2024-04-28
Pestati a sangue in centro a Milano
Beppe Sala. Nel riquadro, un frame dal video del pestaggio postato da «Welcome to favelas» (Ansa)
Un gruppo di ventenni è stato assalito da una decina di coetanei, una delle vittime è stata isolata e accerchiata. La scena ripresa con un cellulare e diffusa sui social.Nella Milano da bere di Beppe Sala dove sarà proibito prendere un gelato a tarda sera per non disturbare chi dorme, può capitare che una serata tra amici nella zona della movida possa finire a bottigliate per motivi, al momento, inspiegabili. L’episodio è avvenuto nella prima mattinata di sabato 27 aprile, intono alle 5 di mattina. Un gruppo di giovani, tra i 23 e i 24 anni, stava aspettando un taxi in piazza XXV aprile, davanti all’ex teatro Smeraldo, oggi Eataly. I cinque (tra loro c’è una ragazza) avevano finito la serata di divertimento (la zona si trova proprio all’inizio di corso Como, la via dei locali per eccellenza nel capoluogo meneghino) e si apprestavano a tornare nelle proprie case, nell’hinterland di Milano. Il taxi arriva sul posto, chiamato molto probabilmente perché il gruppo aveva ecceduto con l’alcol. E il tassista è costretto a chiamare subito le forze dell’ordine, perché il suo arrivo è coinciso con una maxi rissa scatenata da un altro gruppo di ragazzi, sempre sui vent’anni, apparso improvvisamente in piazza. Gli assalitori, in totale sarebbero stati una decina, ha subito accerchiato i cinque in partenza. Tutti sono di nazionalità italiana: da una parte c’è solo paura, dall’altra una cieca bestialità. I dieci giunti in piazza XXV aprile tirano calci, pugni, persino bottigliate. Riescono a isolare uno degli aggrediti, che rimane a terra. Non ci pensano due volte e si accaniscono sopra di lui. Lo picchiano così selvaggiamente che gli causano la rottura del setto nasale, oltre a diverse ferite su tutto il corpo. Mentre era a terra, gli rubano anche il telefono cellulare. Oltre al tassista, anche alcuni residenti della zona, attirati dalle grida che provenivano dalla piazza, allertano i soccorsi e riescono anche a filmare un pezzo del pestaggio. Nel breve spezzone di video, diffuso sui social, si vede il gruppo assalitore mentre trascina e picchia con incredibile violenza il ventenne rimasto isolato dagli amici. A evitare, per lui, conseguenze ancora più gravi sembra essere stato provvidenziale l’intervento di due ragazzi di colore, che hanno cercato di staccare gli assalitori dalla vittima designata. Sul posto sono giunti gli operatori del 118 e la polizia, ma nel frattempo la banda si era dileguata, fuggendo in direzioni diverse. Decisive, per il inquirenti, potrebbero essere le telecamere di videosorveglianza della zona. Secondo quanto raccontato da un testimone, i due gruppi avrebbero iniziato a rincorrersi in mezzo alla strada «mettendo a rischio le auto che passavano».Il pestaggio segue di neanche 24 ore l’omicidio, nella zona dell’ortomercato, di Jhonny Sulejmanovic, diciottenne bosniaco che stava dormendo in un Fiat Ducato. Con lui, a bordo del mezzo, c’era la moglie incinta. All’improvviso qualcuno ha infranto i finestrini dal furgone: poi, quando il diciottenne è uscito, gli hanno sparato almeno tre colpi di pistola. I killer sono poi spariti senza lasciare traccia. Gli inquirenti, al momento, si stanno orientando sulla pista della spedizione punitiva forse nel contesto di una rivalità con un’altra fazione di nomadi. Nella zona dove è avvenuta la tragedia, non è insolito trovare roulotte o furgoni con persone, soprattutto nomadi, che vi dormono dentro. Da sempre nell’occhio del ciclone per fatti di cronaca o episodi di criminalità, quali spaccio o furti, l’area dell’ortomercato è una di quelle più critiche di Milano, dove i residenti chiedono da tempo, ma restano inascoltati, interventi risolutivi per evitare che l’area diventi una banlieue meneghina in mano alle bande slave.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.