2025-02-18
Per difendere Mattarella i dem vogliono farci dichiarare guerra alla Russia
Maria Zakharova torna sul paragone Putin-Terzo Reich del Colle e avverte: «Non rimarrà senza conseguenze». Paolo Gentiloni e Pd in trincea: «Azione diplomatica e addio a Trump».Da Mosca va in scena una seconda puntata del Mattarella gate, con tanto di hacker che tentano di bloccare alcuni siti di pubblica utilità e accusano il nostro capo dello Stato di essere «russofobo». Dal Pd sembrano cascarci con tutte le scarpe, con il solitamente mite Paolo Gentiloni che chiede al governo italiano «una reazione diplomatica», in modo da montare ulteriormente la panna con qualche bel passo formale, tipo ambasciatori convocati o richiamati.Però qualcosa non torna. Ad attaccare briga con il presidente della Repubblica non è un suo pari e neppure un ministro russo, ma una semplice portavoce già nota in passato per qualche tono truculento. Si potrebbe anche far finta di niente, se non fosse che Sergio Mattarella è un maestro del pesare le parole e una bagarre con Mosca metterebbe in imbarazzo Giorgia Meloni proprio nel momento in cui il «suo» Donald Trump vuole trattare la pace con la Russia e l’Europa punta i piedi e fa le bizze.Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, inizia la settimana come aveva finito quella scorsa: attaccando. Ce l’ha sempre con il Quirinale e aggiunge: «Le parole di Mattarella a Marsiglia non saranno senza conseguenze». Lo riporta l’agenzia ufficiale russa Ria Novosti, citando un intervento della signora Zakharova sulla tv di Stato russa. «Durante una conferenza, (Mattarella, ndr) ha affermato di credere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non sarà mai lasciato senza conseguenze», ha detto la portavoce della diplomazia russa. Quali conseguenze, ovviamente, non l’ha detto, ma la frase è già abbastanza minacciosa così. Anche se le prime «conseguenze» non sono state drammatiche. I soliti misteriosi hacker russi, ieri mattina hanno lanciato una serie di attacchi informatici a una ventina di siti istituzionali italiani. Si nascondono, diciamo così, dietro la sigla NoName057(16) e nei loro attacchi che hanno fatto da perfetto contrappunto alla signora Zakharova hanno citato esplicitamente il discorso del capo dello Stato condannato da Mosca. E hanno definito il mite Mattarella un pericoloso «russofobo». In ogni caso, la Zakharova ieri era proprio inviperita con il Quirinale e ha continuato a lanciare messaggi poco gradevoli. Riferendosi ancora a un presunto accostamento di Mattarella tra nazismo e Russia di oggi, ha protestato che «questo ci viene detto da una persona che non può non sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda guerra mondiale sotto gli stendardi e gli slogan nazisti». E poi, polemicamente, ha chiesto, sempre in televisione: «Su quali basi questo viene detto nell’anno dell’ottantesimo anniversario della nostra vittoria? Questa è stata tessuta dalle vite di milioni di cittadini sovietici che non solo hanno liberato la loro patria e il nostro Paese, ma li hanno anche liberati dal nazismo». Il virgolettato presidenziale dello scandalo è questo ed è del 5 febbraio scorso: «Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura». Come si vede, non è un’accusa diretta di nazismo, ma certo l’accostamento tra Terzo Reich e guerra in Ucraina, con le due frasi separate giusto da un puntino, onestamente c’è tutto e poteva creare qualche incomprensione. Accostamento infelice? Accostamento voluto? Incidente diplomatico cercato? La verità, probabilmente, la conosce solo il nostro capo dello Stato ma, conoscendo la sua grande abilità nel dire e non dire, è difficile credere che non abbia calcolato al grammo il peso di quella citazione dei nazisti, proprio mentre parlava anche della Russia di Vladimir Putin.C’è, comunque, un dividendo politico italiano in questa tempesta con la Russia, che ha già prodotto la solidarietà ampia e convinta al presidente Mattarella da parte dei principali partiti, e della Meloni per prima, e la generale indignazione per il legittimo silenzio della Lega di Matteo Salvini.L’ex premier del Pd, Paolo Gentiloni, altro personaggio politico sempre prudentissimo e che sa pesare le parole come Mattarella, stranamente oggi soffia sul fuoco dopo una vita da pompiere. «Non so quali siano le conseguenze minacciate da Zakharova per il discorso del presidente Mattarella. So che una reazione diplomatica italiana sarebbe più che opportuna», scrive su X l’ex commissario Ue. Poi l’intero gruppo Pd alla Camera se ne esce con una nota che chiede alla Meloni di «abbandonare le sirene trumpiane e di collocare l’Italia nel campo europeista», in difesa di pace, democrazia e blablabla.D’altronde, una portavoce russa ci ha appena dichiarato guerra. Passa qualche ora ed ecco un lancio urgente dell’Ansa dal titolo vagamente surreale: «Ucraina: da Braga solidarietà Mattarella, scatta standing ovation in Aula». Bastano pochi secondi per appurare che qui Braga non è la città portoghese, ma Chiara Braga , presidente dei deputati Pd.Offesi dalla Russia, solidali con Sergio Mattarella, maledettamente spaventati da Donald Trump. In una tragedia del genere, per staccare l’inquilina di Palazzo Chigi dalla Casa Bianca vale proprio tutto. Anche il «grave incidente diplomatico» con una semplice portavoce.