2023-03-09
«Non è in agenda la stretta sul fumo»
Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (Fdi) conferma le trame interne al ministero: «Alcuni uffici della struttura hanno prodotto una bozza, ma non su nostro impulso».«Una bozza prodotta non sotto impulso del ministro, ma da parte di uffici della nostra struttura. Non è un’attività condivisa e in questo momento non è nell’agenda politica». Dopo il ministro della Salute Orazio Schillaci, anche il sottosegretario Marcello Gemmato è intervenuto sul tema stretta antifumo. Come infatti già scritto da La Verità, il ministro ha inteso prendere le distanze da quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano La Stampa. Il giornale aveva reso noti i contenuti della bozza di un provvedimento contro il fumo al quale starebbero lavorando i tecnici di Lungotevere Ripa. Le misure previste sono piuttosto severe e per molti, lesive delle libertà personali. Nel dettaglio prevedono divieto di fumare sigarette tradizionali ed elettroniche nei dehors, nei parchi e alle fermate dei mezzi pubblici. Negli aeroporti saranno eliminate le zone fumatori e nei parchi sarà vietato fumare a meno di due metri da bambini e donne in attesa, con un forse sul divieto totale. Informazioni che non sarebbero state condivise con la parte politica del ministero: «Queste nuove norme di fatto non ci sono, almeno io non ne ho discusso con il ministro», ha precisato Gemmato che poi ha aggiunto: «Di certo la preoccupazione sui danni provocati dal fumo sono condivisibili ma che esista un documento speculare a questo in approvazione è prematuro. Norme come queste hanno bisogno di una gestazione. Il ministro ha espresso il suo giudizio e ora ne parleremo».Commenti e parole che avvalorano la tesi che conduce a pensare che esiste un gruppo di tecnici del ministero della Salute che tende a portare avanti la sua linea rigorista qualunque sia l’indirizzo politico del governo. Quindi Schillaci vale come uno Speranza. E ancora una volta, come durante il Covid, si manda avanti la stampa amica per indorare la pillola, abituare i cittadini alle disposizioni in arrivo con delle veline fatte uscire al momento giusto. Bisogna anche dire, però, che la notizia della stretta antifumo, o meglio della volontà di intervenire sul tema è stata divulgata dallo stesso ministro in occasione dell’audizione alla commissione Affari Sociali della Camera lo scorso 17 gennaio. Interpellato per chiarire la questione dei farmaci carenti ha colto l’occasione per annunciare di voler ampliare la legge Sirchia. Quindi di voler estendere il divieto di fumo «in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato). Estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato». Insomma non si può quindi neanche parlare di una pura invenzione dei tecnici e funzionari di Lungotevere Ripa. Le basi, l’intenzione politica di inasprire i divieti e di equiparare le sigarette elettroniche alle sigarette tradizionali era stata annunciata appunto dallo stesso ministro. Non possiamo pensare che non sapesse cosa stava dicendo. Anche qui, la tecnica ricorda quella utilizzata per annunciare le restrizioni Covid: si annuncia la bomba, poi il provvedimento viene leggermente ritoccato e rivisto per poi convincersi che si, in fondo poteva andare peggio. E ancora una volta si finisce per accettare tutto.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.