2020-09-20
Nel disastro annunciato dei grillini Crimi cola a picco e Giggino risale
Le Regionali saranno catastrofiche per i pentastellati, che cercheranno di nascondersi dietro il taglio dei parlamentari per mascherare la sconfitta. Nel riassetto, Luigi Di Maio proverà a riprendersi il partito.I deputati si ridurranno da 630 a 400, i senatori da 315 a 200 Le più penalizzate saranno Lombardia, Campania e Friuli.Lo speciale contiene due articoli.Altro che voto disgiunto: se c'è una cosa evidente, nell'attesa dei risultati delle elezioni regionali e del referendum, è che i grillini stanno per pagare un conto salatissimo alla loro totale incapacità di articolare una strategia, una tattica, uno straccio di ragionamento politico. Della prima repubblica, e per qualche verso della seconda, i pentastellati hanno saputo assimilare molti difetti (attaccamento alle poltrone, spregiudicatezza, propensione alla promessa irrealizzabile) ma nessun pregio. Così, domani sera, i pentastellati saranno ancora una volta ko, con il Pd che li accuserà di aver fatto vincere la destra, i loro candidati ai consigli regionali non eletti e il rischio, seppur remoto, di elezioni politiche anticipate che vedrebbero la loro futura pattuglia parlamentare, considerata anche la probabile vittoria del Sì al referendum, decimata. Già, il referendum. Quel grande statista che risponde al nome di Vito Crimi immagina di apparire in tv, o magari affacciarsi a un balcone, domani sera, e di spacciarsi come il trionfatore di queste elezioni, sguainando a mo' di spadone il risultato della consultazione sul taglio dei parlamentari. Immagina, anzi sogna: gli italiani, domani sera, saranno infatti molto più interessati ai risultati delle elezioni regionali. Non solo ai vincitori delle sfide per le presidenze, ma anche a quel numerino che comparirà accanto a ciascun partito, indicandone la percentuale. Ebbene, chiunque vinca nelle regioni in bilico, Toscana e Puglia, il Pd prenderà quasi ovunque il doppio dei voti del M5s. Il buon Crimi, a quel punto, a quanto risulta alla Verità, annuncerà gli Stati generali da tenersi on line entro la fine dell'anno. «Crimi», sussurra una fonte di primissimo piano del M5s, «è ormai all'angolo. La sua gestione delle Regionali è stata a dir poco imbarazzante. L'idea di tenere gli Stati generali on line, per giunta a fine anno, è solo un modo per prendere tempo, e sta facendo letteralmente imbufalire i parlamentari, che chiedono un immediato confronto di persona per una riflessione seria in vista delle amministrative».Il punto di riferimento all'interno del M5s è tornato a essere Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, l'altro ieri, ha rilasciato a Otto e mezzo, su La7, una dichiarazione assai interessante, da leggere in controluce: «Voto disgiunto in Toscana e in Puglia? Io, come ho sempre detto», ha sottolineato Di Maio, «sono leale ai candidati presidenti del M5s, però mi sono dimesso da capo politico a gennaio e da allora non ho gestito più la configurazione del Movimento alle elezioni. E queste regionali andavano gestite diversamente. Credo che nel 2021 nelle grandi città, come Milano, Napoli, Torino, Bologna», ha aggiunto Di Maio, «si possa traslare la coalizione di governo, in modo da riuscire ad attuare le politiche di governo anche a livello di queste città importanti. Adesso siamo in ritardo. Questo è un discorso che va fatto con un tavolo nazionale di coordinamento, ma, arrivati a questo punto, io ovviamente sono leale ai nostri candidati. Tuttavia, in 6 regioni su 5 andiamo divisi e addirittura in alcune regioni la coalizione di governo è divisa in tre liste. E questo non fa bene al Paese», ha sottolineato Di Maio, «perché dal governo facciamo delle politiche che poi vanno gestite a livello regionale». Del resto, proprio nella sua Pomigliano D'Arco, Pd e M5s sono alleati a sostegno del candidato a sindaco Gianluca Del Mastro. Di Maio ha stretto un accordo di ferro con Roberto Fico e Paola Taverna (suggellato da una foto pubblicata sul suo profilo Facebook giovedì scorso) per contrastare le manovre del «battitore libero» Alessandro Di Battista. Il M5s, dunque, come chiesto ripetutamente da Beppe Grillo, si è convinto che finché si sta al governo col Pd, tanto vale allearsi anche sui territori, visto che ormai i consensi necessari per sperare in vittorie solitarie sono un miraggio. Meglio tre vicesindaci e una decina di assessori che niente, è il ragionamento che sembra farsi largo, seppure con enorme ritardo e tanta fatica, tra i pentastellati.Un minuto dopo l'ufficializzazione dei risultati, il Pd, imputando ai grillini le eventuali sconfitte in Puglia e Toscana, e comunque facendo pesare i risultati delle urne, metterà il M5s spalle al muro: o un robusto rimpasto o addio governo. A quanto risulta alla Verità, i cambi saranno almeno quattro: nel Pd Graziano Delrio al posto di Paola De Micheli ai Trasporti e Andrea Orlando al posto di Luciana Lamorgese all'Interno; nel M5s, Carla Ruocco prenderà il posto di Nunzia Catalfo al Lavoro e Vincenzo Spadafora dovrebbe dire addio alla poltrona di ministro dello Sport lasciando il posto all'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Simone Valente.Il Pd avrebbe voluto imporre al M5s un forte ridimensionamento della compagine ministeriale, ma la reazione dei pentastellati sarebbe stata certamente stizzita, e con i numeri della pandemia che aumentano e la manovra di bilancio che incombe una crisi di governo è una ipotesi da scartare, tanto più che la probabile vittoria dei Sì al referendum comporterà almeno sei mesi di lavoro per ridisegnare i collegi. Sul risultato del referendum la parola d'ordine, nel M5s, è prudenza: «Basterà un voto in più», sottolinea la nostra fonte, «per vincere finalmente una battaglia elettorale dopo le sconfitte in serie inanellate dalle elezioni politiche del marzo 2018». Chi si accontenta, gode.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/nel-disastro-annunciato-dei-grillini-crimi-cola-a-picco-e-giggino-risale-2647719886.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ecco-quanti-rappresentanti-perdera-ogni-regione-se-passa-la-nuova-legge" data-post-id="2647719886" data-published-at="1600553920" data-use-pagination="False"> Ecco quanti rappresentanti perderà ogni Regione se passa la nuova legge
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