2019-04-09
Più di 15 poltrone. La Corte dei conti boccia il presidente di Enit ancor prima dell'insediamento
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Dopo l'Anac a novembre, che aveva già rilevato possibili conflitti, ora arriva la magistratura contabile a esprimere un parere su Giorgio Palmucci, il neo numero uno dell'ente nazionale per il turismo. Non ancora insediato, vengono evidenziate criticità per «l'elevato numero di società presso le quali il dottore» svolge incarichi. Da Confindustria alberghi (Aica) al board dell'International hotel investment forum. All'interno il documento inviato a palazzo Chigi. Ci mancava solo la mazzata della Corte dei conti sul carrozzone Enit, l'Ente nazionale del turismo, ormai da quasi un anno in esercizio provvisorio, con un consiglio di amministrazione mai entrato in funzione e con il presidente Giorgio Palmucci nominato, ma non ancora nel pieno dei suoi poteri. Se già a novembre l'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) di Raffaele Cantone aveva mosso critiche sulla designazione alla presidenza di Palmucci, titolare di diversi incarichi nel settore alberghiero che ha deciso di mantenere nonostante la nomina, ora è la magistratura contabile a mettere, come si suol dire, il dito nella piaga. Nella relazione trasmessa il 5 aprile dall'Ufficio Controllo sugli atti ministeriali alla Presidenza del consiglio, viene infatti sollevato il potenziale conflitto di interessi del neo presidente, con deferimento agli organi competenti. La saga Enit dura ormai da diversi mesi. Dopo l'addio alla presidenza di Evelina Christillin, moglie di Gabriele Galateri di Genola, numero uno di Generali, il ministro al Turismo e Agricoltura Gianmarco Centinaio aveva provato a dar corso alla rivoluzione dell'ente promessa in campagna elettorale, ma con scarso successo. Così tutto è rimasto fermo, nonostante la conferenza Stato-Regioni abbia nel frattempo nominato Sandro Pappalardo, assessore al Turismo in Sicilia, come consigliere di amministrazione e le associazioni di categoria abbiano accettato, come richiesto da Centinaio, di indicare Magda Antonioli, professoressa della Bocconi ed esperta di economia del turismo, come terzo componente del cda. Il direttore generale è però sempre lo stesso, cioè Giovanni Bastianelli. Capita così che a novembre Anac inizi a valutare il profilo di Palmucci. La lista di incarichi è lunga. Dalla documentazione allegata, emerge che il possibile neo presidente ha svolto nell'ultimo biennio ovvero svolge tuttora le seguenti attività nel campo del turismo: dal 2012 ricopre l'incarico di Presidente dell'associazione italiana Confindustria Alberghi (Aica); dal 2006 è membro del Consiglio direttivo dell'Aica; dal 2016 ricopre l'incarico di presidente dell'ente bilaterale nazionale del turismo Confindustria (Ebit); dal 2016 è vice presidente di Federturismo Confindustria; dal 2014 è membro del consiglio direttivo Ebit Veneto; dal 2010 è membro del Consiglio direttivo dell'Associazione italiana tour operator (Asto]); dal 2016 è membro del comitato reti Confindustria; dal 2016 è membro del comitato internazionalizzazione di Confindustria; dal 2015 è membro dell'Advisory board dell'International Hotel investment forum; dal 2010 al 2017 ha ricoperto incarico di Amministratore delegato di Hotelturist spa., catena alberghiera operante in Italia sotto il marchio Th Resort; ricopre incarico di Vice Presidente di Hotelturist s.p.a. con delega allo sviluppo e ai rapporti con le proprietà delle strutture, nonché Presidente del consiglio di amministrazione delle seguenti società del gruppo: Getimed spa.; Ab Intus srl; Gtt srl.; Tsc srl.; Not Only Travel srl.; Sit srl. (incarico dal quale risulta dimissionario); infine è consigliere di amministrazione delle seguenti società del medesimo gruppo: Compal srl., Ad Astra srl; Convention bureau nazionale (incarico dal quale risulta dimissionario)». Anac, se puntualizzava in un primo momento che alcuni incarichi non fossero in conflitto con la presidenza di Enit, dall'altro lato evidenziava che, al fine di escludere l'insorgenza di situazioni di conflitto di interessi — attuale o potenziale — tra la funzione di Presidente dell'Enit le cariche sociali svolte presso le citate società, sarebbe stato opportuno "richiedere all'interessato, in occasione dell'eventuale nomina a Presidente dell'Enit, di cessare dall'esercizio di ogni carica societaria attualmente detenuta". Così non è avvenuto. Con la conseguenza che a distanza di quasi cinque mesi i potenziali conflitti di interessi messi in luce da Anac sono stati di fatto confermati dalla Corte dei conti. «La particolare ampiezza dei compiti svolti da Enit (quali ad esempio, la realizzazione di strategie promozionali a livello nazionale ed internazionale e individuazione, organizzazione, promozione e commercializzazione dei servizi turistici italiani) e l'elevato numero di società presso le quali il dottor Palmucci presta la sua attività sono tali da far ritenere fondato il dubbio di reiterato coinvolgimento nell'ambito operativo dell'Enit delle attività delle citate aziende sicché appare quanto meno difficile (pena la totale inattività) che il dottor Palmucci (come invitato a fare dal Consiglio dei Ministri) possa astenersi o non partecipare alle singole deliberazioni nelle quali potrebbe trovarsi, anche potenzialmente, in conflitto di interessi». E, conclude il magistrato istruttore Luigi Caso, alla luce delle su esposte considerazioni, si ritiene che permangono dubbi sull'ammissibilità al visto del provvedimento in oggetto e, pertanto, si ravvisa la necessità di deferimento della questione alla competente sede collegiale». Corte dei conti su Enit from La Verità