’introduzione viene affidata all’amministratore delegato Matteo Del Fante che presenta l’azienda strategica italiana come «la più grande piattaforma phygital in Italia» ricordando di aver investito «sul digitale, sui dati e sui nostri business, mettendo al centro la nostra ampia base clienti». Per il prossimo quinquennio c’è l’intenzione di diventare un operatore logistico end-to-end, trasformando la rete postale in un network sempre più guidato dalla gestione dei pacchi. Sorprese per gli azionisti (Cdp è al 35% e il Mef al 29,26%) perché la società passa da un dividendo proposto a 80 centesimi per azione nel 2023 a non meno di 1 euro a partire dal 2026, che cresce dal 2023 del 7% annuo con almeno il 65% di pay-out (che potrebbe aumentare) e almeno 6,5 miliardi, forse 7, di dividendi cumulati. Inoltre Del Fante ricorda che «dal 2016 abbiamo pagato 6 miliardi di dividendi, la cui distribuzione «è stata resa possibile da una performance finanziaria forte e sostenibile, supportata da un modello di business diversificato». Tutto questo è possibile grazie ad un «incremento sostenibile di cassa e capitale alla base di un’ampia e diversificata distribuzione a monte dei dividendi da parte delle controllate, a sostegno di una accresciuta politica di dividendi del gruppo».Diversi i principali punti strategici del piano. Tra i più importanti c’è quello per i pacchi. Poste Italiane si attende una crescita del mercato dei pacchi del 7%, con la novità di un nuovo servizio di consegna in 4 ore 100% green. Infatti la riduzione dei materiali di scarto nei centri logistici diminuirà del 40% entro il 2028. La capacità dei magazzini nel settore della logistica aumenterà dai 230.000 metri quadrati del 2023 ai 400.000 del 2028. Cresce anche la rete degli «armadietti» per il ritiro dei pacchi: si punta a 1.500 lockers dal 2025, 2.000 dal 2028. I ricavi netti del segmento raggiungeranno 3,9 miliardi nel 2028, con i ricavi di pacchi e logistica che supereranno quelli della corrispondenza compensandoli ampiamente. A tal proposito è in atto lo sviluppo di una joint venture nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi e per lo sviluppo di nuovi magazzini per la contract logistics. «Per il mese di aprile dovremmo arrivare all’aggiudicazione del player che entrerà in questa operazione», ha precisato il direttore generale Giuseppe Lasco. Nel piano ampio spazio alla postepay. Si prevedono nel 2028 130 miliardi di euro di transazioni, con una crescita pari al 10% sul 2023 (80 miliardi di euro di transazioni). Per quanto riguarda il numero totale di transazioni si prevede di arrivare a 4,6 miliardi (dai 2,7 miliardi del 2023), con un numero di transazioni e-commerce che aumenta fino a 1,1 miliardi (0,6 miliardi nel 2023). Al 2028 PostePay punta a oltre 15 milioni di nuovi contratti tra carte di pagamento, telefonia, energia. Prevista la creazione di una superapp che incorpora il nuovo wallet per pagamenti. L’applicazione sarà completamente personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente e, grazie a tecnologie all’avanguardia e all’intelligenza artificiale, costituirà un punto di accesso unico all’ecosistema di Poste Italiane, consentendo un’esperienza completa che massimizza il potenziale di cross e up-selling. Lasco ha poi fornito aggiornamenti anche sugli sviluppi dei progetti già in essere come Polis. «Sul processo di avanzamento del progetto abbiamo aggiudicato il 97% delle gare, abbiamo circa 1.600 cantieri aperti e da aprile saremo operativi su 140 uffici postali che potranno erogare il passaporto». Settimana scorsa sono stati emessi i primi passaporti da un ufficio postale, ha ricordato e poi ha aggiunto: «Il piano di chiusura delle attività di Polis è fissato entro il 31 dicembre del 2026 ma già ai primi del 2026 avremo portato a compimento tutto il progetto Polis». Parallelamente, ha aggiunto il direttore generale di Poste, «portiamo avanti anche le 250 sedi di coworking in quelle aree dove i grandi player di questo settore non sono andati a investire, nelle città medio-piccole. Avere aree logistiche da poter utilizzare per attività professionali e start up è importante soprattutto al Sud, dove si trova la maggior parte delle sedi finalizzate a queste attività». Per quanto riguarda eventuali acquisizioni Del Fante ha spiegato: «Non prevediamo grosse operazioni ma i 13,5 miliardi previsti a fine piano sono una crescita organica, che ci garantisce ampio margine per tenere sott’occhio eventuali opportunità». Per quanto riguarda la borsa Poste nel giorno di presentazione perde il 3,86%, con gli analisti finanziari che giudicano leggermente sotto le attese i target del piano industriale.
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