2020-08-05
Per il centrodestra è allarme golpe
La Lega attacca: «L'intelligence non è al servizio dei giallorossi». Giorgia Meloni: «Lavorano nelle tenebre in spregio alle istituzioni». Anna Maria Bernini (Fi): «Il governo spieghi».Piovono proteste sul colpo di mano di Giuseppe Conte sui servizi. Dura Anna Maria Bernini, capogruppo di Fi al Senato: «Il blitz con cui una manina del governo ha inserito nel decreto sulla proroga dello stato d'emergenza la riforma dei servizi segreti rappresenta l'ennesima forzatura di cui Conte deve dare subito una spiegazione convincente». E ancora: «Il Copasir ne era al corrente? Questo è il governo dei misteri: non solo rifiuta di desecretare gli atti del Comitato tecnico scientifico, ma interviene surrettiziamente sugli 007 con una spregiudicatezza che definire preoccupante è un eufemismo». Altrettanto tagliente Giorgia Meloni, che si è tolta lo sfizio di restituire a Conte un'espressione da lui usata mesi fa proprio in polemica contro la Meloni e Matteo Salvini: «È gravissimo che con il “favore delle tenebre" il governo modifichi la legge sulla nomina dei direttori dei servizi segreti senza darne comunicazione alcuna. Il presidente del Consiglio non ne ha fatto menzione in Parlamento quando ha illustrato nei particolari i contenuti del decreto legge sullo stato di emergenza, come non ne ha fatto menzione la risoluzione presentata dalla maggioranza a conclusione del dibattito e approvata dal Parlamento. Non sono stati avvertiti in via preventiva i componenti del Copasir, non è stata fatta alcuna menzione nel comunicato di Palazzo Chigi. Si modifica per decreto una cosa delicatissima come la legge sui servizi segreti, all'insaputa di tutti e in spregio alle istituzioni. Se l'avesse fatto un governo di destra come sarebbe stato definito? Un golpe?». Anche dalla Lega reazione molto forte, attraverso i capigruppo parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: «Il governo modifica le nomine e i rinnovi degli 007 a suo piacimento e a suo comodo. Ma i servizi sono al servizio dello stato o di Conte e della cricca dei 5 stelle? Come al solito Conte si è guardato bene dall'informare il Parlamento di quanto stava per fare. Alla faccia della chiarezza e della trasparenza». Pure nella maggioranza non è mancata una voce critica, quella del renziano Michele Anzaldi, che prima ha posto il problema su Twitter e poi, a seguito del fiacco tentativo di smentita da parte del governo, non ha mollato la presa: «Il comunicato stampa di Palazzo Chigi che smentisce il prolungamento per altri quattro anni dei vertici dei servizi dichiara quella che appare una palese fake news, chi l'ha autorizzato? È stato il presidente del Consiglio o la nota è stata diffusa a sua insaputa?». E ancora: «Basta leggere la legge del 2007 per verificare che i direttori di Dis, Aisi e Aise hanno “comunque la durata massima di quattro anni" (legge 3 agosto 2007, n. 124), mentre il decreto di Conte la estende “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni" (dl 30 luglio 2020, n. 83). La parola “ulteriori" è stata aggiunta con questo decreto, mentre prima non c'era. D'altronde se la durata degli incarichi non fosse cambiata, come vuole far credere la nota di Palazzo Chigi, che senso avrebbe avuto intervenire per decreto?».
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