2025-09-11
Sala fa cassa con la Ztl della moda. «Ecologismo che uccide i negozi»
Via Monte Napoleone all'angolo con via Pietro Verri, strade del Quadrilatero (Ansa)
Sarà attiva da lunedì prossimo, multe fino a 332 euro. «Ma il traffico non diminuisce».Furgoni che stazionano a ogni ora davanti a negozi e vie laterali, ingorghi che paralizzano le ambulanze dirette verso gli ospedali, circonvallazioni interne ed esterne trasformate in un imbuto, commercianti che vedono i fatturati crollare. È questo il quadro a cui Milano si prepara per l’avvio, lunedì 15 settembre, del «sanzionamento elettronico nella Ztl Quadrilatero della moda», che renderà operativi i controlli ai varchi con telecamere attive 24 ore su 24.L’area coinvolta è quella più prestigiosa della città - via Manzoni, via Senato, corso Monforte, via Cino del Duca e corso Vittorio Emanuele - ma le nuove regole non fanno distinzioni: per accedere serve l’autorizzazione. La lista è lunga e va dai corrieri alle lavanderie, dagli artigiani agli addetti stampa, fino ai clienti degli hotel e delle autorimesse, con obbligo di segnalazione a carico delle strutture. Per i mezzi di pronto intervento sarà necessario chiedere un permesso entro le 24 ore successive. Una burocrazia che rischia di ingolfare un centro già al limite.A denunciare la misura è Guglielmo Miani, presidente del MonteNapoleone District: «Il traffico si è ridotto solo del 20%, ma i fatturati degli associati sono crollati fino al 60%, in netta controtendenza rispetto ai primi mesi dell’anno. A questo si aggiunge un disordine urbano crescente: i furgoni continuano a circolare e sostare ovunque, creando confusione e problemi di sicurezza dopo la chiusura dei negozi. Chiediamo un confronto trasparente con le istituzioni per rivedere regole che rischiano di compromettere l’attrattività e l’equilibrio economico del Quadrilatero».Non meno duro l’attacco di Riccardo Truppo (Fdi): «La Ztl del Quadrilatero, i restringimenti in via Santa Margherita, i lavori a San Babila e la pedonalizzazione di via Orefici hanno paralizzato la mobilità del centro. Le circonvallazioni sono al collasso, i mezzi di soccorso restano intrappolati e i commercianti non sanno come gestire fornitori e clienti. È l’ennesima fesseria pseudoecologista della giunta Sala, che preferisce accontentare gli ecologisti da salotto piuttosto che affrontare i veri problemi della città».La giunta continua a parlare di mobilità sostenibile, ma i numeri raccontano altro. Secondo i report 2024, gli ingressi in Area C sono calati del 4,19% rispetto al 2022, mentre in Area B del 3%. Eppure, nello stesso periodo, studi indipendenti hanno rilevato un +10% nell’uso dell’auto privata e una diminuzione del 7,5% della velocità media in città.I dati più recenti confermano la tendenza: a ottobre 2024 gli ingressi in Area B sono aumentati (+3,3% nei feriali e oltre +5% la domenica); in Area C, nel weekend, +4,5% il sabato e +5,6% la domenica. E qui emerge un ulteriore paradosso: l’Amat non fornisce più aggiornamenti mensili. Dal 2025 i cittadini e le imprese hanno a disposizione soltanto un dossier annuale, troppo poco per valutare in tempo reale l’efficacia delle misure.Con l’attivazione delle telecamere, il rischio per automobilisti, fornitori e clienti è quello di trasformarsi in un bancomat per le casse comunali. Le sanzioni per chi entra senza autorizzazione saranno equiparate a quelle già previste per Area C: da 83 a 332 euro, ridotte a 58 se pagate entro cinque giorni. Considerando la complessità delle procedure e la varietà di categorie coinvolte, non è difficile immaginare centinaia di infrazioni al giorno. Un gettito che potrebbe valere milioni di euro all’anno, ma a scapito di chi lavora e vive il centro.Il quadro che emerge è quello di una città che non respira meglio, ma soffoca tra divieti, burocrazia e traffico.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».