2022-02-02
Nessuno imita l’Italia. Addio a divieti e pass anche in Danimarca, Svizzera e Finlandia
Copenaghen abolisce card e mascherine. Berna prevede la fine dei limiti dal 16. Uk verso lo stop alla puntura forzata ai sanitari.Ottawa resta bloccata dai camionisti in rivolta contro l’obbligo vaccinale. Dimostranti riuniti vicino al Parlamento canadese. Trump Jr: «Eroi». Lo speciale comprende due articoli.In Danimarca da ieri mascherine e green pass sono diventati un ricordo, mentre la Svizzera progetta di fare lo stesso da oggi e in Israele si ipotizza una linea analoga. In Gran Bretagna, poi, il ministro della Salute ha annunciato che intende togliere l’obbligo di vaccino per operatori sanitari e delle case di riposo. In tutta Europa prende il sopravvento l’idea di alleggerire le restrizioni introdotte dopo la diffusione della variante Omicron, mentre in Italia si continuano a usare le maschere all’aperto, i green pass rafforzati, le regole ferree. Una situazione strana, alla luce del fatto che dove i governi sono più «liberali» i contagi sembrano comunque diminuire.La rassegna dei Paesi che hanno deciso di allentare la tensione sul fronte del Covid comincia dalla Danimarca, dove appunto dal primo febbraio non è più necessario indossare le mascherine o esibire il green pass. Non solo: gli eventi con tanto pubblico adesso sono permessi, come l’apertura delle discoteche. Secondo il primo ministro Mette Frederiksen si può cominciare a pensare di non considerare più il Covid-19 come una patologia «socialmente critica». Non che questo significhi che la pandemia è finita e che non ci saranno altre ondate. L’intento del governo danese è piuttosto quello di far capire che si può riprendere a vivere, indossando le mascherine quando si va in ospedale, sottoponendosi ai test per valutare l’andamento della situazione e chiedendo di mostrare prova della vaccinazione soltanto a chi arriva dall’estero e si presenta ai confini. Anche la Finlandia si sta muovendo in una direzione simile. Il primo ministro Sanna Marin (SDP) ha annunciato ieri che è disponibile a revocare le restrizioni nell’arco dei prossimi giorni. Già la scorsa settimana, del resto, si era deciso di estendere l’orario di apertura dei ristoranti e di cancellare il divieto di eventi a basso rischio, in modo che i teatri potessero riprendere la loro attività.Quanto alla Gran Bretagna, da sempre in prima linea nel lasciare margini di libertà ai suoi sudditi, molte prescrizioni come le mascherine obbligatorie sono state già cancellate e la novità annunciata è quella di non dar seguito alla proposta di introdurre l’obbligo di vaccino anti Covid per coloro che lavorano nel mondo della sanità. Il ministro della Salute Javid sta valutando questa mossa, anche per evitare che le file degli operatori in presidi clinici e case di riposo si assottiglino troppo, considerando il numero di coloro che sono disposti a rinunciare al lavoro pur di non sottoporsi a nuove dosi di vaccino.In Israele, invece, i responsabili del ministero della Salute hanno confermato di voler eliminare il green pass, dal momento che risulta irrilevante di fronte alla variante Omicron, che ormai è quella dominante. Si ipotizza l’annullamento di questo passaporto, anche se si continua a raccomandare una nuova dose di vaccino. All’origine di questa scelta c’è la convinzione che di fronte a Omicron il lasciapassare sia inutile. «Lo scopo del green pass era originariamente quello di cercare di creare una sorta di ambiente più sicuro per le persone vaccinate, specialmente quelle più fragili - ha spiegato il professor Cyrille Cohen, immunologo della Bar-Ilan University - ma adesso non ha più molto senso visto che la variante Omicron infetta sia i vaccinati che i non vaccinati ad un tasso simile». L’invito da parte del governo è dunque quello di attenersi a regole di buon senso. Solo che secondo alcuni esperti la presenza del green pass potrebbe in qualche modo rendere questa tendenza meno efficace, visto che chi lo possiede si sente protetto contro il virus e agisce in modo meno cauto.In Svizzera, intanto, oggi il governo federale discuterà nuovi provvedimenti più libertari, dall’esenzione della quarantena per le persone entrate in contatto con i positivi al tampone fino alla cancellazione dell’obbligo di green pass. Si parla addirittura di un vero e proprio giorno della «liberazione» per il 16 febbraio, ma sarà solo il dibattito di oggi a definire questa possibilità. Scelte diametralmente