2024-06-01
Sugli affari del porto il Pd ci attacca ma non risponde ai suoi militanti
Elly Schlein (Imagoeconomica)
Passerella elettorale sulle banchine della Schlein, che non spiega il ruolo dei dem dentro ai terminal e invoca solo le dimissioni di Toti. Il partito smentisce le nostre ricostruzioni senza entrare nel merito.Nella visita genovese di Elly Schlein c’era un tema tabù. Un nome da non pronunciare, quello del «compagno» Mauro Vianello, l’uomo che nelle intercettazioni dell’inchiesta che ha travolto il governatore Giovanni Toti viene definito come colui che «governa il Pd genovese». Adesso l’imprenditore rosso è accusato di aver corrotto il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini e nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ieri abbiamo pubblicato un volantino preparato da alcuni dissidenti dem in cui venivano evidenziate le presunte relazioni pericolose di almeno tre dirigenti piddini (Simone D’Angelo, Alessandro Terrile e Davide Gaggero) con l’ipotetico corruttore. In realtà si tratterebbe di rapporti di lavoro, anche se il contenuto di alcune intercettazioni li ha resi imbarazzanti. Nel frattempo la locandina raffigurante il risiko portuale progressista ha invaso le chat della sinistra genovese e qualcuno nel partito si è agitato. C’è chi ha scritto: «Sempre con beneficio d’inventario, secondo La Verità questo volantone verrebbe distribuito oggi pomeriggio all’iniziativa di Schlein. Aggiornateci nel caso dovesse spuntare durante il comizio». Un dissidente ci spiega: «Il Pd ha attivato un apposito servizio d’ordine. E molti di noi, per vari motivi, non si possono esporre direttamente, anche per questione di lavoro. Non possiamo fare i kamikaze, ma grazie alla diffusione digitale il documento è arrivato praticamente a tutti, a sinistra, dentro e fuori il Pd. Qualcuno di noi lo ha fatto arrivare alla Schlein attraverso il suo segretario». Poi la nostra fonte aggiunge: «Sarebbe interessante parlare anche di come a Genova la Schlein abbia vinto l’unico congresso dentro al Pd. Nel voto interno Stefano Bonaccini ha vinto ovunque, l’unica federazione che ha sostenuto la Schlein è quella di Genova. C’era gente che controllava il voto». La gola profonda fa il nome di due personaggi che sono citati nel volantino e che sono collegati a Vianello. «Sono stati presenti in ogni seggio per due settimane». Sarà per questo che la Schlein è parsa particolarmente a proprio agio nel suo appuntamento genovese.In questi giorni ha concesso più di un’intervista sull’inchiesta ligure, invocando le dimissioni di Toti («ma noi siamo garantisti» ha precisato), senza, però, citare mai il caso Vianello e i dirigenti da lui assunti. Nel pomeriggio di ieri, all’evento organizzato al Porto antico, ha solo puntualizzato: «A noi hanno insegnato che chi è eletto nelle istituzioni governa per tutti, non solo per coloro che li hanno votati. E ci hanno anche insegnato che prima del destino personale, viene il senso delle istituzioni e la dignità delle istituzioni: per questo diciamo che Toti deve dimettersi, anzi che avrebbe già dovuto dimettersi. Perché la Liguria non merita di essere bloccata». Noi, giovedì, abbiamo inviato al segretario del Pd genovese D’Angelo tre-quattro domande su questioni come il tesseramento last minute in vista del congresso in cui è risultato vincitore. Tra le iscrizioni contestate al partito ci sarebbero state anche quelle dei figli e della moglie dello stesso Vianello. D’Angelo non ha inteso risponderci. In compenso, dopo il nostro articolo che ha riportato il contenuto del volantino dei ribelli dem e di altri soggetti della variegata sinistra genovese, il segretario regionale ligure Davide Natali ci ha inviato una nota di protesta, il cui testo riportiamo integralmente: «Il tentativo di gettare ombre e delegittimare l’operato del gruppo dirigente del Partito democratico ligure, in un inchiesta che coinvolge esclusivamente il centrodestra, è un tentativo subdolo e pretestuoso che