2018-05-31
Tutte le sberle dei costituzionalisti al capo dello Stato: «Non può porre veti»
Anche i giuristi della sinistra criticano il Colle: «Si è impuntato su una divergenza d'opinione. A lui competono altri controlli». L'ex ds Massimo Villone: «Ha assunto su di sé una difesa dell'euro che non gli spettava. Finché ci sarà lui non si avrà mai il diritto di lasciare la moneta unica?».Il veto di Sergio Mattarella su Paolo Savona al ministero dell'Economia ha scatenato un polverone. Politicamente, il Colle ha commesso un errore strategico. Ma è solo sul piano giuridico che si poteva giocare la carta della messa in stato d'accusa del presidente, ipotesi ventilata dal Movimento 5 stelle e oramai accantonata. La Verità era stata la prima a sollevare il problema dei poteri del capo dello Stato, quando si era parlato dei malumori del Quirinale per la designazione di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio. Giuseppe De Vergottini, professore emerito di diritto pubblico comparato all'Università di Bologna, ci aveva spiegato che un'opposizione di Mattarella alla nomina di Conte avrebbe aperto «uno scontro costituzionale di una gravità inaudita», quello che poi si è consumato su Savona. Non è la prima volta che il presidente della Repubblica mette dei paletti sul titolare di un dicastero. C'è, tuttavia, una differenza sostanziale rispetto ai predecessori, i quali ne hanno sempre fatto una questione di opportunità: Oscar Luigi Scalfaro, ad esempio, non volle conferire a Cesare Previti l'incarico di ministro della Giustizia perché l'esponente di Forza Italia era indagato per corruzione. Stavolta, invece, Mattarella si è impuntato su una divergenza ideologica, cioè la supposta (e non verificata) volontà di Savona di portare l'Italia fuori dall'euro.Ciò ha suscitato le reazioni di vari costituzionalisti, nessuno dei quali può essere considerato un eversore populista. Secondo Valerio Onida, presidente della Corte costituzionale tra il 2004 e il 2005, «il presidente Mattarella ha esercitato al limite delle sue prerogative uno dei suoi poteri, arrivando a interpretazioni della Costituzione» che, per il magistrato, «non sono giuste». Il riferimento è agli articoli 92 e 95 della Carta costituzionale: il primo conferisce al capo dello Stato la facoltà di nomina del presidente del Consiglio e, «su proposta di questo», dei ministri, mentre il secondo chiarisce che il premier «dirige la politica generale del governo» e «mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo», materie che dunque la Costituzione sottrae esplicitamente al Colle. A parere di Onida non ci sono gli estremi per l'impeachment: ai sensi dell'articolo 90, esso scatta solo per di «alto tradimento» o «attentato alla Costituzione». A ogni modo, «Mattarella è andato contro l'idea che il nostro è un sistema parlamentare», poiché «non dare vita a un governo» che gode di una maggioranza in aula «per la presenza di una persona e delle idee politiche che potrebbe portare avanti», non rientra tra le attribuzioni del presidente della Repubblica.Neppure la progressista Associazione nazionale dei giuristi democratici ha lesinato critiche all'operato di Mattarella, definito senza mezzi termini «una grave sconfitta della democrazia». Secondo i giuristi democratici, «la responsabilità politica» della proposta dei ministri «ricade sul presidente del Consiglio» e il rifiuto di nominarne uno «non può mai fondarsi su un giudizio politico sul soggetto, ma solo su una sua idoneità giuridica a ricoprire l'incarico». Il capo dello Stato può esercitare solo una moral suasion sull'indicazione dei ministri e a lui competono «altre forme di controllo sulle possibili violazioni della Carta costituzionale», come rifiutarsi di firmare una legge se essa è in aperto contrasto con uno degli articoli della Costituzione stessa.La rassegna dei costituzionalisti critici nei confronti del Quirinale include, inoltre, Massimo Villone. A Coffee break su La7, l'ex senatore dei democratici di sinistra ha affermato che «Mattarella ha assunto su di sé una difesa dell'euro non richiesta e che non gli spettava. Supponiamo che il popolo italiano voglia uscire dall'euro», ha argomentato Villone: «Allora, finché ci sarà Mattarella il popolo italiano perderà questo diritto?».Contro l'inquilino del palazzo dei Papi, poi, si è pronunciata sul Fatto quotidiano di ieri la costituzionalista Lorenza Carlassare, professore emerito all'Università di Padova: «La nostra non è una repubblica presidenziale», ha precisato la giurista: «Il presidente, quando forma il governo, non fa il suo governo, ma quello della maggioranza». Una valutazione di inidoneità dei ministri proposti «può esserci per incompatibilità col ruolo, per conflitto d'interessi o indegnità causata, per esempio, da condanne penali». Cioè, «solo per ragioni oggettive», non in relazione a «opinioni o convincimenti personali del capo dello Stato».Tesi confermate sul Corriere della Sera da Ginevra Cerrina Ferroni, costituzionalista dell'Università di Firenze, la quale, pur sottolineando che le ipotesi di messa in stato d'accusa di Mattarella sono «fuori contesto», ha ribadito che il comportamento del Colle «ha determinato una frattura nella consolidata prassi costituzionale». Infatti, il «capo dello Stato è, per definizione, estraneo al circuito dell'indirizzo politico». Per di più, «la letteratura», ossia quegli autori come Costantino Mortati o Temistocle Martines, citati in questi giorni anche sui social network, ha escluso che la proposta «di una lista di ministri da parte del premier incaricato possa essere rifiutata dal capo dello Stato». A Mattarella è anzitutto imputabile uno scivolone politico, ma parecchi tecnici considerano le sue scelte azzardate pure in punto di diritto. Non tali da costargli l'impeachment e, nondimeno, perniciose per la nostra democrazia parlamentare.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».