opposte a quelle dell’Italia, che continua a insistere sulla campagna vaccinale anche per i piccoli, a imporre le mascherine all’aperto e a chiedere il green pass rafforzato. Un atteggiamento di protezione, che però forse con Omicron non ha dato tutti i risultati che si sarebbe potuti aspettare. Come dimostrano i dati dell’università John Hopkins, dai quali emerge che negli ultimi 28 giorni l’Italia ha avuto 4,5 milioni di casi di contagio, pari al 7,7 per cento della popolazione, con un totale di 8.700 morti. Un numero comunque significativo che colpisce visto che in realtà nelle ultime settimane un calo dei contagi è stato registrato nei Paesi che hanno scelto una linea di azione più morbida per contenere la pandemia. Nel Regno Unito, ad esempio, negli ultimi 28 giorni si sono registrati 3,9 milioni di casi, pari al 5,8 per cento della popolazione. I decessi sono stati 6.900. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/nessuno-imita-litalia-addio-a-divieti-e-pass-anche-in-danimarca-svizzera-e-finlandia-2656528016.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ottawa-resta-bloccata-dai-camionisti-in-rivolta-contro-lobbligo-vaccinale" data-post-id="2656528016" data-published-at="1643746865" data-use-pagination="False"> Ottawa resta bloccata dai camionisti in rivolta contro l’obbligo vaccinale La protesta dei camionisti canadesi ad Ottawa è proseguita anche nella giornata di ieri. Nonostante i media abbiano riferito di una diminuzione del numero di manifestanti, la mobilitazione è andata avanti nel centro della capitale: centro che, secondo l’Ottawa Citizen, è rimasto pertanto in gran parte chiuso. In particolare, poco prima che La Verità andasse in stampa, centinaia di manifestanti si erano riuniti nei pressi della Collina del Parlamento. Sempre ieri, il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha esortato i dimostranti ad abbandonare la città. «Ascolto i manifestanti, la provincia ascolta i manifestanti, il Paese ascolta i manifestanti. Ora è il momento di lasciare che le persone di Ottawa tornino alle loro vite», ha detto. Le proteste sono iniziate la settimana scorsa, dopo che un convoglio di camion si è diretto da Vancouver a Ottawa per protesta contro le restrizioni pandemiche, introdotte dal governo. A finire nel mirino dei dimostranti è in particolare stato l’obbligo di quarantena per gli autotrasportatori non vaccinati che entrano in Canada dagli Stati Uniti. Nonostante la manifestazione si sia rivelata finora in gran parte pacifica, si sono verificati alcuni episodi di vandalismo che hanno portato le forze dell’ordine ad aprire delle indagini. Sempre l’Ottawa Citizen ha riferito ieri di alcune polemiche verificatesi, dopo la pubblicazione su Twitter di un video che sembrava mostrare degli agenti di polizia portare cibo ai manifestanti: una circostanza che è stata tuttavia smentita dal dipartimento di polizia locale: «La polizia non fornisce cibo, carburante o altri rifornimenti ai manifestanti. C’è un video in circolazione che mostra gli agenti che portano scatole di cibo e rifornimenti ad altri agenti». Nel frattempo, alcuni camion hanno attuato una protesta anche sull’autostrada 4 che collega il Canada agli Stati Uniti, con la polizia reale a cavallo che ha annunciato l’arrivo di «risorse aggiuntive» in loco. L’altro ieri, il premier canadese, Justin Trudeau, positivo al Covid e trasferito fuori città, aveva assunto una linea dura, criticando aspramente i manifestanti e chiudendo la porta a ogni mediazione. L’eco della protesta sta tuttavia continuando a suscitare reazioni da parte del mondo politico statunitense. Dopo l’endorsement di Donald Trump ai manifestanti sabato scorso, anche suo figlio Donald jr si è schierato dalla parte dei camionisti, da lui definiti «eroici». Sostegno a questi ultimi è arrivato inoltre dal giornalista di Fox News - e non improbabile prossimo candidato presidenziale - Turcker Carlson. «Non c’è despota più spaventoso al mondo di Justin Trudeau del Canada», ha tuonato lunedì durante il suo programma televisivo. «Nell’arco di pochi anni, Trudeau ha trasformato una nazione famosa da tempo per la Molson, i cani da slitta e la gentilezza in uno stato di sorveglianza incessantemente punitivo», ha aggiunto, per poi proseguire: «Trudeau ha utilizzato sistematicamente il Covid per mandare in cortocircuito la democrazia in Canada».
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)
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