2021-02-03
Oltre il cappello da baseball c'è un mercato da 161 milioni
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Le vendite online salvano il settore da un anno «nero» che vede il crollo sia di importazioni ed esportazioni. ««Forte è la preoccupazione per i mesi a venire, perché tali dati non includono la seconda ondata pandemica, dalla quale non siamo ancora usciti, malgrado l'inizio della campagna di vaccinazione iniziata in questi giorni» ha spiegato Paolo Marzialetti, presidente Settore Cappello. Marianna Di Tommaso, fondatrice di Amor Y Mezcal: «Scegliere l'accessorio perfetto è come mettere una virgola al posto giusto. È un piccolo segno ma può cambiare il senso di tutta la frase». La storia di Kangol inizia nel 1938 e passa per la Seconda Guerra Mondiale, le Olimpiadi e la scena rapper anni Novanta. Oggi il suo «bucket hat» è il simbolo della Generazione Z. Lo speciale contiene tre articoli e gallery fotografiche.Il mercato del cappello si è trovato fortemente penalizzato a causa dell’emergenza sanitaria. Secondo Paolo Marzialetti, Presidente Nazionale Settore Cappello e Vicepresidente della Federazione Italiana TessiliVari tra il gennaio e il settembre 2020, «si è registrata una diminuzione sia delle esportazioni che delle importazioni».Più precisamente i cappelli di paglia hanno registrato un calo delle importazioni del 31,2%, mentre le esportazioni sono diminuite a 15 milioni di euro, specialmente a causa del ritardo nell’avvio della stagione causa della prima ondata pandemica. Anche i berretti hanno evidenziato un calo delle importazioni del 15,6% e delle esportazioni del 16,3% in leggero recupero però rispetto al Trimestre precedente dove il calo era stato più pesante (-20,4%) e di -20,1% delle esportazioni.Il paese maggior fornitore resta la Cina con 34,5 milioni di euro con un meno -26,5%; crollano le esportazioni nei principali mercati del settore cappello: Svizzera -30,8% con un leggere recupero rispetto al primo semestre; Germania con un -16,6%, che invece è peggiorato rispetto al -9,3% del primo semestre; la Francia riscontra un meno -15,5%. La situazione è comunque più o meno analoga negli altri paesi europei fra cui: Regno Unito -10,4%; Stati Uniti -14%; Spagna -26,7%. Le esportazioni raccolgono solo due segni positivi: Polonia con 3,8 milioni di euro +0,3% e Hong Kong con 3,4 milioni di euro +24,3%.«Il 70% del valore del settore a livello nazionale si produce nel nostro Distretto Fermano- Maceratese e possiamo affermare che il calo da inizio anno resta considerevole. I dati dei primi nove mesi dell’anno mostrano che, anche il nostro comparto è stato messo a dura prova dall’emergenza sanitaria, malgrado i primi timidi segnali di rientro alla normalità» ha spiegato Marzialetti. «Forte è la preoccupazione per i mesi a venire, perché tali dati non includono la seconda ondata pandemica, dalla quale non siamo ancora usciti, malgrado l’inizio della campagna di vaccinazione iniziata in questi giorni. Unico dato positivo – conclude – il boom delle vendite online delle principali piattaforme, che non risolvono in ogni caso un 2020 nero per gli acquisti in Italia, considerato anche il crollo dei flussi turistici dall’estero e dei mancati introiti da essi derivanti, anche e soprattutto per il segmento del lusso».
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Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)