respingiamo con forza e stiamo valutando ogni forma di tutela dell'immagine del Partito e dei dirigenti stessi. Riteniamo queste ricostruzioni semplicemente fuorvianti e assolutamente infondate e fantasiose: come Partito democratico in questi anni abbiamo sempre lavorato nell'interesse collettivo, senza condizionamenti e senza inseguire logiche di parte. Inoltre è un tentativo di colpire il percorso congressuale, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, che credono in una politica condivisa, come da sempre il Partito democratico fa. Auspichiamo che la magistratura faccia il suo corso, ma intanto il centrodestra permetta ai cittadini liguri di esprimere la propria voce con nuove elezioni per far sì che la Regione possa tornare a svolgere il suo ruolo senza rallentamenti e condizionamenti. L'unica cosa che deve succedere in Liguria è che Toti si dimetta, per ridare dignità alle istituzioni». Come si può facilmente notare nessuna delle questioni sollevate dai nostri articoli e dagli stessi militanti del Pd è stata affrontata. Per questo abbiamo controreplicato, spiegando di non aver trovato nella mail «risposta a nessuno dei temi sollevati» dal servizio contestato. Una considerazione a cui abbiamo fatto seguire alcune domande: «Che rapporti ha Mauro Vianello con il Partito democratico e il Partito democratico con Mauro Vianello? Ha letto le accuse che gli inquirenti muovono al presidente dell’Ente bacini? Che cosa ci può dire sul punto? Stefano Vianello, L. Vianello e la signora Morando sono tesserati del Pd? Ha letto le intercettazioni di commento agli incarichi di Alessandro Terrile in porto? Sa che il segretario provinciale Simone D’Angelo è il responsabile amministrativo e finanziario della Santa Barbara, società che sarebbe stata utilizzata per pagare utilità a Signorini e che da questi avrebbe ricevuto agevolazioni? Che idea si è fatto delle assunzioni effettuate da Vianello tra i dirigenti del Pd? Motivi di feeling ideologico o questioni di potere? Forse invece, di lanciare vuote accuse, un partito serio dovrebbe fare chiarezza su questi temi». Al momento della chiusura del giornale non avevamo ancora ricevuto risposte. Nella sua visita genovese la Schlein ha rilasciato una lunga intervista esclusiva all’emittente Telenord che ha fatto infuriare i concorrenti di Primocanale, il cui editore, Maurizio Rossi, è indagato per finanziamento illecito a favore di Toti. Sul sito di quest’ultima emittente è stato pubblicato un lungo post intitolato «Elly Schlein snobba Primocanale e non spiega nemmeno perché», in cui si legge: «Il suo rifiuto di concedere un'intervista negli studi di Primocanale è profondamente offensivo nei confronti della redazione e dei nostri telespettatori. Per quale motivo ha preso questa decisione? Ci considera forse non alla sua altezza? […] Non possiamo accettare questo comportamento, cara Segretaria e riteniamo di avere diritto a una spiegazione». Ieri, intanto, è stato sentito in Procura per quattro ore come testimone Andrea La Mattina, avvocato e membro del comitato di Gestione del porto, in qualità di rappresentante della Regione. Il legale aveva prima espresso dubbi e poi votato a favore della proroga a 30 anni della concessione del Terminal Rinfuse di Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte.Il procuratore Nicola Piacente ha confermato che la linea accusatoria non è stata smentita e il verbale è stato secretato. L’avvocato di Toti, Stefano Savi , ci ha fatto sapere che, per ora, non chiederà ai magistrati di revocare gli arresti domiciliari al suo assistito: «L’istanza non è stata presentata perché, visti i provvedimenti che sono stati finora assunti dai quali si evince che ci sono ancora delle esigenze istruttorie e avendo appreso dalla stampa che le indagini procedono celermente, anche al fine di non creare interferenze, abbiamo ritenuto opportuno rinviare la presentazione dell’istanza di revoca della misura».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.