2025-10-31
        Nuova vetta del degrado a Milano: egiziano stende i panni in Duomo
    
 
Il clochard ha anche minacciato gli agenti. Silvia Sardone (Lega): «Sala ha nulla da dire?».Una mattina qualunque e il Duomo, simbolo della Milano «elegante e turistica» raccontata dalla giunta di Beppe Sala, diventa l’immagine più evidente del degrado cittadino. Intorno alle otto di ieri, infatti, un giovane senza fissa dimora, 21 anni, di origini egiziane, è stato fermato dalla polizia locale dopo aver steso i propri vestiti ad asciugare sulle transenne poste davanti al portone centrale della Cattedrale milanese. Una scena surreale, immortalata dai passanti e rilanciata sui social, che in poche ore ha fatto il giro del web, alimentando un’ondata di commenti indignati e reazioni politiche. A pubblicare per primo la foto è stato il consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ha scritto sul proprio profilo Instagram: «Purtroppo non si tratta di una foto manipolata dall’intelligenza artificiale, ma è un’immagine reale che descrive il profondo abisso in cui Milano è precipitata. La città più importante d’Italia, fra le più importanti d’Europa, vive sotto il giogo del degrado e della mancanza di sicurezza».Secondo quanto ricostruito, il ragazzo - identificato come A. M. R. M., nato nel 2004 al Cairo - avrebbe reagito con insulti e minacce agli agenti intervenuti, che lo hanno poi bloccato e denunciato. Già noto alle forze dell’ordine per episodi analoghi avvenuti nei giorni precedenti, il giovane è stato accompagnato all’ospedale San Paolo per una valutazione psichiatrica: secondo alcune fonti, soffrirebbe di disturbi mentali e vivrebbe in uno stato di forte alterazione.Sul piano politico la vicenda ha riacceso lo scontro sulla sicurezza urbana: il deputato di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vicesindaco milanese, Riccardo De Corato, ha spiegato che «tutto questo alto tasso di insicurezza, pericolosità, estrema emergenza e abbandono è, soprattutto, il frutto delle campagne migratorie che negli ultimi anni sono state effettuate dal centrosinistra sia a livello milanese, dal 2011 ad oggi, che a livello nazionale, fino al 2022. Questa evidente incapacità amministrativa della Sinistra ha fatto sì che molti stranieri, spesso delinquenti e malintesi, si scatenassero nelle varie città, di cui Milano è stata e lo è ancora una delle prede più appetibili». De Corato ha richiamato anche i dati che, secondo lui, vedrebbero Milano «in testa alla classifica nazionale per numero di reati» e con circa «l’80%dei furti commessi da stranieri».Sulla stessa linea l’eurodeputata della Lega e consigliera comunale milanese Silvia Sardone, che sui social ha scritto: «Scene come quella dei panni stesi sul Duomo raccontano meglio di qualsiasi parola la decadenza di Milano. Il centro è invaso da sbandati e senzatetto, le periferie sono sempre più abbandonate. E il sindaco Sala? Non dice nulla. È questo il concetto di decoro della sinistra?».Negli ultimi mesi, diversi episodi di cronaca hanno contribuito ad alimentare il dibattito sulla sicurezza. Solo nelle ultime settimane si sono registrati due accoltellamenti tra giovani in viale Camoens e in zona Bicocca, oltre a una rissa in piazza Costantino con due feriti gravi. Un quadro che, unito all’aumento dei furti e degli atti vandalici, disegna l’immagine di una metropoli in difficoltà sul fronte dell’ordine pubblico. Dal rapporto 2024 di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza emerge che i furti negli esercizi commerciali sono passati in un anno dal 13,9 % al 22,8%, mentre gli episodi di vandalismo segnalati sono cresciuti dal 9 % al 13,8 %.
        (Ansa)
    
«È bene che la magistratura, come io auspico, esponga tutte le sue ragioni tecniche e razionali che possono meditare contro questa riforma. Ma per l’amor del cielo non si aggreghi – come effettivamente ha già detto, ammesso, e io lo ringrazio, il presidente Parodi – a forze politiche per farne una specie di referendum pro o contro il governo. Questo sarebbe catastrofico per la politica, ma soprattutto per la stessa magistratura». «Mi auguro che il referendum sulla separazione delle carriere venga mantenuto in termini giudiziari, pacati e razionali e che non venga politicizzato nell’interesse della politica ma soprattutto della magistratura. Non si tratta di una legge punitiva nei confronti della magistratura, visto che già prospettata da Giuliano Vassalli quando era nella Resistenza e ha rischiato la vita per liberare Pertini e Saragat».
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