2023-07-25
«No al salario del Pd, basta contratti pirata»
Claudio Durigon (Imagoeconomica)
Il sottosegretario Claudio Durigon: «Discussione a settembre, per aiutare i lavoratori toglieremo rappresentanza alle sigle fasulle». Segnale della maggioranza: in commissione Lavoro potrebbe saltare l’emendamento che sopprime la proposta dem di paga a nove euro.Nel tira e molla tra maggioranza e opposizione sul salario minimo c’è una sola sicurezza: le eventuali decisioni sui contenuti verranno prese dopo la pausa estiva. Oggi in commissione Lavoro potrebbe non esserci il tanto atteso voto sull’emendamento che punta a sopprimere la proposta che ha compattato la sinistra (esclusa Italia Viva) di introdurre una paga oraria da nove euro, ma si dovrebbe passare direttamente alla discussione in Aula. E anche qui c’è una novità. Perché la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha annunciato che la discussione in Aula sul tema verrà anticipata dal 28 a giovedì 27 luglio, di buona lena, alle 9.30.Emerge questo al termine dell’ennesima giornata tribolata sul salario minimo. Dove le opposizioni hanno continuato a restare sulle barricate, mentre la maggioranza è in procinto di dare un segnale importante (il non voto dell’emendamento soppressivo) di distensione degli animi. Come al solito il più dialogante è stato il leader di Azione Carlo Calenda che al contrario dei vari Conte e Fratoiannni vorrebbe andare a vedere le carte del premier: «Molto bene l’apertura di Giorgia Meloni. Se la destra presenta un buon provvedimento lo voteremo». Sembra che il leader di Azione stia continuando a tenere contatti direttamente con il leader di Fratelli d’Italia, cercando di convincerlo ad aprire un dialogo e ricevendo l’assicurazione che quanto prima verranno avviati colloqui con le opposizioni, affidati al sottosegretario Giovambattista Fazzolari. «Noi», ha ribadito alla Verità il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, «siamo favorevoli a trovare una soluzione nell’interesse dei lavoratori. Comunque ne riparleremo a settembre-ottobre in sede di discussione della Finanziaria. Se l’obiettivo è alzare le retribuzioni dei lavoratori non riteniamo che un salario minimo imposto per legge sia la soluzione, anzi, temiamo che possa sortire un effetto opposto perché indebolisce la contrattazione e perché se la soglia imposta è troppo alta si rischia di incentivare l’evasione». Soluzioni? «Pensiamo invece», continua l’esponente della Lega, «che anche attraverso un intervento normativo sia possibile eliminare i vari contratti pirata agendo sulle “fasulle” associazioni di categoria. Mentre, per esempio riducendo la leva fiscale o con la moral suasion, è possibile favorire il rinnovo dei contratti che sono ancora al di sotto di una certa soglia. Faccio spesso l’esempio degli accordi sui servizi fiduciari della vigilanza privata o per i servizi di portierato e di custodia, dove siamo intorno ai sei euro. In molti casi il committente è il pubblico impiego. La nostra volontà è cambiare queste tabelle». Ma di cosa stiamo parlando? Abbiamo visto che i contratti sotto i nove euro sono circa un terzo dei principali 63 accordi firmati dalle sigle più rappresentative e che riguardano poco più di due milioni di lavoratori. Ci sono gli addetti all’industria del vetro e delle lampade, gli operai agricoli e i florovivaisti, chi presta servizio come personale di terra nell’industria navale e chi si adopera nelle pulizie, nel tessile e nella pelletteria. Ma anche gli addetti delle cooperative del settore socio sanitario, dell’industria delle calzature e chi è impiegato nei settori di «acconciatura, estetica, tricologia non curativa, tatuaggio, piercing e centri benessere». L’analisi condotta dalla fondazione studi dei consulenti del lavoro evidenzia che in molti casi si tratta di contratti non rinnovati da anni e che facendo leva sulle trattative in corso si potrebbe risolvere una parte consistente del problema.E poi c’è il tema dei nove euro: è una soglia corretta o rischia di provocare l’effetto opposto a quello che vorrebbe innescare? Secondo l’Ocse, se consideriamo la retribuzione mediana oraria di un lavoratore dipendente che in Italia è pari a 12 euro lordi e la mettiamo in parallelo con la proposta di salario minimo a nove euro della sinistra, ci accorgiamo che l’Italia con il rapporto del 75% avrebbe il terzo salario minimo al mondo, dopo quelli di Colombia (92%) e Costa Rica (81%). Pericoli? Secondo un recente studio dell’ex presidente dell’Inps Tito Boeri e del professore Roberto Perotti fissare per legge un limite di salario troppo alto potrebbe comportare un aumento dell’evasione e della disoccupazione. Tant’è che per rendere l’idea si fa l’esempio di una badante che andrebbe a guadagnare 1.700 euro al mese (esclusi contributi, tfr ecc). Chi se la potrebbe permettere?
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)
L'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)